Questa è la prova che John Lennon poteva essere molto incentrato su se stesso e, allo stesso tempo, avere uno sguardo ad ampio raggio sulla società, facendo riflettere le persone. E funzionava: l’influenza che ha avuto sul mondo è indiscutibile.
john lennon- Oh My Love.
In genere, ciò che le canzoni d’amore vogliono comunicare è passione sfrenata, eccitazione, cose del genere. A John Lennon, invece, interessava di più quel meccanismo per cui ogni amore ti permette di guardare dentro di te come fosse la prima volta. L’attrazione sessuale e il sentimentalismo, il dirsi “Mi manchi”, lo interessavano fino a un certo punto: quello a cui puntava era l’essenza del vero amore.
1,2 milioni di giovani disoccupati in Italia.

Disoccupazione giovanile a livelli altissimi in Italia. Sono quasi 1,2 milioni (1.183.000). Infatti, gli under 35 senza lavoro, dato che porta il Paese a registrare un record negativo in Europa. E, a stare peggio, sono i ragazzi fino a 24 anni: il tasso di disoccupazione in questa fascia d’età è del 29,6% rispetto al 21% della media europea. A scattare la fotografia del mercato del lavoro nel nostro Paese è l’ufficio studi di Confartigianato, rilevando che tra il 2008 e il 2011, anni della grande crisi, gli occupati under 35 sono diminuiti di 926.000 Unità. Ma le imprese italiane, nonostante la crisi, denunciano la difficoltà a reperire il 17,2% della manodopera necessaria.
Se a livello nazionale la disoccupazione delle persone fino a 35 anni si attesta al 15,9%, va molto peggio nel mezzogiorno dove il tasso sale a 25,1%, pari a 538.000 Giovani senza lavoro. La Sicilia è la regione con la maggior quota di disoccupati under 35, pari al 28,1%. Seguono la Campania con il 27,6%, la Basilicata con il 26,7%, la Sardegna con il 25,2%, la Calabria con il 23,4% e la Puglia con il 23%. Le condizioni migliori per il lavoro dei ragazzi si trovano invece in Trentino Alto Adige dove il tasso di disoccupazione tra 15 e 34 anni è contenuto al 5,7%. A seguire la Val d’Aosta con il 7,8%, il Friuli Venezia Giulia con il 9,2%, la Lombardia con il 9,3% e il Veneto con il 9,9%. [articolo completo su Repubblica.it]
La traduzione del Tg1: ”Grazie Berlusconi”. Ma il ribelle non lo ha mai detto.
ci tocca sopportare anche questo!
Napolitano al Meeting di Comunione e Liberazione
Sarei stato più contento se Napolitano avesse aderito allo sciopero indetto dalla CGIL per il 6 ottobre e si fosse invece risparmiato la passeggiata a Rimini .Rimini è il posto dove si contrabbandano i valori dellla Curia Romana per i valori veri del cristianesimo.In questa maniera si promuove una società reazionaria e chiusa ai bisogni della gente.Questo tentativo che viene alimentato ogni anno di fatto invita la gente alla moderazione alla sopportazione, alla accettazione di tutte le misure restrittive che l’Europa delle banche ci sta imponendo. Ma questa manovra che Napolitano ci invita da accettare senza discutere, servirà realmente ad uscire dalla crisi? Servirà realmente a farci stare meglio? In Grecia mi pare che le cose non stiano andando bene, malgrado i continui prestiti e le continue menovre restrittive economiche. Una sola cosa è certa e provata ed è sotto gli occhi di tutti che il potere di acquisto dei salari è sempre più basso,il lavoro diventa per molti, per troppi un’utopia irragiungibile, l’insicurezza sociale è ai massimi livelli, ai giovani è stato rubato il futuro, i diritti dei lavoratori conquistati con decenni di lotte vengono messi in discussione ogni giorno e non sempre per una giusta causa. Contemporaneamente lo Stato si ritira dal suo ruolo e non riesce o forse non vuole difendere i diritti della popolazione facendosi da parte nelle questioni economiche lasciando agli imprenditori, alla parte più retriva degli imprenditori il compito di dettare le linee di politica economica. L’economia di mercato essendo un’economia senza etica, tesa soltanto al profitto dei pochi ha fallito come ha fallito il Comunismo e allora sorge spontane la domanda: è questo che volevamo dall’Europa? Ha senso stare in questa Europa? Non accodiamoci a Bersani acriticamente ma solleviamo al nostro interno un dibattito vero per capire che sta succedendo. Gli Stati non contano più niente perchè il vero potere è in mano alle multinazionali che non subiscono nessuna interferenza. Allora ha senso parlare di dover acettare una manovra economica che impoverirà i ceti più deboli ed il ceto medio e nello stesso tempo non risolverà nessun problema perchè basterà una manovra di borsa a spazzare in un giorno tutti i sacrifici di una intera manovra?
Il Presidente Napolitano è il garante della Costituzione, ma proprio per questo avrebbe fatto bene a non andare a Rimini.
Asinara Revolution.

Da oggi in tutte le librerie troverete un volume Bompiani rosso acceso, con un Marx graffittato e imprigionato in copertina, è Asinara Revolution, il nostro romanzo autobiografico. La storia de L’isola dei cassintegrati, ovvero di come una protesta operaia sia potuta diventare un fenomeno mediatico che ha appassionato l’Italia e il mondo.
