Questo disco fu registrato in un’unica sessione in una Chiesa di Washington. E’ uno dei più begli album della musica moderna. L’accoppiata Stan Getz con Charlie Bird ffece conoscere la musica brsiliana al mondo. Peccato che la collaborazione fra i due artisti fini ben presto per motivi di bottega, ma la lor musica rimane ancora oggi un’isola felice fatta di bellezza inimitabile.
Il governo ha paura dei referendum.

Il Governo teme i referendum e preferisce buttare dalla finestra 300 milioni di euro pur di evitare un successo dei referendum. Infatti basterebbe fare coincidere le elezioni amministrative con i referendum per risparmiare 300 milioni, ma il Governo sa che il nucleare è stato approvato dal parlamento solo imponendolo con il voto di fiducia e che la maggioranza dei cittadini è invece contraria. La scelta nucleare è imposta dal Governo su pressione della lobby affaristica italiana ed internazionale che punta sul grande affare nucleare, in spregio all’esito dei referendum del 1987 che con percentuali dell’80% si pronunciarono contro il nucleare. Anche per il referendum che vuole garantire che l’acqua resti un bene pubblico il vero problema è raggiungere il quorum perché la maggioranza dei cittadini è d’accordo.
C’è anzitutto una questione democratica. Può un parlamento come questo, per di più ricattato dal voto di fiducia, capovolgere il voto dei cittadini ? Poiché la destra ha deciso questo è inevitabile che anche il referendum sia utilizzato per cercare di bloccare la folle scelta della destra di tornare alle centrali nucleari in Italia e di dissipare un bene pubblico come l’acqua. Si può discutere se questo fosse il momento migliore per la scelta referendaria, ma ormai la scadenza è fissata e quindi occorre lavorare sia per arrivare al quorum che per vincere con la maggioranza dei SI per l’abrogazione. C’è un’evidente sinergia tra il referendum per garantire che l’acqua resti bene pubblico e quello per bloccare la scelta nucleare.
Zorro firma per il PD.
Diabete: la firma genetica alla base della malattia.
Dalla ricerca sulle malattie rare nuova luce su una delle malattie metaboliche piu’ diffuse nel mondo, il diabete mellito di tipo 2: il gruppo di ricerca dell’Universita’ di Catanzaro ‘Magna Graecia’, coordinato da Antonio Brunetti, ha scoperto che in un diabetico su dieci e’ presente una sorta di “firma genetica” che aumenta di sedici volte il rischio di sviluppare questa malattia, che nel mondo colpisce 250 milioni di persone.
Pubblicato sulle pagine del Journal of American Medical Association (JAMA), lo studio – spiega una nota dell’ateneo – e’ stato finanziato anche da Telethon e ha coinvolto quasi 9.000 pazienti diabetici, di cui 4.000 italiani. Da molti anni Brunetti studia la resistenza all’insulina, ovvero la ridotta risposta dei tessuti all’azione dell’ormone che controlla i livelli di zucchero nel sangue.
Questo fenomeno, tipico delle persone affette da diabete di tipo 2, si riscontra in modo ancora piu’ accentuato in alcuni individui affetti da rare malattie genetiche come la sindrome di insulino resistenza e acanthosis nigricans di tipo A, il leprecaunismo e la sindrome di Rabson-Mendenhall. “Queste forme rare si sono rivelate un ottimo modello sperimentale per lo studio del diabete” spiega Brunetti, “Grazie al supporto di Telethon, nel 2005 abbiamo dimostrato come la resistenza all’insulina puo’ dipendere da alterazioni nel gene HMGA1, che contiene le informazioni per una proteina che “accende” il gene per il recettore dell’insulina, la molecola che si affaccia fuori dalla cellula, cattura l’ormone, traduce il suo messaggio e lo trasmette all’interno della cellula”.
Ipertensione: anche zuccheri responsabili.
Anche gli zuccheri possono essere responsabili dell’aumento dei livelli della pressione arteriosa.
E’ quanto sostengono gli studiosi inglesi dell’Imperial College di Londra in un articolo pubblicato su Hypertension, la rivista dell’American Heart Association. Sul banco degli imputati ci sarebbe il consumo di glucosio e fruttosio, presenti nello sciroppo di mais ad alto contenuto di fruttosio, uno dei dolcificanti piu’ usati per dolcificare le bevande a livello industriale. Dopo aver analizzato alimentazione e stile di vita di 2.696 soggetti statunitensi e britannici tra i 40 e i 59 anni monitorandone il consumo di zuccheri aggiunti, bevande dolcificate e bibite dietetiche, e dopo averli sottoposti a esami delle urine e alla misurazione della pressione arteriosa, gli studiosi hanno rilevato che i soggetti che quotidianamente bevono piu’ di una bevanda dolcificata hanno la pressione piu’ alta (1,6 millimetri di mercurio in piu’ per la massima e 0,8 per la minima).
