Archive for settembre 23rd, 2011

settembre 23, 2011

Vent’anni di ‘Nevermind’.

Nevermind è il secondo album in studio dei Nirvana, pubblicato il 24 settembre 1991 dalla Geffen Records.

Obiettivo dichiarato della casa discografica Geffen, alla pubblicazione dell’album, era quello di raggiungere le 250.000 copie vendute, per poter eguagliare Goo, l’album dei Sonic Youth pubblicato l’anno precedente, ma la storia fu diversa. Con più di 25 milioni di copie all’attivo Nevermind è il disco di maggiore successo commerciale del gruppo di Seattle. Unanimemente considerato l’apice della produzione artistica della band e di tutto il genere grunge, è annoverato tra i migliori album discografici di ogni epoca ed ebbe tra i suoi meriti quello di aumentare la popolarità dell’alternative rock.

settembre 23, 2011

TINARIWEN – Tassili – Buonanotte compagni.

Mentre in Italia ci masturbiamo sulle vere o presunte malatie di Vasco Rossi  I Tinarew presentano un uovo disco che senza rinnegare le origini diventa un disco planetario  che parte dalle radici.

Ibrahim Ag Alhabib ci racconta che non ascolta musica moderna ed è solo frutto di empatia umana la collaborazione con i Tv On The Radio e della Dirty Dozen Brass Band; per entrare nel mondo sonoro dei Tinariwen hai solo bisogno di vivere nel deserto e di condividere le usanze e lo spirito d’umiltà che è fondamentale per il popolo Tuareg.

Dopo aver portato la loro musica tra le pareti di uno studio discografico i Tinariwen realizzano con “Tassili” il loro album più autentico e rurale, l’Algeria si trasforma in luogo di meditazione e elaborazione sonora per delle sonorità  più personali e testi più intimi.
“Tassili” è un luogo affascinante, un paesaggio quasi lunare che i guerriglieri Tamashek utilizzavano per rifugio durante la rivolta contro il regime del Mali, rocce e caverne possiedono il giusto corpo acustico per accogliere le preziose creazioni di Ibrahim e compagni.
Sono canzoni nate per essere cantate vicino al fuoco nel deserto per invocare pace e armonia. I Tinariwen non cercano attenzione ma rispetto, “Tassili” è il loro album meno vario, ma è il più vitale e autentico, il loro capolavoro.

settembre 23, 2011

L’ultimo dei Padani.

settembre 23, 2011

Non siete STATO voi (Caparezza – Il Sogno Eretico – 2011)

Non ne posso più!

settembre 23, 2011

L’Italia come la Chicago di Al Capone.

Che differenza c’è tra la Chicago di Al Capone e l’Italia di oggi?

settembre 23, 2011

Oggi come nel ’93

settembre 23, 2011

Viva l’Italia.

Viva l'Italia di Enzo Scarton

settembre 23, 2011

SALUTE: CLOONEY O IL CAFFÈ? ECCO PERCHE’ IL CERVELLO NON SA DIRE DI NO ALLA PUBBLICITA’

SALUTE: CLOONEY O IL CAFFÈ? ECCO PERCHE’ IL CERVELLO NON SA DIRE DI NO ALLA PUBBLICITA’

Gli spot che puntano sulla bellezza degli attori, piuttosto che sulle qualità del prodotto, sono efficaci perché “aggirano” le aree razionali del cervello. Ad affermarlo, in uno studio pubblicato sul Journal of Neuroscience, Psychology, and Economics, sono i ricercatori dell’Università della California di Los Angeles (Usa), coordinati da Ian Cook, secondo cui i messaggi pubblicitari che esercitano una “influenza non razionale” – che punta a suscitare, nel consumatore, stimoli inconsci – “funzionano” perché evitano di stimolare le zone del cervello che inibiscono le risposte agli stimoli.

settembre 23, 2011

Come lavorano i leucociti “Natural Killer”

Un team di scienziati del Regno Unito, finanziato dall’UE, ha rivelato in un nuovo studio come i bianchi uccidono il tessuto malato impiegando granuli mortali. 

Il team di ricercatori, dell’Imperial College di Londra e dell’Università di Oxford, spiegano sulla rivista PLoS Biology come hanno usato pinzette laser “ottiche” e un microscopio a super-risoluzione per osservare il funzionamento interno dei , a una risoluzione mai raggiunta prima dagli scienziati.

Lo studio, che è stato in parte finanziato da una borse di studio intraeuropea Marie Curie nell’ambito del Settimo programma quadro (7° PQ) dell’UE, ha esaminato un tipo di chiamati (), che proteggono il corpo individuando e uccidendo i tessuti malati. Il team ha scoperto che per creare un foro, attraverso il quale fornire granuli pieni di un micidiale enzima per uccidere il tessuto malato, la cellula riorganizza la sua “impalcatura” di proteine actine all’interno della sua membrana.

Uno dei ricercatori dello studio, la dottoressa Alice Brown dell’Imperial College di Londra, dice: “Questi eventi, in precedenza non rilevabili all’interno delle , non sono mai stati osservati in alta risoluzione. È davvero emozionante osservare ciò che accade quando una entra in azione.”

Gli scienziati sperano che acquisire una più profonda comprensione del modo in cui le decidono quali tessuti uccidere e di come avviano il processo di uccisione, potrebbe portare a una migliore assistenza sanitaria e allo sviluppo di nuovi trattamenti medici. Le sono importanti nella nostra risposta immunitaria ai virus e ai tessuti invasivi come i tumori. Potrebbero anche avere un ruolo nel risultato dei trapianti di midollo osseo, determinando se il corpo del destinatario rifiuta o accetta il tessuto donato.

settembre 23, 2011

Auto ad idrogeno: in Inghilterra il primo “distributore”


La Honda, con il generoso contributo statale di 250 mila sterline, ha aperto nei giorni scorsi a Swindon in Inghilterra il primo punto di rifornimento per automobili alimentate ad idrogeno. Questo, come fanno notare sarcastici i media inglesi, nonostante nel Regno Unito non sia ancora stata venduta una sola auto di questo tipo, nemmeno una Honda Clarity, la prima in commercio ad utilizzare celle a combustibile ad idrogeno.

L’evento ha inevitabilmente riaperto il dibattito sulla possibilità che l’alimentazione ad idrogeno sia ancora un’alternativa. I problemi sono tanti, lo scetticismo delle case automobilistiche c’è, ed uno dei problemi sta proprio nel come rifornire e se questo sia poi effettivamente conveniente economicamente. Mettere in piedi un’intera rete di rifornimento è un processo lungo e molto costoso, ed insieme assolutamente cruciale per riuscire a diffondere una nuova tipologia di alimentazione.

In Inghilterra, nonostante le considerazioni di tipo economico dovrebbero spingere in questa direzione i consumatori, non c’è ancora una diffusione significativa di auto a GPL o a Metano. La ragione risiede anche nella mancanza di una rete capillare di rifornimento, così, pensando all’idrogeno, sul Guardian si domandano: “ne vale veramente la pena“? La risposta non c’è, ma la domanda è volutamente sibillina e vuol fare intendere che la strada non è percorribile.