Canzone quasi scontata. A me non paice ma ha avuto grande successo.
I cassintegrati tutti al ristorante.
Che faccia di merda. E’ finita. Sotto a chi tocca.
“Mississippi” Bob Dylan .
Dylan ha dichiarato di volere che ogni strofa delle sue canzoni abbia la possibilità di essere la prima strofa di una nuova canzone. È senz’altro il caso di “Mississippi”. Racconta una storia sul tempo che passa, la storia fatta di redenzione e determinazione di un uomo qualunque, e lo fa con toni filosofici e in modo quasi biblico: “La mia nave è andata in mille pezzi e sta affondando veloce / Sto annegando nel veleno, non ho futuro, non ho passato / Ma il mio cuore non è stanco, è leggero e libero / Non nutro altro che affetto per tutti quelli che hanno navigato con me”. Dylan scrive come un autore di racconti, come Steinbeck o Mark Twain – creando storie dentro cui inserisce queste affermazioni classiche, radicali. In Mississippi conosciamo un Dylan che affronta la mortalità con atteggiamento positivo. Avrà anche compiuto 70 anni ma per me non invecchierà mai. È la legge del mito.
Bob Dylan – Jokerman.
E’ stato detto“Come fa quest’uomo a scrivere una canzone dell’altro mondo e così favolosa?” Alle chitarre, Mark Knopfler e Mick Taylor – il non celebrato eroe dei Rolling Stone.
Bob Dylan- Gotta serve somebody.
La gente dice che Dylan non ami quest’album e mi auguro non sia vero. È un album sbalorditivo, tanto più se a scriverlo è stato Bob Dylan. La canzone che più delle altre mi ha colpito è Gotta Serve Somebody.
Quello che dice la canzone è, qualunque cosa decidiate di fare nella vostra vita, se non avete qualcosa in cui credere siete fottuti. Mi piace, è la lezione di un maestro, racconta come essere artista e anche, mi sembra, come vivere la vita. Quello che sta dichiarando è, non restatevene rannicchiati al calduccio. Uscite a fare la cosa giusta.
Denuncia di Anonymous: la Siria uccide e intercetta i contestatori grazie a tecnologia italiana.
La notizia è trapelata pochi minuti fa dal canale italiano di Anonymous ed è destinata a scuotere la Farnesina. L’accusa è grave, ci sarebbe mano italiana dietro i sistemi tecnici che l’intelligence siriana sta usando contro i contestatori del regime di Hassad.
Non si sottraggono a questa analisi anche altri paesi riuniti al G20 come Francia, Germania e Usa, presenti a sostegno del regime siriano con aziende come NetApp Inc. (NTAP), Qosmos SA e Utimaco Safeware AG (USA).
L’Italia è presente a sostegno del regime libico tramite una società che ha sede poco fuori Milano, la Area SpA leader nel settore della sorveglianza a distanza. In questo modo è stato possibile uccidere “chirurgicamente” i dissidenti, non più con cecchini sulle strade ma con azioni mirate e quindi meno visibili all’attenzione della comunità internazionale.
Berlusconi e genova
Berlusconi: “Terribile assistere impotenti davanti alla tv”. Ecco, ora lo sai.
…e che dovremmo dire noi!