Ancora oggi si rimane senza parole.
Buonanotte compagni e buon anomastico Antonio.
London Calling è un album doppio dei The Clash uscito nel 1979, con il quale il gruppo si impose negli Stati Uniti, proprio nell’anno della morte di Sid Vicious. L’album si compone di 19 brani, di Joe Strummer e Mick Jones, tranne The Guns of Brixton di Paul Simonon, Brand New Cadillac di Vince Taylor e Revolution Rock di Jack Edwards e Danny Ray.
Il disco presenta una notevole complessità compositiva e mescolanza dei generi: sebbene non vi siano ravvisabili canzoni classificabili come puro punk, vi sono pezzi ska, come Rudie Can’t Fail, insieme a brani pop come Lost in the Supermarket; altri generi in cui spazia l’album sono il reggae, il rockabilly, il rhythm and blues, il jazz[6].
London Calling compare nella lista dei 500 migliori album secondo Rolling Stone alla posizione numero 8, considerato sempre da Rolling Stone come il migliore album degli anni ottanta, pur essendo uscito nel dicembre 1979.
Con oltre due milioni di copie vendute nel mondo[7], l’album è stato certificato disco di platino e disco d’oro negli Stati Uniti[4], oltre che disco d’oro[5] e d’argento[8] nel Regno Unito, dando una notorietà a livello mondiale al gruppo[9].
….e la lega va avanti per la sua strada.
A Battaglia terme ad un concorso per vigili c’è la prova di lingua veneta. Chi conosce il veneto avrà due punti in più sul voto finale.
Contemporaneamente in Piemonte si assumono solo professori residenti in Piemonte. Bene.
A quando le leggi razziali?
otto milioni di poveri.
Sono oltre 8 milioni i pensionati che ricevono un assegno da poveri, che consente cioè una spesa inferiore a 1.000 euro al mese. Vale a dire quasi la metà dei 16,8 milioni di pensionati totali che si contano in Italia. Secondo le statistiche dell’Istat infatti, circa 3,6 milioni di lavoratori a riposo (pari al 21,4% del totale) percepiscono una o più prestazioni pensionistiche per un importo complessivo inferiore a 500 euro al mese ed altri 4,7 milioni (il 27,7% del totale) ricevono assegni compresi tra i 500 e i 1.000 euro. Considerando che la soglia di povertà relativa al di sotto della quale l’Istat considera l’individuo povero è quella di una spesa procapite di 999,67 euro al mese (in una famiglia di due componenti), si può dedurre che, se la pensione rappresenta l’unica entrata, i pensionati poveri sono circa 8,3 milioni.
100 economisti contro Tremonti.
Un gruppo di economisti accademici italiani sta raccogliendo firme su una lettera comune contro le linee di politica economica del governo Berlusconi. L’iniziativa promossa da Riccardo Realfonzo, Antonella Stirati, Emiliano Brancaccio e Bruno Bosco, l’iniziativa sarà presentata in una conferenza stampa martedì prossimo a Roma presso il Centro Congressi Cavour, in via Cavour 50/a.
Il cuore dell’iniziativa è una Lettera degli economisti rivolta e inviata al presidente della Repubblica, al governo e ai parlamentari. Nella Lettera, gli economisti criticano le politiche di “austerità” del governo perché – sostengono – alla lunga aggravano le stesse condizioni della finanza pubblica, alimentando la speculazione. Il più grave rischio paventato dagli economisti è quello di spingere alcuni paesi a uscire dall’euro. Il gruppo di economisti che, secondo i promotori, si va allargando di ora in ora, avanza una serie di proposte per una politica economica espansiva e che affronti gli squilibri dell’area euro.
