Per due giorni a Firenze nella sede del Dopolavoro ferroviario, i comitati No Tav della Val di Susa e di Firenze, i No Mose di Venezia, Ansaldo Breda, il comitato Rivolta il Debito, l’unione degli inquilini, esponenti del movimento Stoccarda 21, il sindacalista Giorgio Cremaschi, Simona Baldanzi scrittrice e l’economista Winfried Wolf si sono confrontati sui progetti grandi opere messi in piedi dall’Italia. La conclusione è stata che non ne abbiamo bisogno. E per il prossimo 14 aprile viene lanciata la proposta per la costituzione di un Forum nazionale contro le grandi opere.
L’occasione è il meeting di venerdì 13 aprile appunto che vede la manifestazione delComitato No Corridoio RM-LT per la metropolitana leggera che protesterà al Ministero delle infrastrutture contro l’autostrada Roma Latina .
Quel che serve è rimettere in sesto una rete ferroviaria che nel 2012 non riesce ancora a collegare decentemente la costa Jonica con la Capitale, ad esempio (ma voi lettori avrete moltissimi altri casi da citare). Ha detto nel suo intervento Cremaschi:
Quello che c’è dietro ad un progetto come la Tav è la precisa volontà di creare disuguaglianza. L’ingente quantità di denaro che servirà per quella costruzione dovrebbe essere investito per riorganizzare il sistema dei trasporti.