Archive for ottobre 3rd, 2010

ottobre 3, 2010

It’s a dream – Neil young -Buonanotte compagni.

Chiudiamo la serie di pezzi dedicati a Neil Young con It’s a dream, tratto dall’album Prairie wind, del 2005.

“Prairie Wind” indugia sul tema del tempo che fugge via ed è dedicato, non a caso, al padre e ad alcuni amici musicisti perduti per strada. I brani, contraddistinti dall’infantile, cristallino songwriting dell’autore, sono proposti in rigoroso ordine cronologico: si parte in sordina, con il pigro andamento del singolo “The Painter”, ricco di armonie vocali alla maniera di Crosby Stills Nash & Young, chitarre acustiche e svolazzi di pedal steel.

“It’s A Dream” è il culmine del pessimismo onirico del disco, un sortilegio fatto di archi, piano, organo e pedal steel. Il tempo pare sospeso, le atmosfere rimandano alle cose migliori registrate in coppia al genio di Jack Nitzsche, altro amico prematuramente scomparso. Il cuore del progetto è tutto in questa composizione eterea, in cui anche il quotidiano con le sue piccole storie viene messo in discussione: “It’s only a dream and it’s fading now/ fading away/ just a memory/ without anywhere to stay“.

E domani si comincia col Boss

ottobre 3, 2010

Chi alimenta il clima di odio?

“Queste invettive contribuiscono solo ad alimentare un clima di tensione che nuoce al Paese e si trascurano del tutto le reali emergenze del sistema giudiziario”. Lo afferma l’Associazione nazionale magistrati a proposito delle esternazioni del premier sulla giustizia. “Addirittura, oggi, secondo Berlusconi l’intera magistratura italiana, fino alle Sezioni Unite della Corte di Cassazione, sarebbe parte di un’associazione a delinquere diretta a sovvertire l’ordinamento democratico dello Stato. E’ paradossale – prosegue l’Anm – che una carica dello Stato compia un’opera di delegittimazione e discredito di tale portata nei confronti di un’istituzione che, invece, dovrebbe essere supportata nell’azione di contrasto alle diverse forme di criminalità”.Una risposta contraria alle accuse di Berlusconi giunge anche da Oreste Dominioni, presidente dell’Unione delle camere penali italiane (in congresso da oggi a Palermo), “La mia risposta alla domanda se esista un’associazione a  delinquere in magistratura è negativa”. Dominioni precisa che “tutt’altra cosa è un’analisi che possa far  rilevare che ci sono correnti o meglio raggruppamenti che si  cimentano tra loro per legare plurime iniziative giudiziarie”, ragione per qui “c’è bisogno – conclude il leader dei penalisti- di riforme per rimediare situazioni di oggettivo squilibrio  nell’attività politica e giudiziaria”.

 

ottobre 3, 2010

La Polverini come la Gelmini.

La presidente della regione Lazio Renata Polverini ha deciso di chiudere 24 ospedali pubblici, tagliandone quindi i 2800 posti letto. Si dice sempre che la Sanità dev’essere riformata, eppure la Polverini nel Lazio la sta distruggendo! A vantaggio di chi opera questa mannaia? Ma ovviamente degli ospedali privati: quelli cui accedono solo i ricchi e sono gestiti prevalentemente dalla Chiesa! Un esempio di questi beneficiari privati?

Il Campus Biomedico di Trigoria, che è di proprietà dell’Opus Dei. Grazie agli aiuti della Polverini questa, che è una clinica privata già ricca perché in mano alla Chiesa, potrà aumentare i propri posti letto.

Chi si può concedere il lusso di pagarsi una clinica privata, per definizione cara come il fuoco? I ricchi, ovviamente! Mentre invece i poveracci, le persone normali, quelli per cui un politico come la Polverini dovrebbe lavorare, avranno meno possibilità di alloggiamenti e di cure… Ma in fondo che importa! La Destra sostiene Chiesa e ceto borghese medio alto, mica la gente comune! Un film già visto, no?

