“Stavo solo cercando di copiare I Pixies”, dirà Kurt Kobain nel 1994. Ma perchè tanto interesse per questo gruppo? .
La band venne formata nel 1986 a Boston, Massachusetts da Joey Santiago e Black Francis. La bassista Kim Deal si unì al gruppo dopo aver risposto ad un annuncio pubblicato da Francis, che cercava un bassista a cui piacessero sia il gruppo folk Peter, Paul and Mary che il gruppo punk Hüsker Dü. Lei stessa suggerì di inserire come batterista David Lovering, che aveva conosciuto al ricevimento del suo matrimonio. Presero il nome di Pixies dopo che Santiago fece una scelta casuale su un dizionario. Inizialmente il gruppo si chiamò “Pixies in Panoply”, ma subito il nome venne abbreviato semplicemente in “Pixies”.
La band iniziò a suonare dal vivo nell’area di Boston, e durante un concerto con le Throwing Muses vennero presentati a Gary Smith, un produttore che lavorava per gli Fort Apache Studios. Smith divenne il manager della band, e produsse un demo con 17 pezzi, pubblicato nel 2002 con il titolo di Purple Tape. Il demo finì nella mani di Ivo Watts-Russell, proprietario della casa discografica 4AD, che ingaggiò la band. Otto pezzi del demo vennero scelti per la pubblicazione del loro primo EP, Come on Pilgrim, il primo vero lavoro della band. Fu seguito agli inizi del 1988 da un album completo, Surfer Rosa, registrato da Steve Albini. Successivamente la band firmò per il mercato americano con la Elektra Records.
La prima uscita ufficiale del gruppo fu con l’EP Come on Pilgrim, il cui titolo venne preso da un verso della canzone Levitate Me. Come on Pilgrim lascia intravedere molte delle varietà e delle tendenze musicali della band. Due canzoni sono cantate parzialmente in spagnolo (Vamos e Isla de Encanta), altre due parlano di incesto (Nimrod’s Son e The Holiday Song), in due pezzi si trovano riferimenti religiosi (Caribou e The Holiday Song). Oltre alle tendenze dei testi, in Come on Pilgrim si evidenzia la propensione al suono irregolare da parte della chitarra di Santiago, le dolci armonie di Kim Deal, e il sorprendente range vocale di Black Francis, che spazia dall’urlato alle semplici e tradizionali melodie.Per capire quanto sono stati grandi basta ascoltare Monkey Gone To Heaven.