Morto un militare in Afghanistan.
Afghanistan, militare ucciso da una bomba assemblata in maniera rudimentale.
Ennesimo sfregio al made in Italy.
Ci aspettavamo che fosse firmata almeno da Dolce e Gabbana
L’abito da sposa realizzato riciclando le bottiglie di plastica.
Nel giorno delle nozze, tanto atteso e organizzato, tutti gli occhi sono puntati su di lei, la sposa, il cui abito diventa a lungo oggetto di discussione tra amiche e conoscenti. Ma provate ad immaginare se il giorno del fatidico Sì la sposa arrivasse vestita di…plastica. Le amiche sarebbero ancora verdi di invidia?
L’originale trovata dell’abito da sposa realizzato con le bottiglie di plastica è di una celebre stilista ed eco-designer britannica, Michelle Brand, già nota per i suoi bellissimi fiori in PET riciclato che ha utilizzato 2.220 basi di bottiglie di plastica riciclata, 6.512 tappi di bottiglie di plastica e 13.880 etichette, e che ha battezzato proprio così: Green With Envy.
L’abito, che ha debuttato ad aprile presso il centro commerciale più grande della Gran Bretagna, è stato ideato con un nobile fine: incoraggiare all’utilizzo delle sporte, le classiche borse di tela riutilizzabili, contro i sacchetti di plastica.
Le polveri sottili schermano il riscaldamento globale? Per gli studiosi di Eucaari è proprio così
Le pericolosissime e insalubri polveri sottiliche tanto feriscono il nostro organismo e che sono responsabili della morte di circa 8000 persone l’anno sarebbero, paradossalmente, un efficace schermo “protettivo” contro l’aumento incontrollato delle temperature nel nostro pianeta.
A rivelarlo, il progetto Eucaari (European Integrated project on Aerosol Cloud Climate and Air Quality Interactions), promosso dalla Commissione Europea, al quale partecipano 48 istituti di ricerca dislocati in 24 Paesi, tra cui l’Istituto di scienze dell’atmosfera e del clima del Consiglio nazionale delle ricerche (Isac-Cnr). I risultati, presentati nei giorni scorsi a Helsinki e pubblicati sulla rivista Atmospheric Chemistry and Physics Discussions, a detta degli stessi studiosi, potrebbero indurre nuove metodologie per contrastare i cambiamenti climatici e, insieme, migliorare la qualità dell’aria. Più in dettaglio, così commenta Stefano Decesari, ricercatore dell’Isac Cnr:
Una fragola al giorno leva il medico di torno.
Una mela al dì per mantenere la salute? Roba vecchia. Uno studio condotto da scienziati del Salk Institute for Biological Studies (Usa) suggerisce che una fragola al giorno, anzi più precisamente 37, non tolgono solo un medico di torno, ma un’intera squadra di ‘camici bianchi’, compreso il neurologo, l’endocrinologo e forse anche l’oncologo.
L’indagine, pubblicata sulla rivista ‘Plos One’, spiega che la fragola è finalmente in grado di ‘rubare’ il primato alla mela grazie ai risultati documentati sulla fisetina: si tratta di un flavonoide presente naturalmente nella frutta, e in quantità particolarmente abbondanti nelle fragole, che riduce le complicanze del diabete e rafforza la memoria, oltre ad avere tutta una serie di altri benefici su numerosi organi umani.
L’Utilizzo dei telefoni cellulari in eta’ adolescenziale quintuplica incidenza casi astrocitoma.
Iniziare a utilizzare il cellulare gia’ in adolescenza quintuplica il rischio di astrocitoma, la forma piu’ comune di glioma, un tumore al cervello.
E lo stesso vale per i telefoni cordless e per chi, indipendentemente dall’eta’ in cui si e’ iniziato ad utilizzare questi apparecchi telefonici, ne fa uso per piu’ di dieci anni. Lo dimostra uno studio pubblicato sull’International Journal of Oncology, condotto da un gruppo di ricercatori dell’University Hospital di Orebro e dell’Universita’ di Umea (Svezia).