Archive for ottobre 10th, 2010

ottobre 10, 2010

Doves – Lost souls – Buonanotte compagni.

La formazione dei Doves risale a Wilmslow, in Cheshire, dove i fratelli Williams and Goodwin si incontrarono a scuola all’età di 15 anni. Jimi Goodwin allora suonava in una band chiamata “The Risk”. Jimi suonava la chitarra solista con la band e gli altri membri erano Joe Roberts (voce e tastiere), Steve Green (chitarra ritmica), Dermot Ahern (basso), e il cugino di Jimi Pat Goodwin (batteria) ed erano gestiti da Tim Mulryan. The Risk suonavano all’Handforth Youth Club e guadagnarono un discreato successo, soprattutto suonando nei pub di Manchester come al The Gallery (Peter Street), al The Boardwalk (Little Peter Street) e al The International (Anson Road in Rusholme). Suonavano anche al The Tunnel Club, a Greenwich e al SoapAid. Un demo di 5 tracce è stato registrato al Spirit studios a Manchester.[1]

Nel 1991, i fratelli Williams e Jimi Goodwin formarono un colletivo dance chiamato Sub Sub, che ha avuto un discreto successo intorno ai primi anni novanta, divenuti famosi con il singolo “Ain’t No Love (Ain’t No Use)”, che guadagnò la terza posizione nella chart britannica dei singoli.[2] Tuttavia, il successo dei Sub Sub è sato breve; la loro incapacità nel saper produrre un secondo lavoro ha spinto essi al ritiro.[2] Nel 1995 la band di Ancoats ritornò in studio, abbandonando le proprie radici dance degli esordi e formando un gruppo alternative rock che prese il nome di Doves nel 1998.[2] Il nome “Doves” deriva da una frase che dice “Come le fenici risaliamo dalle nostre ceneri”, riferendosi anche alla distruzione dei lavori della loro band precedente, i Sub Sub.[2]

Lost souls , candidato al Mercury Prize, rimane una delle opere più valide dei Doves, un’enorme conquista per una band che aveva perso tutto.

ottobre 10, 2010

Firenze. Latte alla spina degli allevatori. Per ridurre i rifiuti da tetrapak.

C’è tempo fino a martedì prossimo per partecipare al bando per gestire il distributore di latte alla spina che rientra nel progetto “Riduciamo l’Impronta” diretto dalla Comunità Montana Montagna Fiorentina in collaborazione con i Comuni dell’area e finanziato dalla Provincia di Firenze. Tra gli obiettivi del progetto c’è quello della riduzione dei rifiuti da tetrapak, di conseguenza si è pensato alla messa a punto di un servizio di vendita diretta di latte di mucca crudo mediante l’acquisto di un distributore mobile.Dunque, il bando di gara aperta è predisposto per arrivare ad individuare un produttore di latte vaccino a cui affidare l’attrezzatura (acquisto finanziato con contributo provinciale) con la quale verrà attivato il servizio di vendita diretta di latte crudo, nel pieno rispetto dei principi di filiera corta e sostenibilità. In questo modo le famiglie potranno acquistare il latte utilizzando sempre le stesse bottiglie.

Per i riferimenti e per scaricare il bando con i relativi allegati è possibile vedere il sito della Comunità Montana Montagna Fiorentina (www.cm-montagnafiorentina. it) o consultare l’Albo pretorio dei Comuni del territorio.

ottobre 10, 2010

Campagna NO F35: contro la costruzione di 131 cacciabombardieri per 14 miliardi di euro: un prete, un comico ed un medico.

Sul come spendere le nostre poche risorse scarse abbiamo diverse idee ma sul come “non spendere” vi sono delle congiunzioni astrali favorevoli.

Un prete: don Sciortino. Dalle colonne di Famiglia Cristiana va giù piuttosto duro: “al posto delle scuole che “cadono a pezzi” il governo ha deciso di pagare “una megacommessa in 131 cacciabombardieri”. “E’ vero”, osserva l’editoriale, “che c’è una crisi da affrontare ma non con tagli indiscriminati, ignorando la lotta alla corruzione o all’evasione fiscale”. Chiude il settimanale: “Abbiamo barattato il futuro dei nostri ragazzi con il passato nostalgico di qualche dottor Stranamore”

Un comico: Beppe Grillo. A Woodstock 5 Stelle nell’ormai celebre discorso “Siamo vivi” il mattatore afferma, tra l’altro: spendiamo 15 miliardi di euro per 131 caccia bombardieri dagli Stati Uniti, finanziamo la più grande industria bellica del mondo e chiudiamo le scuole. All’happening è intervenuto anche Jeremy Rifkin ove ha descritto l’Italia come un grande giacimento di energie: l’Arabia Saudita delle energie rinnovabili, dall’eolico al geotermico, al solare. E’ arrivata l’ora di sfruttarlo questo giacimento.

