Archive for dicembre 3rd, 2010

dicembre 3, 2010

Jay – Z – The blue print.

Vi ho messo un pò di musica bella facile, facile, forse perchè è Natale e tutti diventano più buoni. Anche io.

Non è il caso di esagerare. Jay-Z – Blueprint rappresenta il rap metropolitano di New York. Blueprinr è il suo sesto album e racconta storie cittadine di gente comune con un bel rap, molto fuori dalle righe, anche senza cadere nella superbia grossolana, nella misoginia e nell’esibizione di espedienti dozzinali. Trepezzi significativi: All I need, Blueprint, never change.

dicembre 3, 2010

The Eagles – Love Will Keep Us Alive

dicembre 3, 2010

America – Ventura Highway (live 1974)

Gli America sono un gruppo musicale angloamericano caratterizzato da un rock leggero e vicino al sound della West Coast, molto popolari agli inizi degli anni settanta e degli anni ottanta soprattutto per alcuni successi quali A Horse with No Name, Sister Golden Hair e You Can Do Magic.

dicembre 3, 2010

EVERY TIME YOU GO AWAY PAUL YOUNG.

Paul Antony Young – in arte Paul Young – (Luton, 17 gennaio 1956) è un cantante britannico di musica pop rock e, soprattutto, soul, più correttamente delle varianti occidentali note come white soul e blue-eyed soul, con una spiccata propensione per brani disco ballabili e romantiche ballate sentimentali.

La tonalità di molti brani è caratterizzata, inoltre, da un uso esteso del falsetto, in particolare all’inizio della carriera solista, nel periodo 19831986, particolarità poi quasi del tutto perduta per un grave problema alle corde vocali.

Young fu anche chitarrista e bassista, prima di iniziare la carriera solista nel 1983, ed ha collaborato con i gruppi musicali Kat Kool & The Kool Kats e Streetband. Ha inoltre fatto parte dei più noti Q-Tips, di cui è stato a lungo il cantante solista.

dicembre 3, 2010

Crolla la casa del moralista.

Pompei: crolla la Casa del Moralista.

A fianco, quella del Puttaniere è intatta.

dicembre 3, 2010

Si può vivere anche senza studiare.Guardate LUI

La protesta dilaga in tutta Italia.
E lui non ne capisce il motivo …
dicembre 3, 2010

SALUTE: DIETA EQUILIBRATA, SPORT E NO FUMO, STILE DI VITA SANO ABBASSA IL RISCHIO-ICTUS DELL’80%

SALUTE: DIETA EQUILIBRATA, SPORT E NO FUMO, STILE DI VITA SANO ABBASSA IL RISCHIO-ICTUS DELL'80%

Uno stile di vita sano con una dieta equilibrata e povera di grassi, molta frutta e verdura, poco alcol e niente fumo, il tutto accompagnato con un po’ di esercizio fisico per mantenere il peso forma, può arrivare a far ridurre il rischio di infarto dell’80%: a sostenerlo è uno studio pubblicato su Stroke, una delle riviste ufficiali dell’American Heart Association, dai ricercatori guidati da Larry Goldstein, direttore dello Stroke Duke Center di Durham, (North Carolina, Usa).

Negli Stati Uniti i tassi di mortalità ictus sono diminuiti di oltre un terzo tra il 1999 e il 2006, ma l’ictus rimane la terza causa di morte dopo le malattie cardiovascolari e il cancro. In Italia ogni giorno l’ictus colpisce circa 660 persone (dato Ccm – Centro nazionale per la prevenzione e il controllo delle malattie), con più di 70 mila decessi all’anno e circa 190 mila persone colpite per la prima volta, per un totale di un caso ogni 3 minuti. Nei Paesi occidentali l’ictus rappresenta la prima causa di invalidità nelle persone adulte, la seconda di demenza e la terza di mortalità (dati 2010 di Alice-Associazione per la lotta all’ictus cerebrale).

Per gli studiosi americani si deve puntare sulla prevenzione. Gli autori dello studio fanno infatti notare che, in particolare, negli ultimi anni è aumentato il numero di ictus che avviene per la prima volta: dei 795.000 ictus che avvengono ogni anno negli Stati Uniti più del 77% avviene per la prima volta. (ASCA)

