Due mesi di lavoro per un importo di 8000 euro circa, da moltiplicare per 744 persone per un totale di quasi 6 milioni di euro da distribuire pronta cassa.
In tempo di crisi, un lavoro, seppur interinale, vale molto sul mercato della politica. Ecco perché la Regione Lazio, assessorato all’Agricoltura, ha inventato un meccanismo complicato per superare la barriera che dava la preferenza ai dipendenti regionali e si è rivolta sul mercato del lavoro. Privato.
Come tutte le storie da furbetti del quartierino, quella del censimento dell’agricoltura è complessa e ha diversi attori. Affaritaliani è riuscito a ricostruire il marchingegno geniale e perverso che ha permesso alla Regione Lazio di superare tutte le barriere procedurali e normative e dare un incarico per oltre 6 milioni di euro senza passare per le gare d’appalto. A meno che non sia stata fatta nel silenzio da Lazio Service, quando ancora i “regionali” potevano ambire al lavoro.
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