Mentre l’Italia affonda nella merda ascoltiamo questa dolce canzone di Neil Youngh. Parla di un amore finito, ma chi se frega.
Scorie nucleari, dopo le indiscrezioni sulla mappa dei siti è già rivolta.
La mappatura delle 52 aree idonee a ospitare il deposito nazionale di superficie per i residui radioattivi per il momento è ferma, ma alimenta la polemica politica: dagli Ecodem del Partito Democratico ai Verdi, alle regioni chiamate in causa fino al mondo dell’associazionismo.
La mappa, redatta dalla Sogin per il momento è ferma, deve essere valutata dall’Agenzia per la sicurezza nucleare come confermato dal sottosegretario allo Sviluppo economico, Stefano Saglia. “E’ un ottimo lavoro – dice Saglia – ma deve essere esaminato dall’Agenzia per il nucleare e deve rispondere alla Vas (Valutazione ambientale strategica)”. Inoltre, il sottosegretario ha ricordato che “il presidente del Consiglio, nel suo ruolo di ministro ad interim, ha scritto a Sogin chiarendo che il termine del 23 settembre non è perentorio ma indicativo”.
I BUCHI – La Carta nazionale per le aree idonee ad ospitare il Parco tecnologico (ovvero il deposito e aree di scienza e ricerca) – secondo quanto apprende l’ANSA da ambienti informati – è stata formulata soltanto sulla base dei criteri dell’Aiea, l’Agenzia internazionale dell’energia atomica. Questo perchè al momento manca l’Agenzia per la sicurezza nucleare che avrebbe dovuto fornire insieme all’Aiea i propri criteri. Tra i parametri di scelta, “la stabilità del suolo, la non sismicità e la bassa densità di popolazione“. Per individuare le aree contenute nel documento, ci si è basati su un costrutto definito ’strati a Gis’: si incrociano, sovrapponendole, le mappe dei diversi criteri e alla fine si prendono in considerazione come ‘idonee’ le aree in cui rimangono dei buchi. In ogni caso, si parla del sito superficiale che dovrà ospitare scorie “a bassa e media radioattività pari al 95% del totale” e “temporaneamente anche quelle ad alta intensità che dovranno poi andare a finire in un deposito geologico, di cui ancora non si parla“.
Ru486 in day hospital in Umbria, centrodestra attacca la giunta: ricovero obbligatorio per le donne.
E’ aperta polemica tra le opposizioni di centrodestra e la giunta regionale dell’Umbria sulla questione relativa ai protocolli di applicazione della pillola RU486 nelle aziende sanitarie. La capogruppo Udc in consiglio regionale Sandra Monacelli rivendica di aver “denunciato per tempo il sospetto che nella ‘repubblica autonoma dell’Umbria’ si fosse coltivata l’intenzione di procedere per l’applicazione dei protocolli relativi alla pillola RU486, con la complicita’ di una ‘galeotta’ estate, alla distribuzione senza ricovero, in difformita’ dalle linee guida del Ministero della Salute e di ben tre pareri del Consiglio superiore di sanita’”. A tal proposito i consiglieri del Pdl Maria Rosi e Alfredo De Sio plaudono alle posizioni assunte dai consiglieri Pd Brega, Barberini e Smacchi, esprimendo “soddisfazione” per la condivisione delle preoccupazioni sull’utilizzo della pillola abortiva. Per la maggioranza replica il capogruppo del Pd Renato Locchi che giudica “del tutto condivisibile ed apprezzabile il metodo adottato dalla Giunta regionale per definire le linee di applicazione, cosi’ come e’ particolarmente importante sottolineare la prudenza con cui sta affrontando un tema di tale delicatezza”. Locchi si dice certo che presto si arrivera’ a una soluzione finale “al riparo da ogni pressione ideologica o di altro tipo, estranee alla rigorosa laicita’ che da sempre e’ patrimonio di questa Regione”. (informazione libera)
Fuori i disabili dalla scuola.
