Harvest diede fama e notorietà a Neil youngh, ma anche tanti soldi.L’album comincia “Penso che farò le valigie e mi comprerò un pick-up e me ne andrò a Los Angeles. (e chi non vorrebbe farlo!?)Molto country. L’armonica va alla grande superata solo da Bob Dylan e da Hearth of gold nello stesso album.
No ‘Ndrangheta: in 40mila a Reggio Cosenza: “manifestazione riuscita”

// Un corteo importante quello di oggi a Reggio Calabria, e il primo tra tutti ad esprimere la propria soddisfazione è il direttore del “Quotidiano della Calabria”, Matteo Cosenza: «Ho sentito dire che siamo almeno in quarantamila, ma non sono in grado di fare una stima esatta. Ritengo però che questa manifestazione sia perfettamente riuscita».
«C’è un pezzo di Calabria – ha aggiunto il direttore Cosenza – che vuole crescere, che vuole riscattarsi, che vuole conquistare serenità, tranquillità e fiducia nel futuro. Una Calabria che ha bisogno di coraggio e forse da questa manifestazione riuscirà ad averlo».
«Quello che è accaduto oggi a Reggio Calabria non va disperso, anche coinvolgendo altre forze. C’è un terreno comune che ci riguarda tutti». Ha proseguito Matteo Cosenza «In piazza c’erano tante facce, c’erano gli opposti, politicamente, sindacalmente, culturalmente, ma nessuno ha perso la sua identità. Ci sono questioni che riguardano tutti sulle quali unità, accordo e consenso sono scontati. Da questa terra passano solo messaggi in negativo. Invertire questo processo è un elemento decisivo per recuperare il rispetto del Paese. Oggi c’è stata la consapevolezza collettiva che si può cambiare. La Calabria, abbandonata a se stessa, non ha futuro. E la Calabria deve cercare in se la forza per cambiare le cose».(quotidiano della calabria)
La Cina ci spia. Sarà vero?
– Google sta inviando una serie di ‘alert’ agli utenti del servizio di posta elettronica Gmail per avvisarli di attacchi hacker provenienti dalla Cina con l’obiettivo di violare le loro email personali.
Gli attacchi, scrive il sito ThreatPost, potrebbero essere o coordinati da parte delle autorità cinesi, o l’operazione di hacker isolati.
Gli alert compaiono al momento del login: “Your account was recently accessed from China” (il suo profilo è stato rencentemente visitato dalla Cina) è il semplice messaggio, accompagnato da una lista di indirizzi IP da qui gli attacchi potrebbero provenire.
Secondo le informazioni raccolte da Threat Post, gli utenti che hanno visto attaccata la propria mail provengono da tutti i continenti e non hanno legami evidenti ne tra di essi ne con la Cina. Solo un caso meriterebbe un’attenzione particolare rispetto agli altri: l’email di Alexander Hanff, un avvocato di Privacy International Uk, che ha di recente tenuto un discorso sulla libertà di espressione e sui diritti umani in Cina ed Europa.
I messaggi di Google sono stati ricevuti in Europa, Stati Uniti, Colombia e Canada, e da persone senza collegamenti evidenti con la Cina e la sua politica. I rapporti tra Google e la Cina non sono infatti buoni: Solo pochi mesi c’è stato l’attacco, degli hacker cinesi, denominanto operazione “Aurora”, a decine di colossi dell’informatica con l’obiettivo di carpirne segreti industriali e di violare la corrispondenza privata di attivisti per i diritti umani.
Stupri di massa: l’orrore trascurato nella Repubblica Democratica del Congo.
Almeno 303 civili sono stati stuprati, alcuni più di una volta, negli attacchi che gruppi armati hanno realizzato nella Repubblica Democratica del Congo tra il 30 luglio e il 2 agosto. E’ la tragica conferma che arriva da un rapporto dell’Alto Commissariato Onu per i Diritti Umani e il rapporto preliminare segnala tra le vittime “235 donne, 52 bimbe, 13 uomini e tre bambini”: 15 pagine di orrore frutto di un’inchiesta, nelle quali si avverte che “il numero delle vittime potrebbe essere maggiore”.
L’Alto Commissario per i Diritti Umani, Navi Pillay, ha aggiunto in un comunicato che “l’entità e la violenza di questi stupri di massa superano l’immaginabile”.Nelle violenze “sono state bruciate 932 abitazioni, saccheggiati 42 negozi e 116 persone sono state portate via per essere ridotte in schiavitù”.E’ successo tutto tra il 30 luglio e il 2 agosto.
Una settimana fa il Consiglio di Sicurezza dell’Onu, riunito per discutere della situazione nella repubblica africana, aveva ribadito la “forte condanna per gli stupri di massa nell’Est del Paese” e si era detto “pronto a considerare tutte le misure appropriate” per fermarli. I Quindici avevano approvato all’unanimità una dichiarazione che chiede al governo di Kinshasa di “condannare queste atrocità ed offrire assistenza alle vittime di abusi sessuali”, oltre che impegnarsi a “porre fine all’impunità, specie per i responsabili di gravi violazioni dei diritti umani”.(informazione libera)
Io, abusata da un prete a 11 anni vi racconto una vita di vergogna
“Erano giovani, belli, intelligenti, puliti. Molti li ho ritrovati su Facebook, sono rimasta annichilita nel sapere che erano ancora in contatto con quel prete. Soprattutto se penso a quello che hanno subito, più grave e pesante ancora di quel che è toccato a me, forse perché ero una bambina e loro dei maschietti. Gli abusi e le violenze che abbiamo patito hanno cambiato per sempre la nostra vita, non c’è risarcimento per qualcosa che ti impedisce di essere te stesso, ti fa perdere la fiducia, stravolge per sempre la tua vita amorosa”.
