Berlusconi: «Commissione per valutare se fra i giudici c’è associazione eversiva»
«Entro gennaio maggioranza forte oppure elezioni. Penso di arrivare a 325 deputati. Sui rifiuti manovra contro il governo»
SIlvio Berlusconi ha tenuto questa mattina la tradizionale conferenza stampa di fine anno, nel corso della quale ha ribadito che l’intenzione del governo è quella di andare avanti.
«C’è la necessità di continuare l’azione di governo, sarebbe irragionevole andare alle elezioni, ma tutto questo è stato superato dal 14 dicembre. Anche le agenzie di rating ci avevano detto che serviva la stabilità del governo e che sarebbe stata una catastrofe entrare in una fase di ingovernabilità, dando luogo ad una campagna elettorale feroce. Abbiamo davanti due anni e mezzo di legislatura, e trovata in parlamento una maggioranza adeguata, lavoreremo all’ammodernamento del paese. Il presidente Napolitano ha detto che tutte le persone di buone senso considerano irragionevole andare alle elezioni e non possiamo che essere d’accordo con lui», ha detto Berlusconi.
Sui rifiuti manovra contro il governo. «Ho il fondato timore che ci sia una manovra politica e che faccia comodo a qualcuno far credere che l’intervento del governo sui rifiuti a Napoli non sia stato risolutivo quando lo facemmo. Sono personalmente convinto che ci sia una volontà precisa per dimostrare urbi e orbi questo, altrimenti non si spiegherebbero le difficoltà che sorgono sempre».
«Sono convinto che sull’Abruzzo e su L’Aquila si sia cercato di gettare del fango non rispondente alla verità – prosegue Berlusconi – Su tutto quello che è stato fatto si è cercato di gettare fango con la cosiddetta cricca ma la Corte dei Conti ha effettuato controlli approfonditi su ogni appalto, cosa fatta anche dall’Autorità per i Lavori pubblici, e non c’è stata una sola osservazione negativa. Non c’è stata nessuna irregolarità nelle gare di appalto, così come per la consegna delle case. Per quanto riguarda le macerie si è detto che il governo non stava provvedendo al loro sgombero ma noi avevamo iniziato quando una delibera della giunta comunale ha deciso che lo sgombero venisse fatto con aziende abruzzesi, considerandolo un sostegno alla ripresa dell’economia del territorio».
Commissione per valutare se pm eversivi. Se il Tribunale di Milano accoglierà la tesi del Pubblico ministero nel processo Mills, sarà la dimostrazione che c’è nella magistratura una «associazione tesa all’eversione», e per accertare questa realtà Berlusconi presenterà una proposta di legge che istituisce una commissione parlamentare di inchiesta. Il premier ha criticato la tesi dell’accusa secondo la quale «la corruzione si perfeziona non quando c’è il passaggio di denaro ma quando i soldi vengono spesi. E quando anche altri giudici convergono su questa tesi, non si può negare che ci sia nella magistratura una associazione tesa all’ eversione». Per questo, qualora i magistrati giudicanti accoglieranno le tesi della pubblica accusa, egli presenterà alle Camere un disegno di legge che istituisce «una Bicamerale che accerti se non ci sia nella magistratura una associazione tesa all’eversione».
Prestigiacomo family: ecco perchè in Italia chi inquina non paga.
Ecco quali sono i nuovi affari della famiglia Prestigiacomo. Sul ministro dell’Ambiente pesano decine di conflitti di interesse: dovrebbe multare i clienti delle “sue” aziende.
Chissà cosa sarebbe stato dei Prestigiacomo senza la politica. Anni fa, le due donne della famiglia si sono divise per bene i ruoli. Stefania nei Palazzi e la sorella primogenita Maria Pia nei Consigli di amministrazione. Prima che la stella dell’attuale ministra dell’Ambiente cominciasse a brillare in Parlamento, le cose non è che andassero proprio benissimo alle aziende di casa. Ancora oggi, ci sono ben 957 creditori che bussano alla porta del capostipite Giuseppe Prestigiacomo. Reclamano 51 milioni di euro dal 1997, anno del fallimento del gruppo Sarplast, costato al signor Prestigiacomo una richiesta di rinvio a giudizio per bancarotta fraudolenta. Ma dal 2001, da quando cioè Stefania è diventata per la prima volta ministro, tutto sembra in discesa. Le società di famiglia non hanno più alcun passivo. E il merito è anche e soprattutto dei clienti illustri: Eni, Agip, Erg, Esso, Edison, tanto per fare qualche nome. Clienti per la Prestigiacomo imprenditrice. Ma soggetti da controllare e, eventualmente, da multare per la Prestigiacomo politico e ministro.
