Confortante la sentenza n. 46669 della seconda sezione penale della Corte suprema di Cassazione che si è espressa su alcuni punti essenziali in fatto di usura bancaria. Il ‘decreto sviluppo’, convertito in legge lo scorso luglio, che pur avendo introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura, non ha effetto ”retroattivo’. Un punto fondamentale il ‘no’ alla retroattività, che chiarisce una volta per tutte che i vertici degli Istituti bancari in caso di denuncia da parte di imprese o privati che lamentano l’applicazione di interessi usurari, non possono giovarsi dell’effetto della norma introdotta. ”La portata dell’intervento innovativo sulla determinazione dei criteri di individuazione del tasso soglia e la mancanza di norme transitorie, certamente non dovuta a disattenzione, denotano che si e’ voluto dare alla normativa (che ha introdotto un regime maggiormente favorevole agli istituti di credito in relazione al reato di usura) operatività con esclusivo riferimento a condotte poste in essere dopo la sua entrata in vigore, senza produrre effetti su preesistenti situazioni, regolate dalla normativa precedente”.
Banche. Cassazione: indicazioni di Banca d’Italia non sono fonte di diritto. No alla retroattività.
In memoria di Ferruccio Parri, socialista con la esse maiuscola.
L’8 dicembre ricorreva il trentesimo anniversario della morte di Ferruccio Parri (Pinerolo, 19 gennaio 1890 – Roma, 8 dicembre 1981) è stato un politico socialista e antifascista italiano. Con il nome di battaglia Maurizio fu un capo partigiano durante la guerra di liberazione dal regime fascista in Italia, decorato dagli USA con la Bronze Star Medal. Fu il primo presidente del Consiglio a capo di un governo di unità nazionale istituito alla fine della seconda guerra mondiale. Lo pseudonimo “Maurizio” proveniva dal nome della chiesa di San Maurizio posta sulla cima della omonima collina, nella città natale di Pinerolo.
Napolitano predica bene e razzolava male.
L’allora europarlamentare Giorgio Napolitano tallonato da un Giornalista tedesco sullo scandalo dei rimborsi spese di viaggio.
Video andato in onda in prima serata sulla tv tedesca il 17 Marzo 2004. Mai trasmesso né diffuso in Italia fino ad oggi. L’allora eurodeputato per un volo Roma-Bruxelles di 90 euro, ottenne un rimborso di 800, più altri 80 per il taxi e 268 come indennità di missione. Non male per uno che oggi predica rigore alla povera gente, ma non ai ricchi.
Protesi al seno in silicone Pip: in Francia è allarme cancro.
E’ allarme in Francia per i casi di tumore al seno provocati da un tipo di protesi al silicone: il governo annuncera’ entro la fine della settimana un piano di azione ma, secondo Liberation, le autorita’ sanitarie hanno gia’ deciso che tutte le donne che hanno subito un impianto con la protesi al silicone Pip dovranno sottoporsi all’espianto.
La decisione presa dalle autorita’ sanitarie francesi non ha precedenti, ma il governo di Parigi non ha dubbi sul legame tra il difetto della protesi (che si puo’ rompere diffondendo il liquido nel corpo della sventurata paziente) e la comparsa del cancro. “L’urgenza e’ che tutte le donne che hanno protesi Pip vedano i loro chirurghi”, si e’ limitata a dire stamane, in piena tempesta mediatica, la portavoce del governo, Valerie Pecresse. La decisione arriva dopo che, negli ultimi mesi, sono stati rilevati otto casi di tumore al seno ritenuti collegati alle protesi e circa 2mila donne hanno presentato denuncia contro la societa’ Pip; che produce le protesi difettose; e’ stata anche aperta un’inchiesta per “omicidio involontario” dopo il decesso di una donna. Il governo adesso si trova a dover affrontare due emergenze: identificare le portatrici delle protesi incriminate e gestire le operazione di espianto; non e’ chiaro neanche chi debba assumersi il costo degli interventi.
In Italia potrebbero essere tra le 4.000 e le 5.000 le protesi Pip.
Convocato d’urgenza dal ministro della Salute Renato Balduzzi il Consiglio Superiore di Sanità.