Laura M. ha 35 anni, un compagno, un lavoro da insegnante in un piccolo centro del nordest. Insieme a quello di molti altri sconosciuti che hanno risposto all’appello il suo sarà uno dei racconti che oggi a Verona vorrebbe cambiare la storia italiana delle vittime della pedofilia nelle chiese, nei seminari, nei collegi. Quelle vittime di preti pedofili che – secondo il gruppo ‘La colpà (infolacolpa. it) che ha organizzato l’incontro al Palazzo della Gran Guardia, scegliendo non per caso uno dei luoghi più visibili della città – in Italia fanno ancora così fatica a denunciare gli abusi subiti, a essere creduti, a ottenere giustizia. Il racconto di Laura è arrivato prima con una timida mail: “Gentili signori, ho visto il vostro annuncio su Internet. Non so se il mio caso vi può interessare perché non mi sono mai rivolta alla polizia e ancora oggi non ho il coraggio di svergognare quel prete, che sia pure molto anziano è ancora presente nella sua comunità”. Dall’altra parte, la donna ha trovato incoraggiamento e comprensione: “È capitato anche a noi, a volte si convive tutta la vita col peso di un’ingiusta vergogna”. Così, è riuscita a continuare: “Avevo 11 anni quando ho sentito per la prima volta su di me il sesso di un uomo. Era il mio parroco, e ogni scusa era buona per restare solo con me e attirarmi in casa sua, sopra la sacrestia. Io resistevo, ma ero debole, indifesa, non capivo quanto fossero gravi quelle molestie e non avevo il coraggio di ribellarmi a un adulto del quale mi fidavo ciecamente. Lo scandalo scoppiò quell’estate, un ragazzino più piccolo raccontò a casa quel che gli stava capitando e scoprimmo così che la cosa andava avanti da anni, che alcune famiglie avevano cambiato parrocchia senza però mai pensare a proteggere i figli degli altri…”.
Traffico degli organi in Cina a scopo di vendita.
Se incutere paura al popolo è il primo scopo delle esecuzioni, il secondo è l’espianto di organi freschi a scopo di vendita, spesso senza il consenso delle vittime o dei parenti. Migliaia di fegati, reni e cornee cinesi sono immessi nel mercato internazionale del traffico di organi, anche via internet. Secondo le organizzazioni umanitarie internazionali, il 95% viene dai corpi dei condannati a morte. Il governo cinese ha sempre negato queste accuse. Solo nel novembre del 2006 un altissimo funzionario del Ministero per la Salute, Huang Jefu, ha riconosciuto, durante una conferenza di chirurghi a Guangzhou, che “ a parte un piccolo numero di vittime di incidenti di traffico, la gran parte di organi espiantati viene da prigionieri uccisi “
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Gli organi vengono espiantati subito dopo l’esecuzione e trasportati in apposite ambulanze. Vi sono oggi almeno 600 ospedali specializzati in questo traffico ed i relativi profitti sono altissimi, se si considera il prezzo di vendita degli organi che spesso arriva a decine di migliaia di dollari.
«Clandestino day» compie un anno e torna in strada… persino ad Arcore.
Cinquantacinque città e centinaia di organizzazioni e singoli cittadini si mobilitano oggi in tutta Italia e partecipano al «Clandestino Day» lanciato dal settimanale Carta.
La giornata è iniziata già ieri sera a Roma con un pre-Clandestino Day con il dibattito e la proiezione del documentario Seize the time all’Angelo Mai. Oggi gli appuntamenti iniziano dalle scuole, a Padova ma anche a Varese, dove sono previste assemblee.
A Cosenza si festeggia la riapertura della «Scuola del vento», costruita dalle associazioni locali nel campo rom di Vaglio Lise. Nel pomeriggio, a Rovigo, un corteo contro i Cie, mentre un altro sfilerà per le strade di Cagliari. Domani anche Firenze scenderà in piazza contro i Cie. Ci saranno poi i presìdi davanti alle prefetture o in piazza, contro la sanatoria truffa, contro i Cie e per la regolarizzazione delle persone che non hanno documenti.(l’unità)
La lega senza freni.
ADRO – Nella mensa scolastica di Adro verrà servito maiale anche ai bimbi musulmani. Non conosce davvero fine la saga della mensa scolastica di questo paesotto in provincia di Brescia, ne delle battaglie mediatiche del suo sindaco leghista Oscar Lancini. Dopo aver fatto digiunare i figli delle famiglie che non pagavano i buoni pasto, dopo aver eliminato la trentennale gestione volontaria della mensa scolastica, dopo aver marchiato tutto il polo scolastico con il simbolo del sole padano, ora si passa alle maniere forti anche coi musulmani. Da quest’anno niente deroghe a menu speciali per motivi religiosi, quindi non verrà servita carne di maiale solo agli studenti che ne comproveranno l’intolleranza previo certificato medico. Niente da fare quindi per i figli dell’Islam, o ci si adatta o si salta il pasto, per di più già pagato in anticipo.
IL PD cosa dice? Farà ancora finta di niente? Continuera a cazzeggiare sulle stronzate su chi deve essere candidato alle primarie?
C’è un articolo della Costituzione che parla di libertà religiosa e libertà religiosa significa anche rispettare le liturgie e le prescizioni della propria fede. Perchè questo deve essere proibito ai mussulmani?
La lega è merda!