Perché e come riducendo le calorie si rallenta il declino delle cellule? Uno studio dell’Università del Wisconsin ha risposto a queste domande, aprendo prospettive inattese per lo sviluppo di farmaci in grado di assicurare una vita più lunga o una vecchiaia più in salute.
E’ possibile fermare l’invecchiamento? Dietro le licenze letterarie di Peter Pan e Dorian Gray, la ricerca continua a camminare sulla strada verso uno dei più ambiziosi sogni della scienza. Il nuovo passo avanti lo ha fatto un team della University of Wisconsin-Madison, che ha individuato un enzima chiave nel processo di declino delle cellule. La scoperta, secondo gli scienziati, potrà aiutare a comprendere non solo i vari fattori legati all’invecchiamento, ma potrebbe essere il punto di partenza per la ricerca di farmaci in grado di ritardarlo o di assicurare una vecchiaia più in salute.Lo studio, presentato sull’edizione online di Cell, è stato coordinato dal genetista Tomas A. Prolla ed è partito dalla vecchia questione – ampiamente documentata in studi su specie diverse, dai ragni alle scimmie – di come e perché a una dieta a più basso contenuto calorico corrisponda un rallentamento dei processi di invecchiamento: “Siamo molto più vicini alla comprensione di quel legame – afferma ora Prolla sulle pagine di Cell – e questo studio è la prima prova diretta del meccanismo che sta alla base degli effetti anti-invecchiamento legati alla riduzione calorica”.
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