Un’altra clinica privata che godrà dei soldi tolti alle strutture sanitarie pubbliche è il Policlinico Casilino, che potrà aumentare anch’esso il numero dei posti letto grazie ai finaziamenti della regione Lazio. Guarda caso il proprietario di questa struttura carissima è il giornalista e senatore del PDL Giuseppe Ciarrapico.(Informazione libera)

ottobre 3, 2010

Berlusconi e il P.I.L.

Cos’è il Prodotto Interno Lordo? E’ il valore complessivo dei beni e servizi prodotti all’interno di un Paese in un certo intervallo di tempo (solitamente l’anno solare) e destinati ad usi finali (consumi finali, investimenti, esportazioni nette); non viene quindi conteggiata la produzione destinata ai consumi intermedi, che rappresentano il valore dei beni e servizi consumati e trasformati nel processo produttivo per ottenere nuovi beni e servizi. Il P.I.L. serve a indicare quindi se l’economia di uno Stato è sana oppure malata, e di conseguenza aiuta a capire se chi governa un paese lo sta facendo bene oppure no.

La caratteristica peculiare riconosciuta alla (per noi tragica) “discesa in campo” di Berlusconi è il “curare i miei interessi” e non quelli del paese, da un punti di vista civilistico e penalistico. Sono infatti una quarantina le leggi c.d. ad personam con le quali Berlusconi ha risollevato le sorti delle sue attività economiche al collasso nei primi anni ’90 e ha cambiato decine e decine di disposizioni in materia penale allo scopo di evitare il carcere. Lo hanno detto tutti ma proprio tutti i politici e giornalisti non allineati al servizio di Sua Emittenza, e questo concetto è stato ribadito da tutta ma proprio tutta la stampa internazionale (oltre che centinaia di specialisti in Economia) quando essa si è soffermata a vedere e valutare la nostra situazione.

Il P.I.L. italiano indica nel corso degli anni come i governi berlusconiani abbiano rallentato se non in alcuni casi bloccato l’economia italiana. I dati che seguono sono presi dai siti dell’ISTAT e WIKIPEDIA, potete verificare tranquillamente: è tutto alla luce del sole.

I dati reperibili partono dal 1996 (questa foto li indica con estrema precisione):

La tabella è impietosa: nessuno dei governi Berlusconi ha pareggiato o fatto di meglio dei vari governi Prodi, D’Alema, o Amato. Ma la cosa più grave è che gli ultimi due dati, quello relativo al 2008 e al 2009 (il governo attualmente in carica), indicano valori addirittura negativi: -1,00€ e -5,00%!.  In passato Berlusconi è stato furbo, quando ha dovuto cercare una qualche giusitificazione a questo sfacelo creato da lui (ma anche Tremonti, quello gradito alla Lega e al PD come nuovo capo nel post-Berlusconi), e ha messo le mani avanti dicendo che la situazione lui non era risucito a gestirla per aver “ereditato dalle sinistre” (usare il plurale le rende più minacciose) una gran bel macello, aggiungendo poi che era “colpa dell’euro”. Ma guarda caso ogni volta che un suo governo è caduto, chi nel centro sinistra (o governo tecnico) è salito al potere ha fatto meglio di lui, e di gran lunga, risollevando sensibilmente l’economia italiana.

Un altro indicatore sintomatico e preciso è il Tasso di Disoccupazione, il quale ha toccato cifre negative da record proprio quando Berlusconi è stato al governo del paese (qui i dati più risalenti nel tempo sono quelli relativi al 2004):

Questa tabella è aggiornata ad Agosto 2010. Anche questi dati soni presi dal sito dell’ISTAT. Direi che la tabella parla da sola, e ricalca perfettamente quanto visto relativamente al P.I.L.

Altro dato estremamente significativo è il Tasso di Disoccupazione fra i giovani (18-25 anni): si passa dal 19,6% con Prodi al 28,9% con Berlusconi!