Rapporto Ambiente Italia 2011: l’urbanizzazione consuma 500 km quadrati di suolo l’anno .
E’ stato presentato a Roma il Rapporto Annuale Ambiente Italia 2011 di Legambiente elaborato dall’Istituto di ricerche Ambiente Italia in cui sono stati analizzati in particolare i dati sul consumo di suolo nel nostro Paese anche se non è mancato di tracciare una fotografia relativa alla situazione del nostro paese sul fronte dell’inquinamento, della mobilità, dell’occupazione, dello sviluppo fonti energie rinnovabili, dell’ agricoltura biologica ed infine tutela risorse naturali.
Anche se l’Italia rientra nella media dei Paesi Europei per il consumo di suolo, come confermato dalla Commissione Europea, alcuni caratteri dei processi di urbanizzazione rendono la situazione particolarmente più complessa. Infatti la crescita incontrollata delle periferie nelle principali aree urbane, senza un preciso progetto ambientale metropolitano, di servizi e di trasporto è uno dei dati negativi che emerge in tale rapporto, che ha evidenziato come la struttura fisica dell’Italia sia ad oggi stata modificata e trasformata da un’urbanizzazione che ha assorbito ben 2.350.000 ettari di terreno: equivalente a quella delle nostre regioni Puglia e Molise messe insieme.
Un consumo di suolo, cha vede al primo posto nel 2010 la Lombardia con ben il 14% di superfici artificiali sul totale della sua estensione, il Veneto con l’11%, la Campania con il 10,7%, il Lazio e l’Emilia Romagna con il 9%, mentre altre regioni, nonostante mantengano un ancora una buona percentuale di superficie rurale è proprio questa che però sta diventando sempre più penalizzata dall’accelerata crescita delle superfici urbanizzate che stanno risucchiando anche le zone boschive, i terreni incolti e le nostre bellissime coste sempre più cementificate anche abusivamente.
Francia, cittadini e politici incazzati per le estrazioni di gas scisto.
Mentre in Italia ci titilliamo con il giochino del nucleare, in Francia sono già oltre: trivellazioni alla ricerca di gas scisto o gas non convenzionale. Come dire? Nonostante le loro 19 centrali nucleari non dormono sonni tranquilli e sono comunque alla ricerca di carburanti. Rifornirsi di gas da Putin e lo sappiamo anche noi italiani è davvero un problema.
Ecco nascere perciò il piano di trivellazioni che riguarda sopratutto il sud della Francia, che sta mandando su tutte le furie, cittadini, ambientalisti e ultimi, ma solo in ordine di apparizione, gli 80 parlamentari della Regione Languedoc- Roussillon, una delle più interessate dalle perforazioni. In pole position per accaparrarsi le autorizzazioni concesse dal Ministero dell’Ecologia i soliti noti: Total, GDF-Suez, Schuepbach Energy, Toreador France, Vermillion.
Hanno dichiarato congiunti gli 80 parlamentari, sostenuti da una petizione promossa da Greenpeace e firmata da 65mila persone:
Non possiamo non reagire alla mancanza di trasparenza da parte dello Stato e all’incoerenza sulla difesa dell’ambiente sancita da Grenelle. Le associazioni e i cittadini attraverso le istituzioni che li rappresentano non sono stati consultati in merito.
L’appello di Veltroni : «In piazza per la Libia»
“Perche’ nessuno scende in piazza al fianco dei patrioti libici? Perche’ era cosi’ facile mobilitare giustamente milioni di persone contro Bush e gli americani per la guerra in Iraq e nessuno prova a riempire le piazze contro il dittatore Gheddafi? Oltre ad un piccolo sit in del Pd a Roma e ad uno delle associazioni, solo silenzio. Anche le coscienze di tutti noi sono rifluite dal mondo al ‘nostro giardino’?”.
Walter Veltroni e’ tornato a intervenire sulla drammatica situazione in Libia con un post su Facebook che prova a sferzare le coscienze in un momento che appare drammatico per il popolo libico.
L’ex segretario del Pd, Walter Veltroni, intervistato dal Tg3, ha spiegato il senso del suo appello: «Ho la sensazione che nessuno si mobiliti per la Libia perché tutti aspettano chi vince, e questo è disarmante», ci «vuole un grande impegno politico e umanitario». Veltroni parla quindi di «tempi mannari» e sottolinea che nei confronti della Libia c’è «un’inaccettabile disinteresse del mondo. Viviamo – dice quindi l’ex sindaco di Roma – un tempo mannaro, in cui i fondamentali valori di comunità vengono giustiziati da un egoismo che ci spinge a guardare solo nel nostro giardino e questo – dice – non è accettabile».