L’oro nero di Stefania
L’ultimo sollievo alle casse delle aziende di famiglia lo hanno dato Eni ed Edison. Tramite le due multinazionali, infatti, una delle società della ministra dell’Ambiente, dallo scorso dicembre, è entrata nel business del petrolio. L’occasione è stata data dalla piattaforma Vega A, una delle più grandi del Mediterraneo, che appartiene per il 60 per cento a Edison e per il restante 40 a Eni. Si trova a 12 miglia dalle coste di Pozzallo, in provincia di Ragusa, ed estrae dai fondali marini circa 40 mila barili di greggio ogni giorno. Fino a poco tempo fa, della piattaforma faceva parte anche la superpetroliera Vega Oil. È stata però mandata in soffitta dalle normative europee che impongono il doppio scafo, di cui l’enorme imbarcazione non era dotata. Per cui, è spuntata l’urgenza di costruire in tempi brevi una nuova petroliera. E chi si è fatto avanti? Prontamente ha offerto il suo aiuto Maria Pia Prestigiacomo. Una delle sue società la Coemi (controllata di Fincoe, nel cui cda siede Stefania, almeno fino al 2009) ha messo su, in quattro e quattr’otto, il consorzio Cem con altre nove società siracusane. Insieme hanno costruito una nuova superpetroliera, la Leonis. Una commessa da 30 milioni di euro, che ne rende all’anno oltre 20 milioni, grazie al costo giornaliero del noleggio.
Veneto. La Regione dona una copia della Bibbia agli studenti delle primarie
L’assessore Donazzan invia una lettera ai dirigenti scolastici: «La deriva laicista non è una risposta efficace»
Una copia della Bibbia sarà donata dalla Regione Veneto a tutti gli studenti delle scuole primarie del territorio.
L’iniziativa, promossa dal presidente della Regione Luca Zaia, è stata annunciata dall’assessore veneto all’Istruzione Elena Donazzan con una lettera inviata oggi a tutti i dirigenti scolastici. «Siamo convinti che la deriva laicista, spesso ancorata ai dettami del relativismo e del nichilismo – scrive Donazzan -, non possa essere una risposta efficace in un mondo in continua evoluzione, pur nel doveroso riconoscimento del patrimonio di valori in cui si riconoscono le nostre Istituzioni, compreso ovviamente il mondo scolastico».

RAPHAEL ROSSI RESTA ANCORA SOLO.
L’ex dirigente di Amiat ha smascherato un tentativo di corruzione e lo ha denunciato. Il comune di Torino aveva promesso di costituirsi parte civile. Ma all’udienza preliminare non si è presentato

Processo Amiat, il Comune di Torino non si costituisce parte civile
Il Comune di Torino aveva promesso di costituirsi parte civile al processo Amiat ma non ha mantenuto la parola. E una settimana dopo l’udienza preliminare (che si è tenuta il 13 dicembre) non ha ancora chiarito i motivi. Il caso è quello di Raphael Rossi: vale la pena di ricordare la sua storia. Ex vicepresidente dell’Amiat (Azienda municipale per la raccolta rifiuti torinese), Rossi blocca l’acquisto di un macchinario inutile da 5 milioni di euro, evita un danno all’azienda, si vede offerta una tangente per non impedire l’acquisto, va in Procura, denuncia il tentativo di corruzione, collabora alle indagini fingendo di accettare la proposta illecita e favorendo intercettazioni ambientali – diventa quello che in gergo si chiama agente provocatore – per smascherare il meccanismo. Un esempio di pubblico amministratore virtuoso, insomma. Che dall’Amiat, però, è stato cacciato. Ora siamo al processo, che si avvia con un’altra novità inattesa: il reato contestato passa infatti da corruzione a istigazione alla corruzione.
Nonostante una petizione – promossa dal Fatto Quotidiano – che ha superato le 40mila firme, nonostante l’impegno del Consiglio Comunale, che il 29 novembre ha approvato all’unanimità un ordine del giorno in cui si chiedeva al Sindaco Sergio Chiamparino di costituirsi parte civile, la Città di Torino, per ora, non è stata rappresentata nell’aula del Palazzo di Giustizia.
L’unione europea e l’integrazione dei disabili.

Lo scorso Novembre la Commissione Europea ha presentato la “Strategia sulla Disabilità 2010-2020”, finalizzata a promuovere le pari opportunità per le persone disabili nel rinnovato impegno di un’Europa senza barriere. Sono stati individuati otto ambiti principali di intervento: accessibilità, partecipazione, parità di trattamento, lavoro, istruzione e formazione, protezione sociale, salute e dimensione internazionale dei diritti delle persone disabili. Settori, cioè, dove nei prossimi anni dovranno essere adottate specifiche misure da parte degli stati membri insieme a politiche atte a favorire una maggiore accessibilità dei disabili al mercato del lavoro. Lo scopo naturalmente è quello di favorire l’integrazione delle persone con disabilità su più fronti, senza quindi dimenticare i giovani e la promozione di un’istruzione adeguata e qualitativa uguale per tutti.