Un medico: Umberto Veronesi (indipendente Pd): il senatore chiede con forza a tutti i cittadini di sostenere la campagna affinché il Governo rinunci all’acquisto di 131 cacciabombardieri F35. La cifra è enorme. Per un confronto, “pensate che l’intera manovra Finanziaria 2011/12, in due anni, impegna 24,9 miliardi di euro. Una cifra che potrebbe essere utilizzata, a suo dire, per scopi ben più nobili, quali la ricerca scientifica, lo sviluppo delle rinnovabili o la ricostruzione dell’Aquila”.

Ed il politico? Ecco i nomi di chi si è già dichiarato contro quest’assurdità.

Ignazio Marino: “il governo ha appena speso 29 miliardi di euro per 300 macchine da guerra, tra cui 131 F35, caccia bombardieri, e 100 elicotteri NH90. “Assurdo per un Paese che ripudia la guerra e che ha bisogno di fondi per il lavoro. Al sud il 30% dei giovani non studia e non lavora.”

ottobre 10, 2010

Anche Zaia dice basta alla missione in Afghanistan.

Luca Zaia del Carroccio alla Padania e a Repubblica chiede di “riportare a casa i ragazzi. Tutto ha un inizio e una fine”.

5003791289 c9248a2ed2 Il leghista: Ritiriamoci dallAfghanistanE’ ora di “riportare a casa i nostri ragazzi” dall’Afghanistan. Lo chiede il presidente del Veneto Luca Zaia in una intervista a Repubblica, e replicata sull’organo ufficiale del partito, la Padania. “L’Afghanistan non deve diventare il nostro Vietnam. Parlo da governatore del Veneto, una Regione che ha perso quattro alpini del settimo reggimento Belluno. La mia è una posizione personale, non so dire se questa è la posizione del partito”, dice a Repubblica. Mentre nella dichiarazione alla Padania questo distinguo non c’è.

“Tutto, – spiega – anche le missioni internazionali, ha un inizio e una fine: riportiamo a casa i nostri ragazzi. Non mi sembra di essere blasfemo se pongo il problema di quando finirà. Ovviamente il ritiro dev’essere graduale e compatibile con gli impegni presi dall’Italia in sede internazionale. Certo, la decisione spetta al Governo e al Parlamento”. Nell’intervista alla Padania, invece, Zaia dice di voler immaginare un percorso di uscita dall’Afghanistan simile a quello degli Usa in Iraq.

ottobre 10, 2010

Marcegaglia vista da Beppe Grillo.

ottobre 10, 2010

Detenuto si impicca a Siracusa, è il 53esimo suicidio dell’anno in Italia.

Nicotra (Osapp): “Sono ben quattro i detenuti che si sono uccisi negli ultimi due mesi in questo carcere dove la situazione è al collasso”

Un detenuto si è impiccato nel carcere di Siracusa. E’  il 53esimo suicidio in carcere dall’inizio dell’anno in tutta Italia. E’ quanto afferma Riccardo Arena sul sito www.radiocarcere.com e che cura la rubrica Radio Carcere su Radio Radicale. Il suicidio si è avvenuto oggi intorno alle ore 14. “A quanto si è appreso – precisa Arena – si trattava di un extracomunitario”.

La notizia è stata confermata anche da Mimmo Nicotra vice segretario generale dell’Osapp, uno dei sindacati della Polizia penitenziaria: “Con questo suicidio  sono ben quattro i detenuti che si sono uccisi negli ultimi due mesi nel carcere di Siracusa. Carcere” – precisa Nicotra – che ospita ben 590 detenuti e dove la situazione è al collasso”.

ottobre 10, 2010

Petrolio: sicontinua a perforare nel golfo del Messico.

PETROLIO. Proseguono gli investimenti e le perforazioni ultra profonde nel Golfo del Messico e a largo di Cuba, nonostante la moratoria Usa. Gli ambientalisti: «L’unica trivellazione buona è quella non eseguita».

«Un nuovo pozzo in acque ultra profonde sta per essere trivellato nel mare del Golfo del Messico». A dare l’annuncio è il governo di Cuba, che assegnerà l’appalto alla compagnia spagnola Repsol, che già aveva svolto gli scavi esplorativi nel 2004. Secondo gli esperti questo pozzo, i cui lavori inizieranno il prossimo anno, raggiungerà i 1700 metri, una profondità ardita, superiore allo sventurato pozzo di Macondo dove un malfunzionamento all’impianto ha causato lo scorso 20 aprile 11 morti e una delle più gravi catastrofi ambientali della storia americana.  Il giacimento è localizzato a 22 chilometri dalle coste dell’Havana e  a 80 km a sud delle Marquesas Keys, una delle isole più belle dell’arcipelago della Florida meridionale. Le trivelle non entreranno in funzione prima della fine del 2011, ma intanto gli ambientalisti messicani e americani sono in allarme, segno che rimane altissima la paura legata a nuovi disastri durante perforazioni ad elevate profondità.

ottobre 10, 2010

Un leghista dal volto umano.Sindaco leghista di Tarzo (Tv) stanzia fondo per l’asilo di bimbi immigrati.


