Troppo costosi, troppo rischiosi nonostante gli incentivi dello Stato. Dagli Stati Uniti viene una sonora bocciatura ai reattori nucleari francesi Epr: quelli che l’Italia costruirà in quadruplice copia, stando alle intenzioni dell’attuale Governo.
Qui in Italia ci dicono e ci ripetono che le centrali nucleari Epr verranno costruite esclusivamente con capitali privati. Negli Usa neanche il denaro pubblico le ha rese appetibili.
Lo sfondo del “no, grazie” ai reattori nucleari francesi Epr è costituito dagli incentivi al nucleare promossi da Obama. Si tratta di “loan guarantees”, prestiti garantiti con denaro dello Stato. La società Constellation Energy Group si era messa d’accordo con Électricité de France per costruire un impianto nucleare Epr nel Maryland. E adesso Constellation Energy ha stabilito che non utilizzerà gli incentivi del Governo, ritenendo che essi abbiano condizioni improponibili e costi irragionevoli. Significa con ogni probabilità che l’impianto non si farà. Significa soprattutto che i reattori nucleari Epr (ma anche gli altri) non stanno in piedi senza stampelle pubbliche particolarmente solide e molto generose. Cioè senza un mucchio di soldi dei contribuenti.
Ricordate cosa sta succedendo ai gemelli Epr dei futuri impianti italiani in costruzione a Flamanville (Francia) e a Olkiluoto, in Finlandia: costi e tempi indefinibili. Ricordate che non c’è ancora nessun reattore Epr ultimato e funzionante.
Ricordate, infine, i difetti di sicurezza e architettura concettuale dei reattori Epr denunciati in Francia dalla rete Sortir du Nucleaire, che ha reso pubblici documenti anonimi provenienti da Électricité de France.