Un lungo servizio di Der Spiegel racconta la storia della blogosfera russa. Numeri importanti, se pensiamo che il 50% degli abitanti di Mosca che usa internet possiede e aggiorna quotidianamente il suo blog. E un significato che va ben oltre il fenomeno di costume: e chi ha un poco presente la situazione politica del gigante degli Urali, non potrà non capire l’entità della notizia.
IL WEB E’ LIBERTA’ – Immaginiamo una rete di blog, capillare e diffusa, che in Russia si sta pian piano sostituendo ai tradizionali organi di stampa. Quelli che dovrebbero fungere da argine al potere, quelli che dovrebbero esercitare il controllo diffuso, a favore dei cittadini, e che però in Russia non sempre lo fanno. “I giornali sono spesso in mano ad oligarchi allineati al governo”, scrive lo Spiegel; e così il tradizionale compito del cane da guardia, solitamente appannaggio della libera stampa, viene caricato sulle spalle dei cittadini bloggers. E la domanda è: quale livello di libertà ha intenzione di garantire la Madre Russia a questo fenomeno vitale, emergente e in crescita? Deciderà di comportarsi come un paese occidentale, garantendo libertà di espressione ai suoi cittadini sul web, o seguirà le impronte di “regimi autoritari come la Cina che stanno da tempo cercando di controllare la rete – e mediante essa, i suoi cittadini?”
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