A proposito dell’affondamento della nave della Costa Crociere e del suo Comandante Schettino si parla molto di “Lord Jim”, un romanzo di Joseph Conrad, che magari nessuno ha letto. Jim, il protagonista del romanzo, è un giovane ufficiale a bordo del Patna, un’imbarcazione mercantile che sta trasportando dei pellegrini da un capo all’altro dell’Oceano Indiano. Durante la notte, il Patna urta un banco di scogli o forse uno scafo sommerso e nella nave si apre una faglia. Temendo di colare a picco nel giro di pochi minuti, l’equipaggio del Patna, Jim compreso, abbandona la nave senza neanche aver dato l’allarme. Jim salta dalla fiancata dritto nella scialuppa di salvataggio. Venendo meno al suo dovere di ufficiale. Abbandonando persone che contavano su di lui. Joseph Conrad, da grande narratore quale è, fa in modo che noi parteggiamo per il suo personaggio, non che lo condanniamo come un essere abietto. È vero, dice Conrad, ha saltato, ma è giovane. Ha saltato, ma in fondo è una brava persona, per tutta la vita ha agito da brava persona. È vero, ha saltato, ma come si può giudicare un uomo da una singola azione compiuta in un momento di incoscienza o di panico o forse di negazione di responsabilità? Perché la nostra mente rifiuta la responsabilità di una cattiva azione, ci fa agire d’impulso, ci fa accampare scuse. E noi allo stesso tempo siamo presenti a noi stessi e non lo siamo. Saltiamo, e neanche ci rendiamo conto di farlo. Veniamo meno al nostro dovere chiedendoci, “ma è davvero più importante il dovere, non sarà più importante salvare la mia vita?” Ci sono uomini che al cospetto del pericolo, sentendosi chiamati in causa dalle proprie responsabilità, restano saldi. Ci sono uomini che fuggono. Ma non possiamo decidere che tipo di uomini siamo finché non ci troviamo in una situazione del genere. Possiamo avere un’idea di noi stessi come persone salde e coraggiose e possiamo pure rinnegarla in un momento.
Ciò non toglie che alla fine si paga. Sei una brava persona, non lo sei, hai saltato d’impulso, hai saltato con premeditazione. Pagherà Jim alla fine del romanzo di Conrad, un Jim a cui abbiamo voluto bene per tutta la storia, un Jim che avremmo difeso a spada tratta. Pagherà Schettino, che nessuno di noi può dire se sia una brava persona oppure no, perché nessuno lo conosce. Eppure l’opinione pubblica e i media hanno deciso: Schettino è colpevole e pagherà.
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