
Perfino i giapponesi contestano il nucleare. Dopo Fukushima il Giappone protesta. Almeno 5mila persone hanno sfilato a Tokyo oggi contro il nucleare – i corrispondenti dicono che per il paese nipponico 5mila persone sono moltissime – tornando a chiedere la chiusura della centrale di Hamaoka: distante 200 km a sud della capitale e a 120 da Nagoya, l’impianto ha cinque reattori costruiti sulla confluenza di due placche tettoniche malgrado nell’area possano verificarsi forti terremoti.
Due le manifestazioni principali: una a Koenji, nel quartiere di Suginami, e un’altra nel centro di Tokyo, che si è conclusa davanti alla sede della Tepco, il gestore del disastrato impianto nucleare di Fukushima. Tra cartelli (‘no a nuove Cernobyl’, ‘no al nucleare’, ‘chiudiamo Fukushima’), canti e balli, un serpentone multicolore, famiglie e di bambini. I partecipanti hanno chiesto al governo di «ripensare alle politiche energetiche».
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