Archive for dicembre 17th, 2011

dicembre 17, 2011

Smashing Pumpkins – Never let me down – Buonanotte compagni.

Ritorna Siamese Dreaming rinato in una edizione deluxe. Un disco del 1991 che porta con sè tutta l’insofferenza e la rabbia della generazione x.

dicembre 17, 2011

Ad Amsterdam l’ultima canna.

È pur sempre un momento storico e in tanti non vogliono perderselo. Amsterdam prevede che il 31 dicembre, per chiudere in bellezza il 2011, saranno molti più del solito i visitatori della città. Ad attirare almeno il 15 per cento in più di turisti non saranno i musei con i capolavori di Van Gogh o le illuminazioni suggestive dei canali, ma la possibilità di fumare l’ultimo spinello prima dell’entrata in vigore della nuova legge.

Nonostante la crisi e la necessità di stringere la cinghia, ci sarà chi potrà permettersi di essere parte della festa locale mangiando chicchi d’uva a Madrid, o scambiandosi maialini a Vienna e chi, soprattutto se ha tra i 18 e i 24 anni, sceglierà di salutare il nuovo anno in un coffee shop, celebrando per l’ultima volta il mito dell’Olanda permissiva e libertaria. Dal primo gennaio 2012 Amsterdam sarà un po’ meno la patria della beedoogbeleid, la politica della tolleranza, perché non permetterà più che un gran numero dei turisti che la visitano ogni anno – si stima sia il 23 per cento circa – lo faccia soltanto per sballarsi in un coffee sho

dicembre 17, 2011

Il Segretario Nazionale Fiom Maurizio Landini sulla manovra Monti

dicembre 17, 2011

Massive Attack – Karmacoma (Napoli Trip)

dicembre 17, 2011

Il Video Shock che fa tremare Mc Donald’s.

Ecco come il mc donald’s produce il cibo che tanto amate…anche se non è molto diverso da quello che trovate al supermercato…go veg!!

dicembre 17, 2011

Sacrifici o fallimento?

Monti: L’alternativa è tra sacrifici e fallimento”. Per non sbagliare hanno deciso di puntare su entrambi.

dicembre 17, 2011

Firenze, in marcia contro il razzismo

In prima fila c’erano gli amici di Modou Samb e Mor Diop che hanno esibito le foto dei due senegalesi morti per mano dell’estremista di destra Gianluca Casseri, che ha provocato anche tre feriti. Su un cartello oltre alla foto di Modou c’erano quelle della moglie e della figlia di 13 anni. «Tredici anni senza vedere la sua famiglia», c’era scritto accanto alle immagini «e il suo sogno si è fermato il 13 dicembre».
È partito alle 15 del 17 dicembre 2011 il corteo nazionale antirazzista organizzato dalla comunità dei senegalesi fiorentini per ricordare le vittime dell’attentato razzista.
«Non ha nemmeno visto la sua bambina una volta», ha raccontato con le lacrime agli occhi uno degli amici. Accanto alla foto dell’altra vittima Mor Diop, la scritta: «Perché ha scelto solo i senegalesi al mercato?». Dietro cartelli e striscioni della comunità senegalese fiorentina c’erano i gonfaloni, in primo piano quello della Regione Toscana, della Provincia di Firenze e della Provincia di Prato.
Sono stati centinaia i senegalesi arrivati a piazza Dalmazia, a Firenze, per prendere parte al corteo. Un gruppo si è riunito in preghiera nei giardini dietro il mercato dove il killer ha aperto per la prima volta il fuoco ammazzando Samb Modou e Diop Mor.
CONNAZIONALI IN PREGHIERA. I loro connazionali hanno steso i tappeti a terra e hanno cominciato la lettura del Corano.

dicembre 17, 2011

Da andare a vedere a Roma.

