Guardate questo video ed ascoltate questa musica. Quanta freschezza, quante idee e che piacere ascoltare.
In Italia parliamo ancora d’amore e di cuori infranti.
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Guardate questo video ed ascoltate questa musica. Quanta freschezza, quante idee e che piacere ascoltare.
In Italia parliamo ancora d’amore e di cuori infranti.
Spero che il mio amico Antonio gradisca Neil Youngh perchè ho intenzione di presentarvi almeno una ventina di pezzi del suo repertorio. E’ o non è uno dei grandi del rock? Questa sera parliamo di Afther the gold rush un pezzone che è una specie di sogno. Infatti comincia così “well I dreamed I saw the knights in armour come” che tradotto significa “bene ho sognato di vedere arrivare i cavalieri con l’ armatura”E, poi ci sono moltissimi richiami agli arcieri, alle lune, ai soli. Atmosfera gotica insomma. Afther the gold rush per non smentirsi infatti è una canzone lenta, inesorabile, con il suono del piano preponderante e una malinconia di fondo che porta una visione pessimistica da fine del mondo. In una delle cover in un rigurgito moralistico Linda Ronstadt, Dolly Parton ed Emmylou Harris, hanno sostituito la frase “avevo voglia di stonarmi” con la frase “avevo voglia di piangere”. Alla Gianni Morandi insomma. Forse non era necessario. Siamo nel 70. Anni d’oro per il rock.
Vi ricordate Nicola Di Girolamo, senatore del PDL che veniva apostrofato da Gennaro Mokbel, un uomo legato ad Antonio D’Inzillo, considerato l’omicida del boss della Magliana Enrico De Pedis. Vi ricordate come gli parlava? “M’hai scassato il cazzo, te lo dico papale papale a’ Nicò”, e quando era ancora candidato, diceva: “Se t’è venuta la candidite Nicò e se t’è venuta già a’ senatorite è un problema tuo, però sta attento che ultimamente te ne sei uscito tre volte che io sono stato zitto ma oggi mo’ m’hai riempito proprio le palle Nicò. Capito? A ’n’ altro je davo ‘na capocciata ma a te siccome te voglio bene, Nicò, abbozzo ‘na volta, due, tre volte. Mo basta.
Vi ricordate che si dimise da senatore e andò in galera dove dovrebbe stare anche il capo del suo partito?
Bene il senatore Nicola Di Girolamo ha patteggiato 5 anni di condanna e si impegna a restituire quasi 5 milioni di euro. Era stato eletto al Senato con 25 mila schede false dell’estero contraffatte dal clan calabrese degli Arena.
All’atto dell’autorizzazione a procedere nei suoi confronti i senatori leghisti applausero la sua uscita di scena salutandolo come fosse un eroe sacrificato alle forche caudine del giustizialismo. Provocando un precedente di una gravità inedita.
Giustizia è fatta!
Prima o poi capiterà anche al suo mammasantissima.
Noi sappiamo aspettare.
Cesa: “Sto nell’Udc, tratto con il Pd e forse voto Pdl”
Al confronto Mastella è un dilettante.
La Confindustria è stata chiara: “L’evasione fiscale è ormai a livelli sbalorditivi”
Effettivamente sono diventati veramente bravi.
Rinunciare a pasta e pane per poter vantare una linea invidiabile può mettere a rischio la salute delle arterie e, alla fine, anche del cuore. Secondo un nuovo studio condotto dai ricercatori del Beth Israel Deaconess Medical Center (Usa), infatti, questi regimi alimentari sono efficaci nell’aiutare a perdere rapidamente peso, ma a lungo andare possono avere un effetto negativo per la salute vascolare. Aumentando il pericolo di aterosclerosi, prima causa di ictus e infarto. Non solo. La dieta povera di calorie altera la capacità di formare nuovi vasi sanguigni nei tessuti colpiti da un limitato afflusso di sangue, fenomeno che può verificarsi nel caso di un infarto. Complicando in questo modo il recupero.
Lo studio, condotto sui topolini e pubblicato dal team di Anthony Rosenzweig su ‘Pnas’, ha anche scoperto che – nonostante chiare evidenze di una patologia vascolare – i classici marker che rivelano il pericolo cardiovascolare (come il colesterolo) non risultavano alterati negli animali messi a dieta. Come dire: il pericolo c’è, ma non è semplice scoprirlo. “Il nostro studio suggerisce che, almeno negli animali – spiega lo studioso – questo tipo di dieta potrebbe avere effetti avversi dal punto di vista cardiovascolare, che non si riflettono in semplici esami dei valori del sangue”.
Una manciata di mandorle e il colesterolo va giù. Ne sono convinti ricercatori americani della Tufts University di Boston che hanno esaminato l’effetto antiossidante della frutta a guscio, capace di “spegnere” due marcatori dello stress ossidativo associati al colesterolo alto. Per provarlo hanno sottoposto 27 persone, uomini e donne, a tre diversi regimi alimentari in un primo studio pubblicato sul Journal of Nutrion al quale stanno facendo seguire ulteriori analisi.
I soggetti che hanno consumato la dose completa di mandorle (73 grammi) risultavano più protetti dai grassi che danneggiano le arterie: a indicarlo la quantità di malondialdeide plasmatica (MDA), che risultava attenuata del 19%, e i livelli di isoprostani urinari, ridotti del 27% rispetto all’inizio del trattamento.
L’azione benefica, spiegano i ricercatori, nasce dai nutrienti anti-radicali liberi, la vitamina E e, soprattutto, dai flavonoidi, composti polifenolici comuni a molti tipi di frutta a guscio, mandorle e noci comprese. Agiscono come “spazzini” dei radicali liberi, e giocano un ruolo essenziale contro le malattie, mantenendo sano il cuore e svolgendo anche un’azione anti-infiammatoria. (ASCA)