Le conseguenze che si possono trarre sono univoche e insindacabili: i governi Berlusconi hanno creato nocumento al lavoro! E il problema è che queste cifre rischiano di salire ancora di più perché per effetto delle riforme (come quella della Gelmini che sta distruggendo il lavoro nelle Scuole e Università) altre centinaia di migliaia di cittadini saranno mandati a casa.

Divulgate, e pensate bene a chi dare la vostra fiducia alle prossime elezioni (marzo 2011?).(informazione libera)

ottobre 3, 2010

Ad Adro ci pensano i genitori: “I simboli li stacchiamo noi”

“Tempo due mesi, poi provvederemo autonomamente”, urla un papà nel corso di una manifestazione di protesta.

‘Se entro due mesi non rimuovono i simboli del Sole delle Alpi dalla scuola, entreremo e lo faremo noi’. Cosi’ un genitore di una bambina che frequenta la prima media ad Adro, nel polo scolastico dove sono presenti 700 simboli del Sole delle Alpi. L’uomo ha preso la parola oggi nella manifestazione che si e’ tenuta in piazza Paolo VI a Brescia, nei pressi della Prefettura, e ha indicato anche ‘la scadenza del 2 dicembre prossimo, come quella entro cui rimuovere i simboli’. Ha spiegato che ‘e’ finito il tempo degli inviti, l’andazzo del partito non va bene e quindi se non saranno rimossi i simboli, io e altri genitori entreremo a farlo’. Una delegazione del Pd, verso la fine della manifestazione, oggi e’ stata inoltre ricevuta in Prefettura.

Intanto sulla scuola del paese bresciano torna anche Italo Bocchino, capogruppo alla Camera di Futuro e Libertà, minacciando addirittura una mozione in Parlamento che impegni il governo a sciogliere il consiglio comunale guidato dal Sindaco leghista Oscar Lancini: “Non possiamo tollerare una situazione come quella di Adro. Se il sindaco non togliera’ i simboli dalla scuola, come gruppo di Futuro e Liberta’ proporremo in Parlamento una mozione per impegnare il governo a verificare se esistono le condizioni per lo scioglimento del Consiglio comunale per atti contrari alla Costituzione”.(informazione libera)

ottobre 3, 2010

Il popolo “no ponte” invade le strade di Messina. 10000 in corteo: “I soldi dell’ecomostro siano destinati alla sicurezza”.

Nei giorni scorsi abbiamo assistito al rimpallo di responsabilità tra governo centrale, Protezione civile e poteri locali sui ritardi nella messa in sicurezza dei luoghi colpiti dalle alluvioni e dalle frane dell’uno ottobre 2009. Si tratta dello stesso deprimente scarica-barile di responsabilità cui abbiamo assistito subito dopo gli eventi calamitosi. Si tratta di un modello già sperimentato per nascondere l’assenza di una reale volontà di intervenire con investimenti adeguati.

Ad un anno di distanza dalla tragedia di quel 1. ottobre, insomma, il rischio, per chi abita in quelle zone rimane alto, così come incerto è il futuro per larghe parti del territorio siciliano e calabrese caratterizzate da un’accentuata fragilità dal punto di vista idrogeologico.

Sono questi i motivi per i quali abbiamo ritenuto importante manifestare in corrispondenza dell’anniversario di quella notte terribile, sebbene il timore di accodarsi all’ipocrisia istituzionale cui abbiamo assistito nelle scorse ore fosse forte.

Abbiamo, però, dato, al nostro corteo il tono della rabbia e dell’indignazione piuttosto che quello del cordoglio e del lutto che rimangono ambiti intimi che appartengono per intero a chi in una notte ha perso tutto ciò che aveva.

Quella rabbia e quella indignazione si sono tradotte in un fiume di persone che ha invaso le strade di Messina per chiedere che si ponga fine allo sperpero di risorse pubbliche per trivellazioni, progetti e progettini.

