Siamo nella new York dei quartieri ispanici, come il Lower East Side e Alphabet City . I ragazzi si muovono per raggiungere uptown : è la loro emancipazione da sabato sera. Spanish Johnny e Puertorican Jane sono un Romeo e Giulietta moderni.
In che Italia viviamo?
Viviamo in un paese in cui il Ministro della Giustizia mostra solidarietà e ammirazione per un uomo incriminato per reati gravissimi.
Stop ai sonar militari in zone a rischio per i cetacei.
I nostri mari sono già in un grave stato di degrado – afferma Giovanni Soldini – è doveroso prendere ogni misura necessaria per evitare che le minacce aumentino.
I sonar militari possono provocare effetti sui cetacei fino a 100 chilometri di distanza, producendo non solo disorientamento, ma molto spesso danni fisici che possono causarne anche la morte.
La relazione tra lo spiaggiamento dei cetacei e l’uso del sonar è certa, almeno da quando nel 2002 al largo delle Isole Canarie, durante un’esercitazione NATO, ben 27 zifi spiaggiarono e 14 morirono. Dopo il drammatico episodio, il Governo spagnolo decise di interdire la zona a queste pericolose attività. E l’Italia?
Stefania Prestigiacomo difende Berlusconi
Stefania Prestigiacomo sul rinvio a giudizio del premier: “E’ triste che ciò accada mentre il paese fronteggia un assalto di dimensioni bibliche alle nostre coste, mentre il Governo e’ impegnato a sostenere la ripresa dell’economia, lo sviluppo, il rilancio dell’occupazione”.
Hai dimenticato la lotta al cancro.
La battaglia degli italiani insonni.
QUESTA mattina, come ogni mattina, 6 milioni di italiani stanno male perché non hanno dormito. Non riescono a concentrarsi su nulla, non hanno voglia di parlare, la testa gli scoppia. Va avanti così da mesi: di notte non si addormentano o si svegliano all’improvviso. Sono insonni cronici. Accanto a loro sull’autobus, dietro la scrivania di fronte in ufficio, al supermercato, ci sono altre persone.
Sono almeno il triplo, un po’ rintontite per aver dormito meno di sei ore. Riescono ad arrivare in fondo alla giornata perché nottate così gli capitano più di rado o perché il problema si è presentato poco tempo fa, ma anche loro sono vittime del più diffuso disturbo del sonno.
L’insonnia sta aumentando, i numeri sono da epidemia: più di un terzo della popolazione deve, con maggiore o minore frequenza, affrontare il problema ogni mese. Poi ci sono quelli a cui capita di restare svegli solo di rado, e in quel caso i numeri sono enormi. Sta raccogliendo dati un epidemiologo di Stanford, Maurice M. Ohayon. Ha fatto una ricognizione in alcuni paesi europei, tra cui il nostro, utilizzando interviste telefoniche in un numero variabile a seconda degli studi tra 22 e 25mila. Anche in Italia il 34,5 per cento delle persone, dice un lavoro dell’anno scorso, ha problemi con il sonno almeno tre volte alla settimana. Circa il 10 per cento della popolazione ne risente di giorno. Il più grande studio nostrano, di alcuni anni fa, si chiama Morfeo. Dice che oltre il 60 per cento di chi va dal medico di famiglia
lamenta un episodio di insonnia nei mesi precedenti.
DireFareCuore, la settimana di prevenzione cardiovascolare a Napoli
Dal 21 al 26 Febbraio, a Napoli, 350 farmacie e 100 medici collaboreranno per la distribuzione di brochure all’interno delle farmacie della città, negli ambulatori e nelle sedi di Federconsumatori, con l’obiettivo di informare i cittadini sull’importanza della prevenzione cardiovascolare. È la campagna DireFareCuore, resa possibile dall’impegno congiunto di Comune di Napoli, Simg-Società Italiana di Medicina Generale, Federconsumatori , Federfarma, dal distributore farmaceutico Guacci e con il contributo di Teva Italia. La settimana culminerà con la Giornata di Prevenzione Cardiovascolare, sabato 26 Febbraio: in quest’occasione, nella Galleria Umberto I, dalle 10 alle 18, medici e farmacisti misureranno gratuitamente ai cittadini i principali parametri da tenere sotto controllo (peso, girovita, pressione arteriosa e colesterolo), offrendo consigli utili sul corretto stile di vita, al fine di prevenire le principali patologie cardiovascolari come ictus, infarto e insufficienza cardiaca.
Obama rinuncia alla legge contro le emissioni di CO2.
Bye bye Cap and Trade: nella legge finanziaria appena presentata da Barack Obama alla Camera dei Deputati statunitense la proposta di istituire il mercato delle emissioni di CO2 non c’è. Il presidente americano ha dovuto mestamente rinunciarvi, viste le mutate condizioni politiche in parlamento. La legge che prevedeva di far pagare alle aziende americane che emettevano troppa CO2 faceva parte del programma presentato agli elettori americani ed era stata già presentata alla Camera, con esito positivo. L’opposizione repubblicana in Senato, però, l’aveva fatta bocciare.
Adesso, dopo il recente capovolgimento politico delle ultime elezioni che hanno visto trionfare i repubblicani, Obama ha preferito non inserire nemmeno la proposta del Cap and Trade nella finanziaria: il rischio di vedersi bocciare tutto il piano economico per garantire il vecchio diritto delle aziende americane a far ciò che vogliono ha suggerito al presidente americano di abbandonare i suoi propositi ambientalisti. Resta in vigore, però, il mercato delle emissioni voluto da Schwarzenegger in California.
Referendum acqua, nucleare ed elezioni nella stessa data?
Mentre si riscalda la macchina referendaria per i due super quesiti che verranno proposti agli italiani a breve (quello sull’acqua pubblica e quello sull’energia nucleare), si è già capito che entrambi i referendum avranno un solo grande nemico: l’astensionismo. Per combatterlo, e per risparmiare qualche euro che di questi tempi male non fa, la proposta che arriva dalle associazioni pro acqua pubblica e da quelle anti nucleare è sempre la stessa: accorpare i referendum con le elezioni amministrative che si svolgeranno tra primavera e inizio estate in molti comuni italiani. Riguardo al referendum sull’acqua pubblica la richiesta di accorpamento può essere anche sottoscritta su internet, andando sul sito acquabenecomune. Per quanto riguarda il nucleare, invece, la strategia scelta è stata diversa: le associazioni ambientaliste hanno scritto a Silvio Berlusconi e a Roberto Maroni, rispettivamente premier e ministro dell’Interno, per chiedere che si voti nello stesso giorno delle amministrative.
Il Senato approva il decreto milleproroghe.
Il governo incassa la fiducia al Senato, posta sul maxiemendamento al decreto milleproroghe, con 158 sì, 136 no e 4 astenuti. A favore hanno votato Pdl e Lega, contrari Pd, Idv, Udc, Fli, Mpa e Api. Il senatore di Futuro e Libertà, Giuseppe Menardi, in dissenso dal gruppo, non ha partecipato al voto. Il provvedimento passa ora all’esame della Camera per il via libera definitivo (scade il 27 febbraio). Scontato anche a Montecitorio il probabile ricorso alla fiducia.