Tra le misure principali da adottare risaltano in modo particolare gli aiuti di Stato in grado di ottimizzare l’accessibilità di tutti i beni e i servizi e il riconoscimento reciproco delle tessere nazionali di invalidità, che garantirebbero ad un cittadino con una disabilità riconosciuta di godere degli stessi diritti esercitati nel proprio Paese d’origine qualora decidesse di trasferirsi in un altro Paese dell’Unione Europea (come trasporti pubblici gratuiti o a costi ridotti). La Commissione sta inoltre valutando la possibilità di attuare nel 2012 anche il cosiddetto “Atto europeo per l’accessibilità”, pensato per migliorare il mercato dei dispositivi e dei servizi per disabili il cui valore annuale ammonta attualmente ad oltre 30 miliardi di euro.
Calcoli alla colecisti, un problema diffuso. A Palermo la soluzione chirurgica è senza cicatrici.
In presenza di una calcolosi della colecisti sintomatica l’indicazione assoluta è l’intervento chirurgico – colecistectomia – senza dover ricorrere a farmaci o trattamenti come la litotrissia che possono drammaticamente avere effetti collaterali. Dagli anni ’90, la procedura chirurgica tradizionale “open” è stata quasi completamente sostituita da tecniche di laparoscopia, nelle quali l’asportazione avviene attraverso pochi piccoli fori nell’addome al fine di ridurre il trauma operatorio e migliorare il risultato estetico.
Negli ultimi anni le procedure laparoscopiche hanno avuto uno sviluppo straordinario, diventando sempre meno invasive. Oggi una delle evoluzioni della chirurgia laparoscopica si chiama SILS (Single Incision Laparoscopic Surgery), acronimo che indica un sistema in cui, attraverso dispositivi e strumenti specialistici, l’intervento viene eseguito attraverso una singola incisione, attraverso l’ombelico.
“La SILS è molto efficace per gran parte degli interventi di colecistectomia: rispetto alla laparoscopia, che richiede solitamente fino a 5 punti d’accesso, praticare una singola incisione all’interno dell’ombelico significa rendere invisibile la cicatrice e offrire al paziente tutti i vantaggi di un intervento meno invasivo – ha dichiarato il Dottor Giovanni Spinnato, direttore dell’U.O. Complessa di Chirurgia Generale dell’Ospedale Salvatore Cimino di Termini Imerese (PA) – Grazie alla grande esperienza nel campo della laparoscopia tradizionale, il nostro centro di Palermo, ha adottato con successo la SILS per molti interventi addominali. Da Gennaio 2009 abbiamo operato circa 150 pazienti con questa tecnica, di cui più di 100 casi erano colecistectomie.
Cancro ovarico: isolato un gene.
I ricercatori del Laboratorio di Genetica Umana del Dipartimento di Biotecnologie e Scienze Molecolari dell’Universita’ dell’Insubria, guidati da Roberto Taramelli, ordinario di Genetica umana alla Facolta’ di Scienze a Varese, hanno isolato un gene che contribuisce a chiarire il processo che sottende la genesi del tumore ovarico, uno dei tumori piu’ letali e per molti versi considerato misterioso dagli studiosi. Le ricerche hanno evidenziato che questo gene induce il reclutamento di particolari cellule che aiutano a circoscrivere la crescita tumorale: nelle persone ammalate di cancro ovarico e’ presente una alterazione di questo gene e di conseguenza una mancanza di reazione al tumore. Il tumore ovarico e’ il cancro ginecologico piu’ letale: porta alla morte della meta’ delle pazienti. Ogni anno in tutto il mondo sono 200.000 i nuovi casi, in Italia circa 4.000. Inoltre, i sintomi sono piuttosto vaghi (mal di schiena, dolori addominali) e spesso le pazienti arrivano all’attenzione del medico quando la malattia e’ ormai a uno stadio molto avanzato, da qui il triste appellativo di ‘killer silente’ dato a questo tumore. “Da alcuni anni il mio gruppo di ricerca si occupa dello studio dei meccanismi molecolari e cellulari alla base della genesi di alcuni tumori solidi quali i tumori ovarici – spiega il professor Taramelli -. Alla luce della notevole scarsita’ di nozioni che riguardano l’essenza di questi tumori, ossia la loro biologia di base, abbiamo cercato di trattare questa patologia con un approccio innovativo”. I ricercatori sono partiti da una considerazione molto generale ma abbastanza semplice: se e’ un dato ormai assodato che a una persona su tre sia diagnosticata una neoplasia, e’ anche vero che due su tre sono resistenti. Da questa premessa si e’ cercato di capire da cosa dipendesse questa ‘resistenza’. Per rispondere occorre pensare al cancro non come un susseguirsi di alterazioni che colpiscono una singola cellula, in questo caso quella dell’epitelio ovarico, bensi’ considerare il cancro come una malattia dovuta a un’alterata organizzazione strutturale dei tessuti che compongono i nostri organi.
