LELE MORA: FASCISTI A SPACCARVI LE GAMBE
Lele Mora: un’ altra persona per bene amico di Berlusconi.
Benessere: i cibi antiscorie per depurare e disintossicare i reni.
Utili per ripulire gli organi e in particolare i reni, ecco sette super alimenti da utilizzare ogni giorno per un mese. Siamo alla fine dell’inverno e il nostro organismo si sta preparando per la rinascita di primavera. Per aiutarlo è fondamentale ripulirlo, a partire dai reni, utilizzando i cibi che la natura ci mette a disposizione per febbraio. Ecco allora le verdure come finocchi e radicchi, ma anche vera e lattuga, per continuare con fagioli azuki, mais e orzo presenti tutto l’anno ma assai utili in questo momento dell’anno.
Per trarre il massimo dei benefici dall’impiego dei sette super cibi antiscorie, vi consigliamo di cucinarli in modo semplice. Le verdure al vapore o consumate crude, eventualmente saltate brevemente in padella. L’orzo va lessato e poi cucinato con verdure oppure pesce. Il mais vi servirà per preparare la polenta da accompagnare con verdure in umido, legumi o pesce. Tra i super cibi non abbiamo inserito erbe aromatiche e frutta perché tutti hanno proprietà benefiche e depurative per l’organismo e andranno quindi inseriti regolarmente nella dieta quotidiana.
Moderare invece l’uso delle spezie, fatta eccezione per lo zenzero e la curcuma depurativi e antiossidanti.
Fagioli azuki salva reni
Contenuti: sono ricchissimi di fibre e contengono anche calcio, fosforo, ferro, zinco e vitamine B1, B2, B3.
Perché fanno bene: questi piccoli fagioli hanno la forma di reni, e non a caso, la loro acqua di cottura è un buon depurativo proprio di questi organi. Se ne beve mezzo bicchiere al dì, per 4 giorni a settimana.
Finocchi diuretici
Contenuti: ricchi di fitoestrogeni naturali, flavonoidi, potassi (più delle banane) e fibre.
Perché fanno bene: aumentano la diuresi e depurano i reni. Adatti anche in caso di stipsi. Da consumare almeno 3-4 volte a settimana, crudi o al vapore.
Orzo drenante
Contenuti: è ricco di magnesio, vitamina B12, calcio, potassio, fosforo e fibre (soprattutto quelle solubili). Insieme all’avena, è il cereale con il più basso indice glicemico.
Perché fa bene: è drenante e depurativo; la sua acqua di cottura (mezzo bicchiere al dì per 4 giorni a settimana) pulisce i reni.
Mais depurativo
Contenuti: vitamine del complesso B e vitamina A, potassio, calcio, fosforo e magnesio. Grassi e proteine sono scarsi.
Perché fa bene: è depurativo e facilita la diuresi, ancor di più se assunto sotto forma di polenta, 2 volte a settimana.
Radicchio anti scorie
Contenuti: contiene guaianolidi, sostanze con proprietà antinfiammatorie e purificanti.
Perché fa bene: mangiato tutti i giorni per 15 giorni assicura la disintossicazione di fegato e reni. Meglio assumerlo crudo.
Lattuga rilassante
Contenuti: buona fonte di sostanze rilassanti e antistress, è ricca anche di fibre e di potassio.
Perché fa bene: ha un buon effetto saziante, utile quando i reni sono sottoposti a stress dovuto a eccessi alimentari. Tutti i giorni, cruda.
Verza disintossicante
Contenuti: ricca di indoli antiossidanti e zolfo, entrambi depurativi, apporta anche potassio e fibre anti scorie.
Perché fa bene: facilita la pulizia intestinale, è antitumorale e diuretica. Da consumare dopo breve cottura 4-.5 volte a settimana.
Il giardino sull’autobus.
L’idea è nata dalla tesi di laurea di Castro Cosio, studente della New York University. Installando dei piccoli giardini sul tetto degli autobus si potrebbero avere dei vantaggi incredibili: aumento della superficie verde cittadina, assorbimento di CO2, migliore estetica del trasporto pubblico e un sistema di isolamento acustico e termico naturale e a bassissimo consumo di energia.
Un prototipo di Bus Roots è già in fase di sperimentazione nella stessa New York. C’è sopra anche un cane che fa pipì sul baobab.
La Puglia si ricarica.
Un elettrizzante Nichi Vendola ha annunciato che entro il 2012 in tutto il territorio regionale verranno installate 250 colonnine per la ricarica dei veicoli elettrici.
Sarà inoltre realizzata una “smart grid”, una rete intelligente di smistamento dell’energia che aumenta e diminuisce i flussi a seconda della richiesta.
L’Italia liberata dalle donne.
Piccolo espediente per sconfiggere la tubercolosi ?
Ricercatori finanziati dall’UE al Laboratorio europeo di biologia molecolare (EMBL) di Amburgo in Germania hanno gettato nuova luce sui meccanismi degli enzimi di un gruppo particolare di batteri che comprende il Mycobacterium tuberculosis (Mtb), il bacillo responsabile della tubercolosi (TBC). Pubblicate nella rivista Proceedings of the National Academy of Sciences (PNAS), queste scoperte potrebbero essere la chiave per nuove terapie mirate.
Dati gli scopi di questo studio, il team dell’EMBL, guidato dal dott. Matthias Wilmanns, si è concentrato sull’interessante capacità del bacillo di produrre istatina e triptofano, due amminoacidi essenziali, con l’aiuto di un singolo enzima. Questa abilità lo distingue dalla maggior parte degli altri organismi, che necessitano di due diversi enzimi per svolgere questo lavoro. Invece degli enzimi HisA e TrpF, Mtb usa soltanto un enzima per catalizzare entrambe le reazioni. Questo enzima multifunzione, conosciuto come PriA, può riconoscere e legarsi a due diverse molecole o substrati.
Epilessia e Corea di Huntington: proteina crea un collegamento.
Che cosa lega due malattie apparentemente distanti come la corea di Huntington e l’epilessia? La risposta è in un particolare gruppo di geni denominati Dlx, già noto per essere implicati nell’insorgenza di gravi malattie genetiche a carico dello scheletro nella fase embrionale, e che sono risultati importanti anche nello sviluppo di un tipo specializzato di cellule nervose, i neuroni GABAergici in un nuovo studio pubblicato sul Journal of Neuroscience a firma del gruppo di ricerca Telethon coordinato da Giorgio Merlo, dell’Università di Torino, con la collaborazione di Enzo Calautti e di Elena Cattaneo, rispettivamente delle università di Torino e Milano.
I neuroni GABAergici hanno un ruolo fisiologico importante nell’inibizione di altri neuroni che hanno un’attività troppo intensa o troppo prolungata ma sono implicati – qualora si verifichino alterazioni di numero o di qualità oppure problemi nel processo di differenziamento dalle cellule staminali neurali – nell’insorgenza della corea di Huntington, della sindrome di Rett, dell’epilessia, della sindrome fetale alcolica e forse anche dell’autismo. I problemi, come hanno mostrato i risultati di quest’ultimo studio sul modello murino, sono proprio legati ai geni Dlx.