“Come Mastroianni” e anche “Ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già”
Bellissima, gradevole come un bicchiere di vinsanto.
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“Come Mastroianni” e anche “Ci sono stati dei momenti intensi ma li ho persi già”
Bellissima, gradevole come un bicchiere di vinsanto.
Dice il Ministro Cancellieri “Siamo pronti al dialogo”
…………………e si vede
Nuovo maxiprestito alle banche da parte della Banca Centrale Europea ad un tasso d’interesse dell’1% e con la sostanziale libertà di gestire i finanziamenti. Le ragioni di un’operazione sbagliata.
La Banca Centrale Europea guidata da Mario Draghi ha assegnato oggi in asta alle banche private prestiti per 530 miliardi di euro nell’ambito delle cosiddette Ltro (Long term refinancing operations). Questi miliardi si aggiungono ai 490 già erogati lo scorso dicembre e trovano la loro motivazione nel tentativo di facilitare l’erogazione da parte delle banche di prestiti nel lungo termine.
Con i mille miliardi di euro ricevuti al tasso d’interesse dell’1% negli ultimi mesi, le banche dovrebbero infatti essere stimolate a concedere crediti ad imprese ed aziende, e ad acquistare titoli di Stato.
La nuova ondata di prestiti alle banche, concessi praticamente senza condizioni e senza un dibattito politico nei Paesi europei, passerà nuovamente come una cosa normale, accettabile, addirittura necessaria, anche se basterebbe ricordare le condizioni imposte dalla BCE dal 2010 ad oggi alla Grecia per porsi più di un interrogativo.
Famiglie e imprenditori si chiederanno perché quando si recano in una banca per chiedere un prestito, si vedono proporre tassi decisamente più elevati. E si domanderanno per quale strano motivo la BCE quegli stessi soldi, non li possa prestare direttamente agli Stati.
La spiegazione si trova nello sventuratissimo articolo 123 del Trattato di Lisbona che vieta espressamente alla BCE di prestare denaro direttamente agli Stati.
La nascita della Civit (la “commissione indipendente per la valutazione e la trasparenza nella pubblica amministrazione”) è davvero una metafora pittoresca di questo paese. Fu creata da Brunetta per monitorare la trasparenza e l’efficenza della pubblica amministrazione e tanto per cominciare ci mise dentro come membri l’ex capo di gabinetto del ministro (che poi sarebbe Patroni Griffi il ministro attuale), la vice capo gabinetto del ministro, un consulente del ministero e Antonio Martone, diventato presidente, amico personale di Brunetta. Insomma, altro che “indipendenza”! Qui siamo a “eravamo quattro amici al bar”… E con stipendi niente male, dai 150mila per i consiglieri ai 180mila per Antonio Martone presidente, che li somma alla ricca pensione di magistrato.
Ma ecco che arriva anche Michel Martone, figlio di Antonio, cui Brunetta da una consulenza. Per cui la situazione diventa paradossale: Antonio Martone è presidente di una commissione pseudo “indipendente” che deve controllare le attività del ministero in cui lavora il figlio…
Ma è particolare il modo in cui è arrivata la consulenza per Michel Martone: una consulenza in “valutazione degli aspetti giuridici della digitalizzazione del settore pubblico di paesi terzi” che con le competenze di Michel Martone, che intanto pubblicava un libro sul funzionamento del sistema sindacale in Italia, c’entra veramente nulla! E allora? Allora lo ammette candidamente lo stesso Antonio Martone in un’intervista alla giornalista Valeria Fraschetti: ” Era solo un modo formale per riconoscere un compenso a Michel…”. Consulenza ad personam insomma!
Leggete i giornali questa mattina. A parte le cronache degli scontri e le pagine da libro cuore spese su eroici carabinieri che riescono a restare impassibili di fronte a uno che dà loro della “pecorella” (con due telecamere puntate addosso), non una sola parola sui dati ufficialia supporto della Torino – Lione. L’imperativo è: bisogna dividere gli italiani sui sintomi, non sulle cause.
– Il più clamoroso come sappiamo è quello del sottosegretario ai rapporti col parlamento Antonio Malaschini che percepisce una pensione record di 519mila euro l’anno, che si somma al compenso di quasi 190mila euro come sottosegretario, per un totale di quasi duemila euro al giorno!!
– Il sottosegretario alla Salute Adelfio Elio Cardinale somma due pensioni, una da medico e una da docente universitario per un totale di 8500 euro al mese a cui somma il compenso come sottosegretario
– Il sottosegretario ai rapporti col Parlamento (ma quanti ne sono!?) Giampaolo D’Andrea è stato più prudente dal punto di vista dell’immagine pubblica e ha rinunciato agli altri compensi nel periodo in cui guadagna come membro del governo. Ma è andato in pensione a 56 anni e la prende anche lui doppia: 4800 euro come ex senatore e 4200 euro come ex consigliere regionale. Champagne!
– Il sottosegretario Massimo Vari somma il compenso di membro del governo (i soliti 190mila euro) con una pensione da oltre diecimila euro come ex magistrato. E nella dichiarazione online annuncia che aspetta (in ansia immagino) una seconda pensione per gli anni trascorsi alla Corte dei Conti Europea: ingordo!
E passiamo ai ministri:
– Il ministro per la cooperazione e l’integrazione Andrea Riccardi incassa un vitalizio di 6200 euro al mese che si sommano alla paghetta (si fa per dire..) di ministro
– Il ministro della Difesa Giampaolo Di Paola è davvero un caso a sè. Quasi spettacolare, direi. Oltre allo stipendio di ministro di 200mila euro l’anno, percepisce una pensione “provvisoria” da ex ammiraglio di 24mila euro al mese! Cosa che non gli ha impedito di svolgere nell’anno dei servizi all’estero regolarmente retribuiti per circa 30mila euro. Insomma, un pò a riposo e un pò no. Instancabile!
Continua…
Rimodellare il seno senza usare le protesi. Al policlinico Santa Maria alle Scotte di Siena e’ stata ideata una tecnica chirurgica di sollevamento e rimodellamento globale del seno dall’equipe di Chirurgia Plastica e Ricostruttiva, diretta dal professor Carlo D’Aniello, che permette il ripristino della forma e della salienza mammaria, senza impiego di dispositivi protesici.
”La nuova tecnica – spiega l’ideatore Carlo D’Aniello – si fonda sull’utilizzo del tessuto mammario della stessa paziente che, attraverso un modulata plicatura del polo inferiore del seno, consente di conferire volume e proiezione alla mammella.
L’effetto ottenuto dall’auto– protesi ridona al decollete’ forma, salienza e rotondita’ ottimali”. Tale tecnica, praticata su oltre 50 pazienti ed in corso di pubblicazione, e’ stata presentata per la prima volta nel corso dell’ultimo congresso nazionale della SICPRE, Societa’ Italiana di Chirurgia Plastica, Ricostruttiva ed Estetica e rappresenta una importante novita’ non solo nel campo degli interventi chirurgici a fini estetici, ma anche nel campo della ricostruzione mammaria ed in quello della chirurgia plastica dell’obesita’, portando una ottimizzazione dei risultati e, nel contempo, una riduzione dei costi. ”Attualmente – conclude D’Aniello – esistono diverse tecniche a disposizione del chirurgo plastico che consentono di risollevare il seno ptosico, asportando la cute in eccesso.