E’ una canzone sul deludere qualcuno. Diceva Elvis Costello,. Poi diceva altre cose ma non c’è tempo debbo andare!
“Ci ridurrete alla fame”.
Tagli ai privilegi dei parlamentari, si comincia con qualche sforbiciatina: molti onorevoli la stanno prendendo bene, o quantomeno, fanno buon viso a cattivo gioco. Della serie, “ci saranno sacrifici per tutti, ed è giusto cominciare da noi”. Altri, la stanno prendendo un po’ meno bene. Vediamo.
Onorevole responsabile Massimo Calearo:
A me della pensione non frega niente, ma l’operazione deve iniziare dal 1945, perché chi propone i tagli è in Parlamento da decenni.
Onorevole responsabile Maurizio Grassano:
I diritti acquisiti non bisognerebbe mai toccarli, perché se sono acquisiti vuol dire che per acquisirli si è pagato qualcosa, altrimenti è una truffa … rispetto a Fabio Fazio, che prende 2 milioni di euro l’anno, noi prendiamo 4.500 euro netti al mese. Hai voglia di farne di mesi prima di arrivare a 2 milioni.
Onorevole Pdl Alessandra Mussolini:
Prima facciano chiarezza sui loro conflitti di interessi, poi ci chiedano i sacrifici.
Una cosa vera l’ha detta Irene Pivetti che ha detto “La verità è un’altra: ci sono altre caste che non vengono toccate.” Infatti la prima casta che dovrebbe essere toiccata è quella dei manager pubblici e privati che incassano fior di Milioni sia che la loro azienda vada bene che vada male. Come per esempio i mkanager bancari che dopo aver bruciato miliardi di euro dei contribuenti e degli azionisti hanno liquidazioni di trenta o quaranta milioni. Unoperaio produce, uno studente studia, un contadino lavora la terra unmanager distrugge la ricchezza nazionale in coambio di mioni di euro. Basta!
DIETRO LE QUINTE ( O LE SESTE )
Dal lievito un nuovo meccanismo di ringiovanimento cellulare senza alcuna restrizione calorica.
Scoperto in questo organismo monocellulare un meccanismo biochimico relativo ai processi di invecchiamento e ringiovanimento che a differenza di quelli già noti non ha nulla a che vedere con la restrizione calorica.
Modificando un enzima che nel lievito funge da sensore del consumo di energia e agisce anche da “orologio dell’invecchiamento”, un gruppo di ricercatori della Johns Hopkins University e della National Taiwan University è riuscito a manipolare con successo il ciclo di vita di questo organismo unicellulare.
Sebbene la ricerca sia stata condotta sul lievito, ha identificato componenti molecolari di un processo di invecchiamento rilevante anche per la durata della vita negli esseri umani, sottolinea Jef Boeke, che ha diretto lo studio, illustrato in un articolo pubblicato su “Cell”.
“Questo controllo della longevità è indipendente dal meccanismo descritto in passato nel lievito, che riguardava la restrizione calorica”, spiega Boeke. “Riteniamo di disporre per la prima volta di una via biochimica relativa ai processi di invecchiamento e ringiovanimento che non ha nulla a che vedere con la dieta.”
Giornalismo d’inchiesta: premiato il report della trasmissione Falò sull’antivirale Tamiflu.
Parte dal Giappone, passa per Roma, l’Inghilterra ed approda in Svizzera l’inchiesta dalla tv svizzera Falò sull’antivirale della Roche Tamiflu.
La quale inchiesta dal titolo ‘l’influenza degli affari‘ è stata premiata alla conferenza Mondiale del giornalismo d’inchiesta 2011 col premio speciale della giuria dei Daniel Pearl Awards 2011.
Sarà per l’inchiesta di Falò, sarà per il tam tam mediatico, fatto sta che del Tamiflu non si sente più parlare.
E dire che durante le pandemie, come quella aviaria o quella h1n1, c’era stata una corsa ad accaparrarsi il poco miracoloso e ed assai pompato farmaco dell’azienda svizzera, diventato in poco tempo campione di incassi.
Il suo effetto? Modesto: era quello di diminuire di un giorno e mezzo la durata dell’influenza!
Ben poco per farlo diventare un campione.
Ma il Tamiflu è stato il farmaco-immagine di un’intricata trama di interessi economici e di politiche sanitarie che hanno fortemente condizionato ed influenzato anche organi internazionali come l’OMS: c’erano (ma ci sono ancora) consulenti dell’organizzazione e dell’industria farmaceutica.
E in Italia? Silenzio tombale.
Congresso di Durban: Europa più dura del solito mentre gli Usa chiedono a Obama di fare qualcosa.