Mentre non ci sono i soldi per mettere in sicurezza chi rischia la vita ad ogni scroscio di pioggia, infatti, si manda avanti un iter del ponte che vede impegnati per il futuro 1,3 miliardi di euro di fondi Fas, centinaia di milioni di euro per la ricapitalizzazione della Stretto di Messina Spa, un canone di 100 milioni annui per 30 anni che Rfi dovrà versare per poter consentire il passaggio dei treni.

I lavori del Ponte possono, quindi, non solo impedire, attraverso lo sperpero di denaro che da essi deriva, la mancanza di risorse per interventi realmente utili, ma rischiano di causare essi stessi eventi tragici come quelli cui abbiamo assistito negli scorsi anni.

Le dimensioni e la determinazione del corteo di oggi, comunque, ci autorizzano a ritenere che sia possibile battersi perché si possa invertire la rotta.

Noi lo faremo. Noi andiamo avanti.

RETE NO PONTE

http://www.noponte.it/2010/10/il-popolo-no-ponte-invade-le-strade-di.html

ottobre 3, 2010

Tremonti ci è o ci fa?

Quando dicono che il Pil in Italia è inferiore a quello degli altri Paesi è perché loro hanno il nucleare e in Italia non c’è”.

E’ quanto ha detto il ministro dell’Economia Giulio Tremonti nel corso di un’intervista alla Festa della libertà di Milano. ”Alla fine – ha concluso – questo lo paghiamo”.

ottobre 3, 2010

Valter Lavitola, io l’ho conosciuto.

All’incirca 25 anni fa. Congresso dei giovani socialisti a Ravenna. Tra mille ragazzi con kefiah e sciarpa rossa notiamo un ventunenne rampante in giacca, cravatta e grande sfoggio di anelli e bracciali d’oro.

Arriva accompagnato da alfetta con autista e tenta la ‘scalata’ ai vertici della giovanile con un disgustoso intervento sulla ‘povertà del mezzogiorno’. Il suo nome:Valter Lavitola.

Checchè se ne dica la giovanile di allora era una cosa serie e, grazie soprattutto a Michele Svidercoschi ( con il mio modesto contributo, contrario Donato Robilotta) Lavitola fu cacciato da ogni organo dirigente. Poi, a quanto pare, ha incontrato Berlusconi.(dal sito di Fabio Filiberti)

La domanda è perchè tanta gente ama definisrsi socialista e poi invece è un pezzo di merda?C’è Brunetta, Sacconi, Stefania Craxi e tantri altri.

Perchè non ci lasciate in pace e ci lascaite vivere la nostra crisi?

ottobre 3, 2010

No B-day 2. Un grande successo.

Al grido di “Licenziamolo”, rivolto a Berlusconi, il Popolo viola riempie la storica piazza romana per il No B.Day 2. Dopo un corteo lungo tre chilometri, dove non è mancata anche qualche polemica quando un gruppo locale del Popolo Viola di Torino ha contestato agli organizzatori romani che alla testa del corteo c’erano troppe bandiere ed esponenti dell’Idv di Di Pietro, tutto poi si è ricomposto e decine di migliaia di persone hanno riempito piazza San Giovanni. 10 mila secondo la Questura, 500mila secondo gli organizzatori, certo è che i pullman, tantissimi, e la lunghezza del corteo fanno immaginare che la mobilitazione è stata un successo. Costituzione, lavoro, informazione, questi i temi del dibattitto enunciati dai tanti ospiti intervenuti sul palco. Da Salvatore Borsellino, Ernesto Nassi dell’Anpi, Luca Telese, Stefano Rodotà, Paul Ginsborg, solo per citarne alcuni.

ottobre 3, 2010

A proposito di Hitler.

Secondo Irving l’Olocausto ci fu, ma Hitler non sapeva tutto.

Pare che l’ordine fosse: “Stupitemi con gli effetti speciali “.