Bossi e i Napoletani.
Mentre Berlusconi tromba Napoli brucia.
Il 22 ottobre Berlusconi aveva solennemente dichiarato che entro pochi giorni avrebbe pulito Napoli dai rifiuti.
Non è stato così. Oggi primo novembre mi sono recato a Napoli per rendermi conto della situazione. Volevo verificare se ancora una volta Berlusconi aveva promesso con la certezza di non mantenere. Così è stato! Alle ore 18,45 alla centralissima via Foria nei pressi del Museo Nazionale cumuli di rifiuti bruciavano per il piacere dei ragazzini, che incuranti dell’odore acre che sprigionavano i rifiuti danzavano attorno alle fiamme.
Per non parlare della piazza Garibaldi antistante la Stazione Centrale una vera e propria discarica cielo aperto.
Al via la Route du Rhum.
Per la sua nona edizione, la Route du Rhum torna alle sue radici, eliminando la limitazione di dimensione imposta dal 1990 dopo la scomparsa quattro anni prima di Loïc Caradec il suo maxi-catamarano Royal di 26 metri. Domenica 02 alle 13, saranno 85 imbarcazioni, record di presenze, al largo di Saint-Malo per precipitarsi a Pointe-à-Pitre (Guadalupa). Quattro classi compongono la flotta: la categoria Ultimate ed i suoi “mostri” (oltre 60 metri, 18,28 m), monoscafi di 60 piedi (IMOCA), il trimarano 50 piedi (15,24 m), classe 40 (12 , 18 m) più la categoria Rum (le navi che non rientrano in altre classi).
Bossi difende Berlusconi.
Umberto Bossi
Un po’ di fastidio per quella telefonata fatale fatta dal premier alla questura di Milano, Umberto Bossi lo aveva già espresso tre giorni fa, durante la segreteria della Lega. Adesso il Senatùr ci torna su. A modo suo. “Non so niente – risponde a chi gli chiede se sia ancora arrabbiato – e comunque mi pare non ci sia nulla di penalmente rilevante; ma è chiaro che la telefonata Berlusconi poteva farla fare a qualcun altro”. Insomma, “quelle cose lì è meglio non farle”, almeno poteva consultarsi. Con chi? E qui il leader del Carroccio non si sa se scherza o dice sul serio: “Poteva chiamare me, oppure Maroni…”.
Eccolo qui il saluto del ministri delle Riforme alla festa della zucca, appuntamento che i leghisti tengono ormai da qualche anno a Pecorara, nel Piacentino. C’è anche Giulio Tremonti, che ha casa da queste parti. E con il ministro del Tesoro, – indicato come possibile guida di quel governo tecnico che, almeno a parole, i leghisti dicono di vedere come fumo negli occhi – sono tutte rose e fiori. L'”amico” Giulio non parla di politica: “L’unico messaggio che possiamo dare – scherza dal palco – è che abbiamo la zucca dura”.
Salgono i consensi afavore di Berlusconi.
Modelle minorenni, festini con prostitute e orge lesbo a casa di Berlusconi.
Secondo me è la solita montatura per fargli riguadagnare consensi.