la canzone è una riflessione sui rapporti tra padre e figlio, ma più matura e riflessiva di quanto già espresso in Adam raised Cain e Factory. Lo sforzo di Springsteen e di rivivere il momento del distacco dai genitori e per ricordare che per lui ci sarà un futuro diverso.
Maria Mckee – Lone Justice
Uno smisurato talento vocale, unito a un songwriting sorprendente, capace di spaziare dal cowpunk degli esordi nei Lone Justice, sotto l’egida di Tom Petty, a una carriera solista multiforme, tra ballate folk-country, soundtrack, pop barocco e art-rock a tinte bowiane. In più, un viso da copertina e un piglio da perfetta frontgirl. Perché, allora, Maria McKee è rimasta solo “Little Diva”, senza conquistare quella ribalta mondiale che avrebbe strameritato? È uno dei tanti misteri del rock
La plastica usata diventa carburante
La società canadese JBI (John Bordynuik, Inc.) sta rivoluzionando l’industria del riciclaggio con la sua nuova tecnologia Plastic2Oil promette di convertire gli scarti non riciclabili di plastica in carburante.
IL PROGETTO PILOTA – Nel 2009 JBI ha iniziato a sviluppare la sua tecnologia Plastic2Oil con unità da tavolo di laboratorio. L’unità di laboratorio è stato utilizzato per eseguire i test iniziali sul processo di conversione e per determinare la qualità del prodotto combustibile. Diversi laboratori indipendenti hanno verificato che l’uscita del carburante superato il test ASTM. L’azienda ha poi continuato a testare e scala il processo p2 con la costruzione di una sola tonnellata unità. Nel mese di aprile 2010, il processo p2 JBI è stato riconosciuto come ripetibile su diversa scala, giungendo alla conclusione che quasi il 90 per cento della composizione di idrocarburi nella carica di plastica è stato convertito in un “vicino a diesel” carburante (diesel combinato con frazioni più leggere di benzina). Il primo impianto da poco entrato in funzione si trova presso le Niagara Falls, New York. Il 14 giugno, il New York State Department of Environmental Conservation emesso i permessi necessari a JBI per iniziare le operazioni con l’impianto pilota. La struttura, che ha un ingombro di 1.000 metri quadrati (93 mq), è in grado di processare 22 tonnellate di plastica al giorno, e funziona in modo continuo. La plastica viene suddivisa e il gas di idrocarburi prodotto da ciascun comparto viene raccolto e conservato. Questi gas vengono poi separati in benzina, gasolio, metano, propano e altro ancora. Alcuni dei gas vengono venduti e altri sono utilizzati per alimentare l’impianto.
Scienziati sviluppano analisi del sangue per monitorare carenza vitamina D
L’indebolimento del sistema immunitario è il risultato di una quantità insufficiente di vitamina D in circolo nell’organismo umano che potrebbe far aumentare il rischio di cancro e osteoporosi.
Un team di scienziati britannici ha però creato un nuovo test ematico super preciso in grado di determinare l’influenza che la dieta di una persona ha sulla sua carenza di vitamina D. Il test è descritto in due articoli del Nutrition Journal.
Dopo aver valutato i dati ottenuti in 20 anni di ricerca, i ricercatori hanno scoperto che mancava un legame chiaro tra la carenza di vitamina D e lo stato di salute e malattia. E qui entra in gioco il test
Coordinati dal professor Declan Naughton, i ricercatori della Kingston University di Londra hanno sviluppato il test in un periodo di cinque mesi, scoprendo come sia possibile distinguere varie forme di vitamina D assorbite dal corpo attraverso la dieta e la luce del sole (cioè la vitamina D12 e la vitamina D3) da composti ad esse strettamente legati.