Il cammino degli operai dall’Asinara ad Annozero passando per la stampa estera. L’Italia che conosce la crisi, due studenti sardi a Londra e Madrid che hanno un’idea per cambiare le cose, per fare una piccola “revolution”. Una revolution genuina, una revolution pacifica, una revolution 2.0, un nuovo modo di fare contestazione in Italia.
E poi il Jazz, la casa del Grande Fratello spagnolo, la lotta operaia tra ieri e oggi, i viaggi, la natura dell’Asinara, le amicizie e i litigi, i dietro le quinte dell’informazione italiana, Le Iene e diversi volti noti, Bologna, Londra, Madrid e la Sardegna… tutto questo è Asinara Revolution.
Questo libro è stato scritto per due ragioni.
Uno, credevamo fosse necessario sapere com’è nata L’isola dei cassintegrati. Non solo perché è giusto – diffondere la conoscenza è lo scopo della Rete – ma perché tante cose ancora non sono state fatte e si possono fare con Internet. Noi ne abbiamo sperimentate alcune e i risultati sono stati incredibili. Se si lavora con passione e creatività si può dar vita a qualcosa di importante.
Il secondo motivo è di natura pratica. Dal febbraio 2010 gestiamo un blog e una pagina Facebook autonomamente e con pochissimi mezzi. Lottiamo in prima persona per trovare un posto nella società della crisi mondiale e non ci sarebbe davvero la possibilità di continuare quello che è ormai diventato un lavoro senza questo libro che, ci auguriamo, servirà a finanziare il nostro progetto. Perchè anche se nelle celle dell’Asinara non c’è più nessuno, sono in tantissimi in questi 18 mesi ad averci chiesto di fare con loro quello che abbiamo fatto con la Vinyls.
Il menù degli onorevoli.
Il pranzo alla buvette a 1,50 euro? ”Poverini. Hanno troppe spese, almeno su questo possono risparmiare, su”. Il popolo di Facebook ironizza sui prezzi del menù offerto al Senato, una realtà svelata dal deputato dell’Idv Carlo Monai. Ma c’è anche chi si indigna: ”facciamo sentire il nostro disgusto contro l’ultima ‘vergogna’ messa a segno dalla ‘casta’ di Palazzo Madama: il pranzo alla buvette dei senatori costa 1 euro e 50”. E c’è anche chi commenta: ”semplicemente disgustoso…..Ma quanto rimborsa poi lo Stato per ogni pranzo alla società che gestisce la buvette per ogni pranzo?”. Tra gli utenti del social network si registra un misto tra sarcasmo ed incredulità. Non manca chi si dice semplicemente ”senza parole”. Altri navigatori stilano l’elenco dei prezzi: ”Pasta al ragù, 1 euro e 50; roast beef, 2 euro; birra, 1,60; caffè, 42 centesimi; pasticcino, 0,46; aperitivo o ammazzacaffè, 0,93. E poi ancora, spremuta, 92 centesimi; panino col prosciutto, 1,17; tramezzino, 96 centesimi; cappuccino, 58; tè con fette biscottate, 84 centesimi. Mensa dei poveri? Trattoria popolare di un bassofondo urbano? No, buvette del Senato”, viene spiegato.
“C’è la crisi, i terremotati paghino le tasse!”
Il Governo, alle prese con la manovra anticrisi, non ha fatto alcuno sconto ai terremotati abruzzesi. Nero su bianco, lo stabilisce un decreto del presidente del Consiglio pubblicato dalla Gazzetta Ufficiale il giorno dopo Ferragosto. In sintesi, gli aquilani dovranno restituire allo Stato i primi 100 milioni di euro del «debito congelato» dalla notte della scossa che ammonta complessivamente a circa un miliardo di imposte ancora da versare. Uno scenario già visto. La situazione è la stessa che nel luglio 2010 portò le famiglie prese di mira dal sisma del 6 aprile 2009 a manifestare davanti palazzo Chigi per chiedere la sospensione del pagamento dei tributi, saltata nella Finanziaria discussa la scorsa estate. A prezzo delle manganellate, ottennero lo slittamento del pagamento. Ma ora — mentre l’aspettativa era quella di un’altra proroga — è arrivata la doccia fredda di quel termine fissato al 16 dicembre. Che impone il versamento delle tasse.
Stress cronico: scoperto il processo molecolare che porta al danno cromosomico.
La somministrazione ai topi di agonisti dell’adrenalina ha determinato la degradazione progressiva della proteina di soppressione tumorale p53
Per molti anni numerosi studi hanno mostrato un’associazione lo stress cronico con il danno cromosomico; ma qual è la relazione causale tra questi due fattori? Un meccanismo molecolare in grado di fornire una plausibile risposta è stato scoperto grazie a un nuovo studio condotto presso il Duke University Medical Center.
“Il nostro è probabilmente il primo studio a proporre uno specifico meccanismo grazie al quale un marcatore di stress cronico, l’elevato livello di adrenalina, può alla lunga causare un danno al DNA”, ha commentato Robert J. Lefkowitz, professore di medicina e biochimica della Duke e autore seniordell’articolo apparso sulla rivista Nature.
Nello studio, a un gruppo di topi è stato somministrato un composto simile all’adrenalina che agisce sul recettore beta-adrenergico, che Lefkowitz e colleghi studiano da molti anni, riproducendo le condizioni di stress cronico. In particolare, l’attenzione si è focalizzata sulla P53, una proteina di soppressione tumorale considerata “un guardiano” del genoma, in grado di prevenire anomalie genetiche.