Giorgio Bocca: novant’anni da Partigiano

Sul “Fatto Quotidiano”  è sata pubblicata una bellissima intervista a Giorgio Bocca realizzata in occasione del suo novantesimo compleanno, che vi invito a leggere.Questo uno stralcio fra i più significativi:” L’unica speranza che ho è che alla fine tutti i regimi cadono. È caduto anche il nazismo, che aveva sistemi di controllo più violenti, finirà anche il berlusconismo. Non so quando, la crisi potrà essere lunga. Del resto, è un regime senza opposizione: la sinistra ragiona con la stessa testa del berlusconismo, ha dimenticato, per esempio, l’egualitarismo e fa ogni giorno l’elogio delle differenze sociali. La crisi però c’è, questo tardocapitalismo senza regole, né etiche, né religiose, è destinato ad andare verso una sua apocalisse: divora tutto ciò che c’è, le fonti d’energia, il territorio, l’ambiente, senza curarsi del domani. Consuma il presente senza avere più una idea di futuro. Quanto potrà durare tutto ciò?”

Auguri Compagno Bocca!

4 Responses to “Giorgio Bocca: novant’anni da Partigiano”

  1. Come tutti i giovani, sono stato affascinato dalla sua firma e dalle analisi sue apparse sull’espresso degli anni 60, 70 e 80. Poi ho smesso di seguirlo per l’assenza assoluta di una “circolarità” che dovrebbe caratterizzare tutti gli uomini maturi e onesti. Fazioso e di parte ha sempre celebrato il suo giornalismo. Vero anticipatore del ” Santorismo ” e dell’avvocato presente nel “Fatto”. Rinvengo tuttora un continuo livore sparso nelle cose, negli uomini, nei fenomeni, nella politica in genere, oggetto delle sue riflessione, che alla fine rende opaco quella luce pur presente oggettivamente in quel che dice o scrive. Tra l’altro l’intervistatore con il suo modo ammiccante e il lessico usato nell’articolo costituiscono la evidenza di questa mia espressione.In passato l’ho ammirato. Oggi mi infastidisce. Comunque lunga vita a Giorgio Bocca. La democrazia ha bisogno di tutti. A proposito : non sussiste qualche dubbio sulla sua dirittura politica soprattutto nel passato ? che comunque non vuol dir niente. Tutti abbiano la possibilità di ravvederci. Il fanatismo no. Oggettivamente se di maniera è oltremodo disdicievole.

  2. Sarà fazioso e di parte, ma almeno ha sempre detto la sua e non si è livellato all’opinione vulgata di stato,rimanendo coerente ai suoi ideali. Certi revisionismi per me, quelli sì, farebbero sorgere veri dubbi, specie quando si dubita delle “diritture politiche” altrui, facendo cenno ad un fantomatico fanatismo, imperdonabile e disdicevole!!!!!! Riconoscere i peccati e le colpe, è una cosa, un altra cosa il RAVVEDERSI.
    In ogni caso TANTI SINCERI AUGURI, caro Giorgio BOCCA, senza Se e senza MA …..
    Leggerò sempre con entusiasmo i suoi fanatismi ed i suoi livori, stia certo!
    marilù di To

  3. Giorgio Bocca fazioso e narcisista ? La sua faziosità però non è stata mai dalla parte che gli giovava , anzi è stato ed è il bastian contrario del potere in carica, quello che non resiste alla tentazione di rompere il “giocattolo”, e forse per questo a Lui, il più bravo di tutti, non è stata mai offerta la direzione di un giornale.
    Narcisista? forse un pò si , ma chi non lo sarebbe quando si ha la consapevolezza di possedere capacità analitiche, di sintesi e qualità letterarie al di sopra della media.
    Per me è un monolite indistruttibile dei principi che furono di “Giustizia e Libertà” : il rigore etico- morale, il culto dell’io, della professionalità, il disprezzo costante per le meschionità e le scorciatoiedei carrieriste di cui anche il Giornalismo, berlusconista e non , è zeppo.

    AUGURI e LUNGA VITA a GIORGIO BOCCA !
    Paolo Cioli

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