Basta disabili a scuola. Non imparano e disturbano. Meglio per tutti una comunità, dove mandarli seguiti da personale specializzato. Parole dell’assessore all’Istruzione di Chieri, comune torinese di 36 mila anime adagiato sulle colline verso l’Astigiano. Parole pronunciate durante il Consiglio comunale aperto dell’altra sera, che indignano i genitori di bimbi portatori di handicap. Famiglie che sognano per i loro figli un futuro fatto di integrazione, non di isolamento. Frasi che fanno accapponare la pelle al sindaco, pediatra in pensione, che dice: «Lo hanno frainteso. Io lo conosco bene Giuseppe Pellegrino è una persona sensibile. Intelligente. Non intendeva offendere ma sollevare un problema».
Ed eccolo qui l’assessore finito nel mirino. Avvocato civilista di 64 anni, console onorario della Repubblica Slovacca per Piemonte, Liguria e Valle d’Aosta. Vedovo e con tre figli. L’altra sera durante l’incontro sulla scuola, è andato giù duro. E, a freddo, continua a non comprendere il motivo di tanto scandalizzarsi. «Qualche genitore si è sentito offeso? E perché mai? Ho detto soltanto quel che pensano tutti: quei ragazzi a scuola disturbano». Il sindaco Francesco Lancione cerca di mediare: «Pellegrino ha sbagliato e glielo ho detto alla fine della riunione. Il clima era teso e ha parlato a sproposito, fuori luogo. Né io e nemmeno questa amministrazione condividiamo ciò che ha detto. Capisco che tanti genitori possano essersi sentiti umiliati. Sono persone che devono essere aiutate, non allontanate dalla comunità». E in paese è rivolta. Sulle barricate sale per prima Barbara Zamboni, presidente del III° Circolo scolastico, e mamma di due bambine diversamente abili. «Mi chiedo dove quel politicante trovi la faccia tosta di esprimersi in questo modo? Affrontiamo ogni giorno mille difficoltà. E secondo l’assessore cosa dovremmo fare? Tenere i nostri bambini fuori dai luoghi pubblici, perché non pesino sui bilanci e non disturbino? Dobbiamo forse metterli in lager perché sono più sfortunati degli altri?»(libera informazione)
Veltroni e Bersani pace fatta.
Scontri antidiscarica a Terzigno, Mantovano: “Non escludo matrice camorristica”
Vi e’ il tentativo di gruppi anarchico-insurrezionali o dell’area dell’antagonismo di aizzare la protesta sociale, mettendo un comune contro l’altro o comunque impedendo l’individuazione dei siti e lo stoccaggio dei rifiuti o tentando di farlo”.
A parlare sulla crisi dei rifiuti e su una protesta che sembra organizzata ad arte e che ha nuovamente investito Napoli e’ il sottosegretario al Ministero degli Interni, Alfredo Mantovano, che e’ intervenuto telefonicamente nell’edizione delle ore 12.25 di ‘Studio Aperto’.
”Non ci sono riscontri obiettivi in questo momento di una attivita’ coordinata delle organizzazioni camorristiche presenti sul territorio – continua Mantovano – pero’ e’ evidente che non si puo’ escludere in assoluto un’ipotesi del genere, dal momento che il traffico dei rifiuti per decenni ha rappresentato uno dei filoni piu’ redditizi di attivita’ della stessa camorra”. (ASCA)
Uno dei “miracoli” del governo Berlusconi, il fiore all’occhiello della sua campagna elettorale. Anche allora qualcuno pensò all’uso spregiudicato della camorra per far precipitare la situazione. Mantovano questo dovrebbe saperlo, altrimenti può chiedere informazioni al suo padrone, che di criminalià organizzata se ne intende.
Rifiuti, caos a Terzigno: camion bruciati nella notte.
Il vice questore aggiunto Sergio Di Mauro, dirigente del commissariato di Acerra (Napoli), è stato ferito al volto da un sasso mentre ieri sera stavano cercando di fare opera di mediazione con i manifestanti per consentire il passaggio dei camion diretti alla discarica di Terzigno, nel Napoletano. Il sasso gli ha provocato lacerazioni che hanno richiesto dieci punti di sutura.
Medicato all’ospedale di Scafati (Salerno), per lui la prognosi è di dieci giorni. Al momento, inoltre, secondo quanto riferiscono fonti di polizia, nessun provvedimento è stato disposto per i manifestanti, in particolare per la persona trattenuta ieri sera per i primi accertamenti.