dicembre 3, 2010

Fondi UE per una nuova rivoluzionaria sonda neurale

Sviluppata una nuova sonda neurale che permette la registrazione e la stimolazione elettrica e chimica di singoli neuroni nel cervello. Questa tecnologia possiede un enorme potenziale e potrebbe essere usata, ad esempio, per effettuare diagnosi piu’ precise di convulsioni cerebrali prima di intervenire chirurgicamente sul cervello.
Questa sonda all’avanguardia, sviluppata da un gruppo di ricercatori europei, e’ uno dei risultati del progetto ‘NEUROPROBES’ (‘Development of multifunctional microprobe arrays for cerebral applications’), che ha ottenuto quasi 10 milioni di euro di finanziamenti nell’ambito dell’area tematica ‘Tecnologie per la societa’ dell’informazione’ (TSI) del Sesto programma quadro dell’UE. I dettagli sono stati pubblicati sul notiziario Cordis. Secondo i ricercatori, fino ad oggi, le sonde multi-elettrodo per la registrazione sono andate per tentativi, poiche’ non e’ possibile ottimizzare meccanicamente la posizione degli elettrodi in modo indipendente gli uni dagli altri. Essi fanno notare che per distinguere i singoli neuroni nel cervello, gli elettrodi di registrazione dovrebbero essere posizionati molto vicino al neurone, idealmente entro 100 micrometri o meno. Il gruppo di ricerca, guidato da Imec, un’azienda belga specializzata nella ricerca sulla nanoelettronica, ha affermato che la nuova tecnologia Electronic Depth Control (EDC) si differenzia dalle sonde precedenti poiche’ permette la regolazione individuale delle posizione dei diversi elettrodi senza la necessita’ di spostamenti meccanici.

dicembre 3, 2010

Approvato il decreto sulle fonti rinnovabili: ecco cosa prevede.

decreto_fonti_rinnovabili

Il Consiglio dei Ministri ha approvato ieri il Decreto Legislativo sulla promozione dell’uso dell’energia da fonti rinnovabili, in applicazione della Direttiva Europea 2009/28 sulla promozione delle energie rinnovabili in tutti i Paesi membri dell’UE.

Che cosa prevede, dunque, il Decreto ? Tenendo conto della precedente emanazione delle Linee Guida sulla autorizzazione degli impianti da fonte rinnovabile, emanate lo scorso settembre e destinate ad essere recepire da tutte le Regioni (competenti in materia di autorizzazioni alla costruzione ed installazione di impianti) entro la fine di Gennaio 2011, il Decreto stabilisce tre tipi di percorsi autorizzativi, a seconda delle dimensioni e della potenza installata dell’impianto:

  • una semplice comunicazione di inizio lavori al Comune  per quanto riguarda i piccoli impianti;
  • una Dichiarazione di Inizio Lavori (D.I.A.) per impianti “medi” (i parametri per definire grande, medio o piccolo un impianto sono contenuti nelle Linee Guida);
  • l’Autorizzazione Unica per gli impianti più grandi.

 

Per quanto riguarda gli incentivi si prevede, dopo un periodo transitorio, l’abbandono del sistema dei certificati verdi per focalizzarsi sulla produzione degli impianti, con l’applicazione di tariffe definite per i piccoli impianti (fino a 10 MW) ed un sistema di aste al ribasso per impianti più grandi. L’obiettivo è, dunque, accorpare le competenze, snellire le procedure, con conseguente diminuzione dei costi dei meccanismi di incentivazione contenuti anche nelle bollette elettriche di tutti i cittadini. Il Decreto, inoltre, prevede incentivi per il biometano, un fondo per lo sviluppo del teleriscaldamento, un potenziamento del sistema degli incentivi all’efficienza energetica tramite il meccanismo dei certificati bianchi nonché fondi destinati allo sviluppo tecnologico ed industriale. Per gli impianti a biomasse si prevede di tener conto, nella fissazione delle tariffe, della oscillazione dei prezzi dovuti ai costi della materia prima.

dicembre 3, 2010

Sahara Solar Breeder Project: energia solare dal deserto per salvare il pianeta

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Nasce da una collaborazione tra ricercatori giapponesi e algerini quello che forse sarà considerato il più ardito e ambizioso progetto in fatto di energia solare di sempre: il Sahara Solar Breeder Project. Un progetto che avrà come obiettivo ultimo quello di soddisfare il 50% del fabbisogno energetico mondiale entro il 2050. E per capire meglio quale sia la posta in palio, basterà ricordare che l’analogo progetto Desertec ha come obiettivo quello di soddisfare “solo” il 15% del fabbisogno energetico dell’Europa.

Presentato per la prima volta un anno fa al G8+5 Accademies’ Meeting di Roma dall’ingegnere giapponese Hideomi Koinuma dell’Università di Tokyo, il Sahara Solar Breeder Project si basa su un’idea tutto sommato semplice: sfruttare due cose che un deserto immenso come quello del Sahara (da cui il nome del progetto) possiede in abbondanza, sole&sabbia. Se quest’ultima è infatti una fonte ricchissima di silicio, e se il silicio è l’elemento principale dei comuni pannelli solari, perché non fabbricare i pannelli fotovoltaici direttamente nel deserto, connetterli alla rete energetica mondiale e utilizzare una parte dell’energia prodotta per alimentare altre piccole fabbriche e così via?