Un anniversario che dopo tanti anni e tanta storia suscita ancora dolore e commozione nei socialisti senza aggettivi.
Il 30 maggio 1924 il compagno Giacomo Matteotti prese la parola alla Camera dei deputati per contestare i risultati delle elezioni tenutesi il precedente 6 aprile. Mentre dai banchi fascisti si levavano contestazioni e rumori che lo interrompevano più volte Matteotti, denunciando una nuova serie di violenze, illegalità ed abusi commessi dai fascisti per riuscire a vincere le elezioni, pronunciava con un discorso che sarebbe rimasto famoso:
« Contestiamo in questo luogo e in tronco la validità delle elezioni della maggioranza. L’elezione secondo noi è essenzialmente non valida, e aggiungiamo che non è valida in tutte le circoscrizioni (…) » | |
(Giacomo Matteotti, Camera dei Deputati)
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Al termine del discorso, dopo le congratulazioni dei suoi compagni, rispose loro con una premonizione:
« Io il mio discorso l’ho fatto. Ora voi preparate il discorso funebre per me. » | |
(Giacomo Matteotti)
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ed infatti puntualmente Il 10 giugno 1924, a soli dieci giorni dal discorso pronunciato alla Camera, Giacomo Matteotti fu rapito a Roma. Il suo corpo fu ritrovato in stato di decomposizione il 16 agosto alla macchia della Quartarella, un bosco nel comune di Riano a 25 km da Roma.
Onore ad un grande compagno che ci fa sentire orgogliosi di di essere socialisti.
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