Questa canzone fu registrata nel 1969. Avevo ventidue anni ed ero innamorato di Paola una brunetta dolce e per bene. C’era il giradischi, così si chiamava, una guantiera di pasta di mandorle, un orribile vermuth dolciastro, unica bevanda consentita all’epoca e una terrazza di un liceo dove ci invitava il figlio del preside, Elio Coccia. Ero appena laureato ed appena tornato dal servizio militare. C’era un’altra canzone che ballavamo perchè era un bel lento e si poteva abbracciare la morosa. Ricordo il titolo della canzone: “Ehi Paula” ed erano in due a cantarla, Paul and Paula.
la lega si ribella a Bossi.
“Quando ho parlato ho visto in seconda, terza fila, un paio che me li ricordo a Varese nel Msi, dei fascisti”. Con una pesante stoccata il leader della Lega Umberto Bossi risponde a chi, durante il congresso provinciale a Varese, lo ha contestato. Rimostranze, secondo il capo del Carroccio, “un po’ organizzate”.
Ma i mal di pancia nel partito della Padania sono evidenti: “E’ il giorno peggiore da quando sono nella Lega”, ha detto Mario De Micheli, sindaco leghista di Caronno Varesino all’uscita dal congresso.
Tablet e smarthphone boom nelle vendite superano i pc.
Steve Jobs lo pronosticava da tempo, e sta accadendo proprio ora che il papà dell’iPhone e dell’iPad è scomparso: telefonini e tablet superano i computer. Secondo una previsione della banca d’investimenti americana Merryl Linch, infatti, nel 2011 si venderanno per la prima volta più “smartphone” (i telefonini “intelligenti” come l’iPhone) e tablet (come l’iPad), messi insieme, che personal computer. Lo annuncia il settimanale britannico The Economist, affermando che lo storico sorpasso segna una svolta tecnologica e sociale: il momento in cui i gadget digitali mobili prendono il sopravvento sui computer.
I pc non stanno per scomparire, ovviamente. L’Economist scrive che quest’anno se ne venderanno nel mondo 350 milioni. Ma se negli ultimi trent’anni i personal computer sono stati in varie forme il principale (e per lungo tempo unico) mezzo di comunicazione digitale, il futuro appartiene e apparterrà sempre più a congegni elettronici più piccoli, più maneggevoli e soprattutto mobili, che gli utenti potranno portare sempre con sé, dovunque, senza fili.
Una bella domenica.
Mio figlio sta con la sua ragazza sul Trasimeno. Adele a Roma verrà premiata per aver vinto un concorso fortografico e io ascolto i Creedence che cantano Have you ever seen the rain. Pina sta di fronte a me e gioca a burraco.
E’ proprio una bella domenica.
E forse martedì se ne vanno a casa.
Berlusconi pensa che Pisanu ha dato garanzie al Quirinale su un governo di transizione «con l’accordo di Scajola». L’ex ministro: «Serve una scossa». Il premier ha paura dell’incidente già martedì, quando si vota sul Def: «Tutti in Aula, pure i ministri». Alfano incontra «Claudio» prima del voto: vuole garanzie sui seggi, sennò rompe.
“Governeremo fino al 2013”.Loro!
Il 1° gennaio del 2008 il debito pubblico ammontava a 1.596 miliardi di Euro (fonte Banca d’Italia).
Il 1° settembre del 2011 il debito pubblico ammonta a 1.900 miliardi di Euro (fonte Banca d’Italia).
In tre anni e nove mesi il debito pubblico è aumentato di 304 miliardi di Eur.
Fino al 2013 c’è la fondata speranza che il debito arrivi a 2.100 miliardi se tutto va bene.
Che bell0!
Controllori di RAZZA sulle FAL (Bari-Matera)
La Lega Nord fa scuola anche in meridione. Evviva il Partito della Gnocca!
“Uniti per il cambiamento globale”, anche il popolo viola in piazza il 15 ottobre.
Il Popolo Viola partecipa alla giornata europea ed internazionale di mobilitazione prevista per il 15 ottobre. Il Coordinamento Nazionale del popolo viola condivide in toto il testo dell’appello nei suoi contenuti. La strategia neoliberista, incentrata su un sistema economico perverso e demenziale, che antepone il profitto dei grandi centri di interesse al benessere dell’individuo, sta progressivamente trascinando l’economia di intere nazioni nel baratro del debito verso la rinuncia alla sovranità ed a qualunque prospettiva di stato sociale. La manovra finanziaria che il governo italiano ha predisposto per “uscire dalla crisi” è l’ennesimo colpo mirato alla cancellazione del diritto al lavoro, all’istruzione e al welfare mentre dilapida miliardi delle nostre tasse in nuove dotazioni belliche.Siamo convinti che esista un’altra via, fondata su un linguaggio comune a tutti gli esseri umani, che trova spazio condiviso nei confini della democrazia e nei princìpi della Costituzione.
Napolitano, Costituzione in mano, può mandare a casa Berlusconi.
Giorgio Napolitano ha ieri precisato che il ricordo del governo Pella del 1953 (governo di “decantazione”) non ha riferimenti con l’attualità politica. Il dettame costituzionale, che recita: “Il presidente della Repubblica, sentiti i presidenti delle Camere, nomina il presidente del Consiglio e, su sua proposta, i ministri”.
Come ricorda stamani su Repubblica Eugenio Scalfari: “Einaudi, nonostante la prassi (cioè le consultazioni del Colle con tutti i gruppi parlamentari, poi un incarico esplorativo, poi l’incarico formale, poi consultazioni dell’incaricato con i partiti di governo per i ministeri, infine la presentazione del nuovo governo al Parlamento ndr) fece esattamente così. Sentì i presidenti delle Camere, poi andò nella Villa di Caprarola e convocò Pella informandolo che aveva già scritto e firmato il decreto che lo nominava presidente del Consiglio. Voleva un governo di “decantazione” che preparasse una nuova legge elettorale”.
E così fu. Ciò dimostra, sempre citando Scalfari: “ … che la lettera della Costituzione consente al Capo dello Stato di saltare ogni prassi restando saldamente nei limiti che la Costituzione prevede”.
Molte cose sono cambiate dal 1953, ma non la Costituzione. Quindi quello di Pella non è un semplice “amarcord” di Napolitano, ma un messaggio chiaro per tutti. E forse di più: un monito pesante ai partiti e ai parlamentari, un quasi “ultimatum” al capo del governo.
Tony Williams – Lifetime. Dove il jazz incontra il rock.
Troppo rock per il pubblico jazz e troppo jazz per quello rock. Questo il destino del gruppo creato da Tony Williams a fine anni 60 dopo un lustro passato a suonare nel secondo quintetto di Miles Davis. “Tutti sembravano suonare qualcos’altro in quel gruppo. John era come un altro batterista, molto ritmico e percussivo. Larry stava facendo tutte queste cose alla John Coltrane e suonava le parti di basso fino a quando non è arrvato Jack, in un secondo momento. Io ero effettivamente il pianista… in un gruppo che non aveva un piano” (Tony Williams, 1991)