Intanto due autocompattatori bruciati nella notte a Terzigno (Napoli) dove ci sono stati scontri tra manifestanti anti discarica e polizia. Le forze dell’ordine hanno fatto largo ai mezzi che dovevano sversare dopo che era scattato un blocco stradale sulla rotonda che porta al sito: in quel momento c’è stato il contatto fisico con le persone che cercavano di opporsi al passaggio. Cariche e lacrimogeni per disperdere la folla, un funzionario di polizia leggermente ferito, un manifestante fermato. Questo, insieme con l’incendio dei due mezzi che fa seguito a quello di altri nelle notti precedenti, il bilancio della guerriglia a Terzigno. La protesta vede riuniti da diversi giorni i residenti di diversi comuni della zona vesuviana con la presenza diretta dei sindaci contro la paventata ipotesi di realizzazione una seconda discarica nel Parco del Vesuvio dopo quella già in funzione e che ha provocato pesanti disagi ai cittadini a causa dei miasmi che in diverse del giorno arrivano nelle abitazioni.
Spazzatura a fuoco anche nel campo rom di Scampia, periferia a nord di Napoli. «Abbiamo trovato un’enorme discarica a cielo aperto» ha detto un vigile del fuoco del Comando provinciale. Il rogo sarebbe di natura dolosa.
SAINT LUCIA CONNECTION: cosa sta succedendo?
Il Guardasigilli caraibico conferma al Fatto l’autenticità del documento Tulliani. La stamperia di Stato, invece, smentisce. Una telefonata ad Annozero avverte: “Il nostro governo si trova in Svizzera”
Giallo o pochade? Sull’affaire monegasco si susseguono i colpi di scena. Alle 19 di ieri sera ilfattoquotidiano.it parla con il poligrafico del microstato caraibico che disconosce la paternità del documento su Giancarlo Tulliani. Alle 20 e 06 un funzionario invita via mail i nostri cronisti a contattare il ministero di Grazia e Giustizia. Alle 20 e 30, dopo un lungo inseguimento telefonico, il Guardasigilli risponde dalla Svizzera: “Quel documento è vero, faremo un comunicato ufficiale la prossima settimana”. Verso le 22 e 30 un sedicente amico della moglie del primo ministro di Saint Lucia chiama Annozero: “Da due settimane l’isola è piena zeppa di agenti segreti libici, russi e italiani travestiti da turisti. Siamo in Svizzera. Chiariremo tutto tra un mese”. Nella confusione totale un solo fatto è certo: con Berlusconi premier l’Italia si è trasformata nel paese dei dossier e delle patacche. E adesso la crisi diventa internazionale, mentre per la prima volta, il membro di un governo di un paese off shore parla pubblicamente della sua clientela
Ricette dietetiche: caponata di melanzane.
Eccovi la ricetta di una caponatina di melanzane e peperoni, con poche calorie, solo 240 a porzione, per un primo piatto gustoso al palato ed utile a sconfiggere la cellulite. Vi suggeriamo anche una variante per questa caponata di melanzana, anziché versare l’ acqua calda sulle verdure, unire della salsa di pomodoro, rendendo veramente delizioso il piatto. L’ esecuzione della caponata di melanzane e peperoni occorrono 20 minuti di preparazione, 50 di cottura, l’ esecuzione è davvero facile.
Ricetta caponata di melanzane e peperoni – solo 240 calorie a porzione
Ingredienti per 1 persona
1 melanzana piccola
1 patata a pasta gialla
Mezzo peperone giallo
Mezzo peperone rosso
1 cipolla rossa, 1 spicchio di aglio
1 cucchiaino di olio di oliva extravergine
1 rametto di timo
Preparazione
Sbucciate la cipolla, affettatela sottilmente, mettetela in una casseruola con l’ olio e 2 cucchiai di acqua e fatela appassire. Mondate e lavate la melanzana, affettatela e lasciatela a perdere l’ acqua di vegetazioni in un colapasta, quindi tagliatela a dadini. Lavate, mondate i peperoni e tagliateli a dadini. Pelate la patata e tagliatela a dadini, spelate e affettato l’ aglio.
Mettete tutte le verdure nella casseruola insieme alla cipolla, versatevi sopra 2 mestoli di acqua calda e cuocete per circa 40 minuti a fiamma bassa, mescolando spesso con un cucchiaio di legno; se la minestra dovesse asciugarsi troppo aggiungete altra acqua. A fine cottura cospargete la minestra con le foglioline di timo, quindi servite.