Il sindaco leghista di Tarzo (Treviso), a capo di una giunta di centrodestra, ha stanziato un fondo per garantire l’asilo ai bambini di immigrati che non si possono pagare la retta. Questo per permetter loro di imparare bene l’italiano prima di frequentare la scuola elementare.

Il sindaco, Gianangelo Bof, rileva di essere stato criticato per questa sua decisione ma, come riferisce oggi La Tribuna di Treviso, ”è stata un’azione necessaria” per garantire il buon decorso verso l’integrazione di bambini che se arrivassero alle elementari con un italiano stentato avrebbero difficoltà a seguire le lezioni, rallentando l’apprendimento degli altri studenti.

Il contributo stanziato dalla giunta è di 10 mila euro e vanno agli asili del comune e ne usufruiranno anche famiglie italiane.

ottobre 10, 2010

La guerra dimenticata: nel 2009 oltre mille morti sul lavoro.

l’anno scorso sono stati 790 mila gli infortuni sul lavoro, di cui oltre 1.000 mortali, più circa 300 vittime di malattie professionali. Queste le cifre ricordate dall’Anmil, l’associazione nazionale dei mutilati e invalidi del lavoro, in occasione della 60esima “Giornata nazionale per le vittime degli incidenti sul lavoro” che si celebra domenica 10 ottobre con iniziative in tutta Italia. Quella principale a Modena, in una lunga giornata cui, come di consueto, partecipano i vertici di sindacati, imprese e istituzioni, con un concerto gratuito dedicato proprio alla sicurezza sul lavoro. Intanto la media di tre vittime al giorno è stata rispettata anche giovedì scorso: tre operai, due italiani e un albanese, hanno perso la vita a causa di incidenti nei luoghi di lavoro. Il primo in val Sarentino, provincia di Bolzano, dove un operaio albanese di 30 anni, che lavorava per una ditta edile è morto folgorato dopo che il braccio meccanico di una betoniera che stava manovrando ha improvvisamente toccato la linea dell’alta tensione. Il giovane è stato scaraventato in un piccolo torrente che scorre lungo la strada.

In provincia di Cuneo, ad Alba, è morto Amedeo Carlino, 58 anni: ha perso l’equilibrio cadendo da un balcone di un palazzo in costruzione. Nel Savonese, il titolare di un’impresa edile di Cengio-Bormida, il 45enne Vincenzo Squillace, è scivolato dal tetto di una palazzina in ristrutturazione, cadendo da circa sei metri d’altezza. Altra vittima, stessa dinamica, venerdì: un operaio di 67, Luigi Finazzi, residente a Villongo è morto a Torre Pallavicina (Bergamo) dopo essere caduto da un tetto alto di sei metri. L’incidente è avvenuto alle 14.30 in via San Rocco,  nei pressi di un circolo ippico, come riporta Bergamonews.it.

ottobre 10, 2010

Afghanistan: Di Pietro, e’ nostro Vietnam, quattro militari uccisi film gia’ visto.

”Quattro militari italiani sono stati uccisi stamattina in Afghanistan, vittime di un’imboscata a Farah. Quattro ragazzi che torneranno in Italia all’interno di una cassa mortuaria e saranno salutati, per l’ultima volta, con i funerali di Stato. Un film gia’ visto”. E’ quanto scrive il leader dell’Italia dei Valori, Antonio Di Pietro, sul suo blog www.antoniodipietro.it.

”Di loro -continua Di Pietro- non si parlera’ piu’ nel giro di una settimana. Restera’ il dolore delle famiglie, le foto attaccate ai muri. Sono gia’ 34 i nostri soldati uccisi in questa guerra senza senso. Illogica. Il nostro Vietnam, questo e’ oggi l’Afghanistan. A nome mio e dell’Italia dei Valori esprimo profondo cordoglio alle famiglie delle vittime. Siamo sempre stati vicini a tutti quei soldati impegnati in missione e che quotidianamente mettono a repentaglio la propria incolumita’. E lo siamo ancora. Oggi e’ il giorno del lutto, e dovremmo stare in silenzio, ma sono stati troppi i silenzi su questa guerra. Credo sia giunto il momento che il governo si assuma le proprie responsabilita’ e richiami immediatamente il nostro contingente”.

”L’Italia dei valori in Parlamento ha chiesto il ritiro dei nostri militari. La missione -prosegue il leader Idv- che avrebbe dovuto essere di pace ha cambiato i suoi connotati, trasformandosi in missione di guerra. Non ha piu’ senso ne’ logica rimanere in Afghanistan in queste condizioni. Ma poi, chi stiamo difendendo? Qual e’ il reale scenario politico di quel Paese? Che ci facciamo ancora in un posto dove i nostri soldati sono esposti al rischio della morte un giorno si’ e l’altro pure? E fino a quando dobbiamo restarci? Dal governo continuano a dirci che dobbiamo rimanere in Afghanistan perche’ bisogna rispettare gli impegni presi. Quali impegni? Quelli di continuare a prelevare dalle casse dello stato circa 500 milioni di euro all’anno? O quelli di lasciare piu’ vittime italiane possibili sul territorio afghano?”, conclude Di Pietro.