«Quello contro il presidente Silvio Berlusconi è un finto processo con una sentenza già scritta» (15 febbraio). «A Milano ciò che conta è condannare a tutti i costi il ‘nemico’ Berlusconi prima della data di scadenza e per non perdere tempo si è già scritta la sentenza. E’ un metodo degno di regimi dittatoriali» (27 gennaio). Il verdetto sul processo Mills? Una sentenza che i giudici «hanno già scritto prima che iniziasse il dibattimento» (22 febbraio).
Questo ha tuonato il vicepresidente della Camera Maurizio Lupi nelle scorse settimane. Non fosse l’unico, sia chiaro: nel Pdl la storia della «sentenza già scritta» – di condanna, s’intende – era diventato l’ennesimo fastidioso ritornello.
E tuttavia la sua ripetizione non deve assuefarci. Per questo chiedo al vicepresidente Lupi, e ai tanti nel Pdl che ne condividono la posizione: ora che la sentenza di condanna non è arrivata, oltre a twittare che, al contrario,
#Mills Sentenza ha impedito di condannare un innocente. @ilpdl #Berlusconi
non è giunto il momento di scusarsi con i giudici milanesi e con tutti gli italiani che rispettano le istituzioni sempre e comunque?