“Molte persone sanno che la fonte principale di vitamina D è l’esposizione alla luce del sole perché gli esseri umani producono questo tipo di vitamina D naturalmente dall’azione del sole sulla pelle,” dice l’autore anziano dello studio, il professor Naughton del Dipartimento di Scienze della vita della Kingston. “Ma forse non tutti sanno che un altro tipo di questa vitamina si può trovare in alimenti come il salmone, lo sgombro, le sardine e il tuorlo dell’uovo. Il nostro nuovo test può misurare singolarmente tutte le forme della vitamina D che contano e, potenzialmente, aiutarci ad individuare con esattezza la causa di un’eventuale deficienza. Magari i soggetti hanno semplicemente bisogno di più sole o forse dovrebbero fare più attenzione alla dieta.”
Cardiopatia, la lotta e le placche.
Alcuni ricercatori in Europa hanno scoperto che stabilizzare le placche vulnerabili come metodo di prevenzione secondaria potrebbe contribuire a eliminare almeno il 50% degli episodi coronarici.
Pubblicato sulla rivista Thrombosis and Haemostasis, l’articolo del gruppo di lavoro sull’arteriosclerosi e la biologia vascolare della Società europea di cardiologia (ESC) suggerisce che la ricerca sulle cause della rottura della placca, e sullo sviluppo di una migliore diagnostica e di cure più efficaci, dovrebbe essere intensificata.
L’articolo ha affrontato lo stato attuale delle conoscenze riguardo le placche instabili studiando il ruolo dell’infiammazione, dei fattori di crescita, delle piastrine, delle chemochine, dell’angiogenesi e del fumo. Le terapie come le cure a base di statine, anti-piastriniche e antipertensive sono state descritte nell’articolo e i ricercatori hanno valutato nuovi approcci per gestire gli episodi cardiovascolari. Hanno anche lavorato per identificare le placche instabili attraverso test genetici, biomarcatori e diagnostica per immagini.
Deforestazione: APP cerca il riscatto in Tv. Perché non la certificazione FSC?
Da qualche settimana, lo avrete notato, gira sulle Tv lo spot della APP, cioè Asia Pulp and paper, ossia multinazionale della cellulosa e della carta. E’ stata in passato pesantemente criticata dalle associazioni Terra! e Greenpeace. La prima ha incassato una condanna dal Tribunale di Bergamo, la seconda ha attaccato Mattel poiché per il suo packaging usa carta fornita da APP (un approfondimento del WWF).
Ma perché APP non piace agli ambientalisti? Perché come spiega Terra! è:
Principale attore della distruzione delle foreste pluviali di Sumatra. Queste foreste vengono abbattute per essere sostituite con piantagioni di acacia, distruggendo habitat essenziali a specie minacciate come l’orango e la tigre di Sumatra, violando i diritti delle comunità locali e mettendo a rischio il clima globale.
Caso Quirra: Tribunale conferma sgombero pastori
Il caso Quirra si arricchisce di un nuovo capitolo che, c’è da giuraci, non porrà fine alla annosa questione del poligono militare ed anzi animerà ulteriormente le coscienze della popolazione locale che sembra ora essere spaccata in due gruppi: ovvero coloro che credono che l’inquinamento dell’area sia soltanto un’abile montatura della Procura e chi invece sostiene che la presenza dell’uranio impoverito sia effettivamente la causa di malattie fra le persone e gli animali.
Infatti, proprio nella giornata di oggi, è arrivata anche la sentenza del Tribunale che conferma come i terreni del Poligono di Quirra siano inquinati. Ci sono, emerge dalla nuova ordinanza, sostanze nocive e velenose capaci di alterare la catena agroalimentare con effetti negativi per la salute delle persone e degli animali. Tali motivi, si legge, sono da ritenersi sufficienti per confermare il sequestro preventivo di tutta l’area che ricade nel perimetro della base militare. La nuova sentenza quindi respinge di fatto il ricorso della Coldiretti contro lo sgombero dei pastori.
Nel provvedimento dei giudici viene sottolineato come il sequestro sia fondato in quanto supportato da numerosi elementi tecnico-scientifici che indicano la presenza di veleni potenzialmente pericolosi per l’uomo, gli animali e l’ambiente. Di fatto viene quindi confermato in toto l’impianto accusatorio della Procura che sta continuando ad indagare con l’ipotesi di reato di disastro ambientale.