“Por la alegria vivo, por la alegria lucho, por la alegria muero. Que jamas la tristeza vaya unida a mi nombre”.
Così Alexandro Enrique Gutièrrez, desapericido il 24 luglio del 1978 a 25 anni, vedeva la vita.
In occasione del 63° anniversario della dichiarazione universale dei diritti dell’uomo, l’ambasciata della Repubblica Argentina in Italia e la facoltà di Scienze della Formazione di Roma hanno organizzato la mostra fotografica “…ellos quieren contarnos” (loro vogliono raccontarci), emozionante testimonianza costruita su alcuni frammenti di storie di vita di coloro che non ci sono più, oggetti raccolti per ricordare i quasi 30.000 desapericidos, vittime innocenti della brutale dittatura argentina che ha governato il paese sudamericano dal 1976 al 1983.

I 50 manifesti in mostra raccontano la storia di una generazione scomparsa partendo dalla loro quotidianità: come vestivano, le poesie che leggevano, le lettere che scrivevano, le foto delle comunioni, dei loro amici, dei loro parenti, dei loro amori giovanili.

dicembre 17, 2011

Addio Cesaria Evora, diva dai piedi nudi.

Era “la diva dai piedi nudi”, perché amava apparire in scena così, senza scarpe, forse in onore delle sue origini semplici e in ricordo della vita dura che fino a 50 anni non aveva conosciuto fama né successo: Cesaria Evora è morta oggi in un ospedale dell’isola di Sao Vicente, nel nord dell’arcipelago di Capo Verde, dove era nata il 27 agosto di 70 anni fa. L’ultimo compleanno l’aveva festeggiato senza sfarzo con parenti e amici e negli ultimi mesi si sentiva sempre più debole, al punto da aver deciso di non cantare più in pubblico.

dicembre 17, 2011

Le torture ai militanti Br arrivano in Parlamento.

Approdano in parlamento le torture impiegate da alcune squadre speciali del ministero dell’Interno, tra la fine fine degli anni ’70 e i primi anni ’80, per fronteggiare i gruppi che praticavano la lotta armata. Su iniziativa della deputata radicale Rita Bernardini è stata depositata una interrogazione parlamentare rivolta al ministero dell’Interno e della Giustizia. Il testo prende spunto dalle rivelazioni contenute nel libro di Nicola Rao, Colpo al cuore. Dai pentiti ai metodi speciali: come lo Stato uccise le Br. La storia mai raccontata, nel quale si riportano le ammissioni del funzionario dell’Ucigos (l’attuale polizia di prevenzione), conosciuto con l’eteronimo di “professor De Tormentis”, che guidava una squadra di poliziotti provenienti dalla mobile napoletana addestrati a varie tecniche di tortura e violenze psico-fisiche, tra le quali il waterboarding, l’annegamento con acqua e sale.
In alcune interviste rilasciate al Secolo XIX nel 2007 e nel libro di Rao, l’ex commissario della Digos Salvatore Genova (oggi questore), uno degli autori delle indagini contro le Brigate rosse nei primi anni ’80, rivela l’esistenza di due gruppi – indicati col nome di alcuni cult movie (“I cinque dell’ave maria” e “I vendicatori della notte”) – che intervenivano dopo i fermi di persone sospette di appatenenza alle Br per estorcere informazioni ricorrendo a violenze e sevizie che seguivano una procedura messa a punto dal “professor De Tormentis”. Genova racconta in questo modo il trattamento riservato a Nazareno Mantovani, uno dei primi fermati durante le indagini per il rapimento del generale Nato Dozier: «Fu spogliato, disteso supino su un tavolo di legno e legato alle quattro estremità, con la testa e la parte superiore del tronco che uscivano fuori. Le persone che lo circondavano erano tutte incappucciate. Urlavano, minacciavano, annunciavano cose terribili […] uno teneva la bocca del prigioniero aperta e gli chiudeva il naso, un altro gli teneva la testa, mentre un terzo cominciò a versare in maniera sistematica, ritmica e controllata acqua e sale, attraverso una cannula inserita in gola in maniera sapiente. Mezzo litro, si fermava qualche decina di secondi per dar modo a Mantovani di non soffocare e poi ricominciava […] Mantovani non parlò. Dopo un’ora e mezzo di trattamento il professore decise di sospenderlo. Il sospetto brigatista era già svenuto due volte e c’era il rischio che ci rimettesse la pelle». Alla fine dello spettacolo – riporta Rao – un paio di uomini di Genova dissero al loro capo che se ne tornavano a casa. Non se la sentivano di assistere ad una cosa del genere.