Una svolta nelle trattative di Durban potrebbe essere stata impressa nelle ultime 24 ore. Anche se siamo ancora lontani dal trovare un accordo reale, due eventi hanno cambiato la storia del meeting. Prima di tutto c’è stata una presa di posizione dell’Unione Europea che, attraverso Joanna Mackowiak-Pandera, sottosegretario all’Ambiente della Polonia che ha parlato a nome dell’Ue, ha preso una posizione netta e autoritaria sul problema delle emissioni. E poi c’è stata una sorta di “minaccia” nei confronti di Obama da parte della sua stessa parte politica che gli ha fatto intendere che rischia la rielezione se tornerà dal Sudafrica ancora a mani vuote.
Moavero: “Sono antifascista” Via la scrivania di Mussolini Il ministro: motivi di spazio.
C’è chi indaga sulla scrivania di Togliatti e chi rifiuta quella (presunta) di Mussolini. Dopo il caso del Guardasigilli Paola Severino, che sta cercando di scoprire dove sia finita la scrivania di Palmiro Togliatti, è la volta del neoministro agli Affari europei Enzo Moavero.

Che ha chiesto di utlizzare una scrivania diversa da quella che, secondo molti, sarebbe appartenuta al Duce.
Complimenti signor ministri. Siamo dalla sua parte incodizionatamente. Anche un gesto a volte significa molto più di tanti discorsi e di tanti fatti.
MARCHIONNE, LA FIAT PUO’ LASCIARE L’ITALIA
(AGI) – Roma, 1 dic. – La Fiat puo’ lasciare l’Italia: lo ha affermato l’amministratore delegato del Lingotto, Sergio Marchionne. “Possiamo lasciare l’Italia. Siamo una multinazionale e abbiamo attivita’ in tutto il mondo. Potremmo andare avanti anche senza l’Italia. Chi pensa di poter condizionare la Fiat, si sbaglia alla grande” ha sottolineato Marchionne ai microfoni di Radio 24 al margine di una conferenza organizzata a Washington dal Council for the United States and Italy, intervistato da Mario Platero per America24.
“Abbiamo avuto la maggior parte dei lavoratori che ha appoggiato un’alternativa. Il treno e’ passato ed e’ inutile cercare di insistere che bisogna rinegoziare. Quella decisione e’ stata presa e non possiamo continuare a votare finche’ non vince la Fiom. E’ la tirannia della minoranza verso la maggioranza. La Fiat non puo’ essere la vittima di questa minoranza”. “Il fatto e’ – ha proseguito Marchionne – che un operaio su dieci vuole condizionare l’andamento dell’azienda.
Marchionne è un delinquente che pensa esclusivamente al profitto finanziario della Fiat ed al suo lauto megastipendio. Un tempo simili dichiarazioni portavano all’occupazione delle fabbriche. Ora invece solo la CGIL cerca disperatamente di difendere i livelli occupazionali. Bisogna reagire riportando la democrazia ed il controllo operaio in fabbrica, bisogna togliere alla Fiat gli stabilimenti che lo stato gli ha regalato con in soldi dei contribuenti. Non dobbiamo fidarci di nessuno se non di noi stessi. Anche perchè la cd. sinistra non ha una politica industriale di contrasto al padronato arrogante ed aggressivo, anzi crede che dismettendo il partrimonio pubblico dello Stato possa risolvere la crisi. Così facendo si regala ai ricchi quello che è ditutti. L’unica soluzione è costruire un sistema basato sulle cooperative e sul ritorno alle partecipazioni statali d’intesa con la confindustria e i sindacati, perchè lo stato non ha interesse a delocalizzare.
Alluvione Messina: un “deja-vu” che vale altre quattro vite.
Sono 4 le vittime accertate, tra cui Luca Vinci, un bambino di 10 anni. Le vittime sono state travolte dal fango, quando a Saponara (ME), una frana ha travolto alcune abitazione della frazione di Scarcelli. I vigili del fuoco hanno dovuto scavare con le mani per recuperare i corpi. Tre delle vittime abitavano nella stessa palazzina. Ancora oggi la zona colpita dalla frana è raggiungibile solo a piedi visto che i mezzi intervenuti sul posto non sono ancora riusciti a ripristinare la viabilità. Le strade sono infatti interrotte da fango e detriti e si cercano ancora altri dispersi. Cosa ha fatto il governo Monti per fronteggiare la calamità di Messina? Niente e sicuramente pco meno o poco più di quello che avrebbe fatto il suo egregio predecessore? Fino a quando gli italiani sopporteranno tutto questo senza ribellarsi? senza dire basta?
Alla prossima alluvione quanti altri morti dovremo contare?