Perchè Berlusconi si addormenta?
Ma perché B. si addormenta?
di Adele Sarno
Una volta, passi. Due volte, pazienza. Ma ormai il premier si assopisce in pubblico un giorno sì un giorno no, anche di mattina. Abbiamo chiesto a un esperto quali sono le ragioni. E no, il bunga bunga non c’entra
(21 dicembre 2010)
Professor De Gennaro, Berlusconi ci sta abituando ai sui improvvisi colpi di sonno. A quanto pare nelle occasioni pubbliche non riesce a restare sveglio. Quali possono essere le cause?
“L’eccessiva sonnolenza diurna e colpi di sonno inintenzionali hanno sempre una o più cause da cui possono dipendere. Esistono ipersonnie indotte dalla carenza di sonno vera propria, e dall’assunzione di alcune classi di farmaci o di alcol. Ma anche quelle patologiche, dette primarie, diagnosticabili in presenza di strumenti adeguati. Sono quelle in cui non c’è un rapporto causa-effetto tra una condotta di vita inadeguata all’età e l’improvviso colpo di sonno e, generalmente, si manifestano con una sindrome dell’apnea o ipopnea ostruttiva da sonno, ma anche come narcolessia. C’è infine un’altra possibile causa: l’improvvisa sonnolenza può dipendere da malattie neurologiche, psichiatriche o metaboliche. Un esempio è la depressione. È importante sottolineare però che è impossibile determinare con precisione la causa esatta perché siamo in assenza di un’anamnesi oggettiva”.
I comportamenti però sono abbastanza oggettivi: Silvio Berlusconi si addormenta all’improvviso. Le cronache poi ci raccontano di una persona che, a 74 anni, dorme poche ore a notte, lavora molto e si intrattiene con dei festini notturni. Quali sono le conseguenze di uno stile di vita ‘disordinato’?
“La deprivazione del sonno ha effetti negativi sulla quotidianità e può sfociare in episodi d’ipersonnia soprattutto quando è un anziano ad assumere uno stile di vita disordinato. Inoltre va detto che il rischio di sonnolenza aumenta anche a seconda degli episodi che caratterizzano la giornata”.
Insomma ci sono momenti che più degli altri possono invogliare un 74enne ad addormentarsi.
“Non tutte le situazioni e non tutte le ore della giornata sono identiche per quanto riguarda la possibilità che si verifichi per un colpo di sonno. La letteratura scientifica racconta che l’ipersonnia si verifica soprattutto quando si vivono situazioni considerate monotone, ripetitive e di scarso interesse. Inoltre ci sono anche momenti della giornata, come la fascia del primo pomeriggio, in cui c’è una fisiologica propensione al sonno. Se questo è vero per tutti, figuriamoci per una persona anziana che ha anche una condotta di vita inadeguata alla propria età”.
Si potrebbe attribuire l’ipersonnia di Berlusconi all’uso di farmaci?
“L’ipersonnia, e non solo quella del Premier, può essere conseguenza di assunzione di farmaci o di altre sostanze. Basti pensare al semplice esempio dell’allergia e gli antistaminici, che spesso provocano un’eccessiva sonnolenza. Ci sono anche alcuni antinfiammatori che possono alterare il ritmo sonno veglia. Ma anche alcune molecole usate per curare disturbi cardiaci”.
Cosa succede nella mente di una persona che dorme poco e ha un’eccessiva sonnolenza diurna? Si può pensare che si perda lucidità?
“Un individuo che ha una crisi invincibile di sonno ha dei deficit cognitivi inevitabili. Lo dice la letteratura scientifica. Non è un caso che chi non dorme o dorme poco non può mettersi alla guida. L’eccessiva sonnolenza è associata al decremento di alcune funzioni collegate alle aree frontali e prefrontali del cervello. Quelle per intenderci che governano la capacità di prendere decisioni importanti, di mantenere l’attenzione. La maggiore sonnolenza è documentatamente associata quindi a un decremento della capacità di scegliere. Numerosi esperimenti scientifici dimostrano che un individuo normale e giovane deprivato di sonno sbaglia di più e ha cali di attenzione maggiori rispetto uno che invece ha dormito. Figuriamoci se ad avere un deficit di sonno è una persona di 74 anni”.(Espresso.it)