Live at the Apollo fu un fenomeno che raggiunse la seconda posizione della classifica Billboard. Due anni dopo Brown abbandonò il funk e iniziò ad accumulare la più grnde collezione di nomignoli del mondo.
Siria: esercito entra a Latakia.
L’esercito regolare siriano e’ entrato in ”modo massiccio” stasera nella citta’ di Latakia, 350 km a nord-ovest di Damasco, teatro oggi dell’uccisione di almeno quattro persone da parte di non meglio precisati cecchini. Lo riferisce un giornalista siriano da Latakia.
A differenza di quanto finora successo nel sud della Siria, dove i militari sono rimasti ai margini delle citta’, l’esercito sarebbe entrato nel centro cittadino ”per riportare l’ordine”.
Scusate una domanda: ma in Siria c’è il petrolio?
Un amico dei mafiosi diventa ministro.
Immigrati: la lega mette in mostra il suo volto peggiore.
La proposta del ministro degli Esteri: “L’Organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dote’ di 1.500 dollari. Il governo italiano può arrivare a 2.500 dollari”. La Lega insorge. Lui ritratta: “Pagherà l’Europa, al massimo noi anticiperemo”. E Lombardo trabocca: “Io l’avevo detto, che con l’arrivo degli immigrati bisognava uscire con il mitra”

”Ma che pagare? Io non gli darei niente, li caricherei e li porterei indietro. E se tornano li riportiamo a casa ancora”. Il segretario della Lega Nord, Umberto Bossi, ha le idee chiare sulla proposta del ministro degli Esteri Franco Frattini che, in un’intervista sul Quotidiano Nazionale, parla di una ‘dote’ da mettere a disposizione di ogni immigrato che accetterà di rimpatriare volontariamente nel proprio paese. ”L’Organizzazione delle migrazioni, dà una ‘dote’ di 1.500 dollari. Noi possiamo superare questo importo, fino a duemila o magari 2.500 dollari, dando così la possibilità di creare le condizioni per un rientro di migliaia di persone”, si legge nell’articolo su QN. ”Abbiamo detto al governo di tunisino – spiega Frattini, che ieri è stato a Tunisi con il collega Roberto Maroni – che ovviamente dobbiamo rimpatriare i clandestini e loro hanno ben presente che questo si deve fare”. Ma chi paga? Nell’intervista Frattini attribuisce al “governo italiano” l’onere di “mettere a disposizione un aiuto economico per aiutare il reinserimento sociale di ogni tunisino che accetti volontariamente il rimpatrio”.
Ecco come i geni imitano Facebook.
I geni interferiscono gli uni con gli altri allo stesso modo in cui il social network Facebook suggerisce amici, è quanto afferma una ricerca pubblicata sulla versione online di Nature Methods. Lo studio è stato in parte finanziato dal progetto CANCERPATHWAYS (“Developmental molecular pathways in Drosophila as a model for human cancer”), che è sostenuto con 3 milioni di euro nell’ambito del tema “Salute” del Settimo programma quadro (7° PQ) dell’UE. CANCERPATHWAYS riunisce esperti provenienti da Germania, Spagna, Ungheria, Austria e Regno Unito.
Gli scienziati del Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) e del Centro tedesco per la ricerca sul cancro (DKFZ) a Heidelberg, in Germania, hanno sviluppato un metodo per scoprire gli effetti combinati dei geni. Il metodo dovrebbe aiutare gli scienziati a capire come geni diversi possono amplificare, annullare o mascherare gli effetti gli uni degli altri.
Se due persone hanno molti amici in comune su Facebook, ci sono possibilità che queste due persone si conoscano tra di loro – anche se non sono amici su Facebook, hanno commentato gli scienziati a capo del progetto Wolfgang Huber dell’EMBL e Michael Boutros del DKFZ. Allo stesso modo – hanno spiegato – i geni che hanno profili simili di interazione genetica hanno probabilità di influenzare gli effetti l’uno dell’altro. Secondo il dott. Huber e il prof. Boutros, usando il loro nuovo metodo gli scienziati possono adesso suggerire tali “amici”, cioè i geni che hanno probabilità di influenzare gli stessi processi cellulari. A lungo termine questo potrebbe aiutare a prevedere i risultati ottenuti nei pazienti e adattare le cure per malattie come il cancro, spiegano i ricercatori del team.
I reattori nucleari nel mondo, visti da Google Earth.
Il servizio gratuito Google Earth si mostra ancora una volta utile per analizzare i temi ambientali. Dopo il progetto Google Abissi, per la protezione del mare, dopo la collaborazione con il governo britannico per la lotta ai cambiamenti climatici, e dopo la mappa mondiale della deforestazione, ora arriva la mappa contenente tutti gli impianti nucleari del mondo.
Informazioni molto utili per capire innanzitutto dove sono i reattori nucleari. Da qui si può partire, incrociando i dati su popolazione, frequenza di terremoti e tsunami, per avere un minimo di idea sul potenziale rischio di ogni reattore. Un incidente nuclare nel deserto non uccide nessuno, a due passi da una metropoli è un bel problema.
La mappa degli impianti nucleari nel mondo la trovate a questo indirizzo, se non funziona scaricate il plug in di Google Earth.