Archive for luglio 24th, 2011

luglio 24, 2011

Marea nera in Cina

Negli scorsi giorni le notizie della piattaforma Penglai 19-3, proprietà dell’azienda statale cinese Cnooc e della statunitense ConocoPhillips, sono state puntualmente silenziate. Le due aziende avevano inizialmente smentito la fuoriuscita, salvo poi dichiarare che era tutto “sotto controllo“.

Ora anche gli addomesticati media cinesi sono furiosi perché con il passare delle ore diventa evidente che il disastro non solo c’è stato, ma è ormai palese il tentativo delle due aziende di nascondere la verità. Secondo il China Daily, che ha duramente criticato la censura delle autorità, complici dei proprietari della piattaforma, una gigantesca macchia d’olio che si sviluppa su 4200 chilometri quadrati nel mare a nord della Cina si avvicina alla costa e le prime particelle essiccate di petrolio sono state ritrovate sulla spiaggia di Dongdaihe, nella provincia di Liaoning. Certamente più facile negare l’evidenza quando i media non vengono (o non vogliono essere) messi nella posizione di informare i cittadini.

luglio 24, 2011

Fukushim aimpossibile fermare i reattori.

Fukushima, impossibile metterci una pezza. La Tepco (società proprietaria dell’impianto) e il Governo giapponese si arrendono all’evidenza: rinunciano all’obiettivo di portare la centrale nucleare in “cold shutdown“, la condizione di arresto stabile e sicuro. Peraltro vari esperti avevano avvertito da mesi che, nel caso di Fukushima, questo è semplicemente impossibile.

Il “cold shutdown” viene raggiunto quando il liquido di raffreddamento che circola all’interno del reattore viene mantenuto ad una temperatura inferiore ai 100 °C. A Fukushima tre reattori sono bucati e in meltdown totale: ossia il combustibile nucleare ha fuso l’acciaio ultrarobusto dei reattori e forse ne è anche uscito. I reattori non possono trattenere all’interno il liquido di raffreddamento. La radioattività esce dai buchi insieme all’acqua che è versata nei reattori per raffreddarli. Altro che “cold shutdown”.

E a proposito dell’impossibilità di metterci una pezza: Tepco e Giappone non si pongono più neanche l’obiettivo di turare i buchi.

Queste novità emergono dall’aggiornamento del piano d’azione per Fukushima, appena reso noto da Tepco e Giappone. Archiviato il “cold shutdown”, l’obiettivo ora è portare a temperatura inferiore ai 100 °C la base del reattore, quella in cui il combustibile nucleare è precipitato e ha fuso l’acciaio dando luogo ad un composto chiamato corium.

Visto che i reattori non possono trattenere all’interno il liquido di raffreddamento, per abbassare la loro temperatura (il corium raggiunge i 2000-2800 °C) si continuerà a versarci dentro acqua. L’acqua continuerà ad uscire dai reattori e ad accumularsi negli edifici della centrale. L’impianto di decontaminazione (che recentemente e faticosamente ha preso a funzionare) la filtrerà per abbattere la radioattività semplicemente stratosferica: dopodichè l’acqua verrà versata di nuovo nei reattori. E avanti così.

luglio 24, 2011

Siamo tutti norvegesi.

luglio 24, 2011

Berlusconi dice no all’acqua pubblica in Puglia.

Il governo Berlusconi, su proposta dell’ex governatore e oggi ministro Raffaele Fitto, ha bocciato la legge con la quale la Regione Puglia guidata dal leader di Sel ha reso pubblico l’acquedotto

Acqua pubblica contro acqua privata. Governo contro Regione Puglia. Insomma, Raffaele Fitto contro Nichi Vendola. Ennesimo round dell’eterna sfida tra gli ultimi due governatori della Regione. E ancora una volta, il ring dello scontro sarà Palazzo della Consulta di Roma, dove la Corte Costituzionale dovrà decidere sul ricorso che il Consiglio dei Ministri ha presentato proprio su proposta del titolare degli Affari Regionali contro la legge regionale che ripubblicizza l’Acquedotto Pugliese.

E’ stato proprio all’indomani del referendum popolare del 12 e 13 giugno che il Consiglio Regionale della Puglia ha approvato definitivamente la legge di ripubblicizzazione dell’Aqp. Ente che era stato trasformato dodici anni prima in società per azioni con un decreto legislativo del governo presieduto da un altro pugliese: Massimo D’Alema. Da poco più di un mese, l’Aqp è divenuto un’azienda pubblica regionale, che “subentra nel patrimonio e in tutti i rapporti attivi e passivi di Acquedotto pugliese s.p.a.”. Sempre ovviamente che superi lo scoglio della Corte Costituzionale, sul quale negli ultimi mesi si sono infrante altre leggi emanate dalla Regione Puglia, tra cui quella sugli impianti eolici e quella sull’energia nucleare.

Cosa c’è da aspettarsi da un deliquente, corruttore di giudice e campione dell’ultradestra?