Le bugie di Berlusconi.

Il califfo liftato di Arcore si è nuovamente imbucato nella tenda del compare cammelliere Gheddafi per effondere le sue squisite lezioni di ars diplomatica. Impresa del giorno: “aver contribuito” alla liberazione dell’imprenditore svizzero Max Goeldi, arrestato a Tripoli due anni fa, assieme ad un altro suo connazionale, Rashid Hamdani. Il fermo era stato successivo all’arresto di uno dei figli di Gheddafi, Hannibal, a Ginevra nel luglio del 2008, scatenando un contenzioso diplomatico tra la Libia e la Svizzera.
Ai giornalisti che a Sofia gli hanno chiesto dell’imprenditore svizzero trattenuto a Tripoli, l’avventuriero bitumato ha risposto, sibillino: “Vado in Libia e vedrete”.
Una grande vittoria per la dittatura silviana. Ma solo a chiacchiere, visto che lo svizzero Goeldi è stato liberato in giornata e imbarcato in un volo di linea, mentre il parruccato di Arcore era in udienza con il cammelliere.
E, in più, una colossale figura di cacca per l’Italia. Sentite come gli inviati del tg della RSI (Televisione della Svizzera Italiana) commentano l’exploit di diplomazia pecoreccia di questo omuncolo straziante e del suo socio libico ***.(videopolitik)

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