Il documento sarà reso pubblico subito dopo la conferenza di martedì. Esso è stato già sottoscritto da 100 economisti provenienti da diverse scuole di pensiero. Tra di essi si annoverano illustri editorialisti delle maggiori testate nazionali e alcune tra le più autorevoli firme della comunità scientifica internazionale. Tra i primi firmatari vi sarebbero altri noti editorialisti di alcuni tra i principali quotidiani italiani e che si riconoscono nella rivista on line “Economia e Politica”, diretta dallo stesso Realfonzo.(sole 24 ore)
tutte le Iniziative contro la legge bavaglio.
Black out dell’informazione il 9 luglio, giornali e tg listati a lutto, manifestazioni davanti alle sedi istituzionali. Il mondo dell’informazione si mobilita contro il ddl intercettazioni approvato dal Senato e che ora passa alla Camera in terza lettura. Iniziative messe in campo, dice Franco Siddi, segretario della Fnsi, il sindacato dei giornalisti, «per significare con immeditatezza l’allarme grave che si pone non per questo o quel cittadino di destra o di sinistra, ma per il corretto svolgersi del circuito democratico». Sul piede di guerra anche la Fieg, la federazione degli editori
È una legge illogica, immorale, illiberale», dice Siddi che avverte il governo: «La blindatura alla Camera è un atto contro l’opinione pubblica». E ricorda le proposte avanzate dal sindacato, ma respinte dall’esecutivo per l’introduzione di un’udienza-filtro e di un giurì per la lealtà dell’informazione. La prima avrebbe potuto prevedere la possibilità di stralciare dagli atti pubblici e pubblicabili i capitoli estranei o meritevoli della tutela di riservatezza. La seconda sarebbe stata chiamata a pronunciarsi entro 3-5 giorni dai casi di reale violazione della privacy. «Non vogliamo “sputtanopoli”, ma nemmano che venga espropriata la libertà dei cittadini», precisa Siddi.
Anche la federazione editori esprime «la sua ferma protesta», chiedendo la pubblicazione di un comunicato, con la veste grafica di un necrologio, in prima pagina sui quotidiani di sabato. «Il testo licenziato dal Senato non realizza l’obiettivo dichiarato di tutelare la privacy – si legge -, ma ha semplicemente un effetto intimidatorio nei confronti della stampa. Ne sono dimostrazione le pesantissime sanzioni agli editori».
Numerosi i quotidiani di informazione che aderiscono, in modi diversi, alla protesta.
Repubblica in prima pagina ha pubblicato il post-it contro «la legge bavaglio», su La Stampa la rubrica Buongiorno di Massimo Gramellini e Jena sono uscite in bianco. Corriere della Sera, Messaggero e Il Sole 24 Ore sono intervenuti con un editoriale in prima pagina. L’Unità ha titolato a tutta pagina: «Approvata la legge bavaglio». Il Fatto quotidiano ha listato a lutto la testata rossa. Stessa scelta per Sky Tg 24 che sulla fascia nera ha scritto: «contro la legge bavaglio sulle intercettazioni». Anche Finegil e Elemedia hanno aderito alla campagna. I comitati di redazione del Tg5, del Tg4, di Studio Aperto, di News Mediaset, di Sport Mediaset e di Videonews in un comunicato congiunto hanno preso posizione contro il ddl: «Sarebbe una limitazione al diritto di cronaca, alla libertà d’informazione e dunque al diritto di tutti i cittadini di essere informati». L’Usigrai, il sindacato dei giornalisti Rai, ha ricordato: «Avevamo chiesto con forza al Senato di fermarsi, di non approvare una legge liberticida. Così non è stato. Ora il nostro appello è rivolto alla Camera e ai deputati: ripensateci!». L’associazione Articolo 21 chiede «una grande iniziativa unitaria». «Il voto di fiducia imposto al Senato – dice in una nota il portavoce, Giuseppe Giuliettii – è stato un voto di sfiducia contro la Costituzione e contro lo stato di diritto». E propone « una grande manifestazione nazionale» che riesca «a coinvolgere persino quelle associazioni e quei cittadini di destra che in queste ore, sulla rete per esempio, stanno manifestando un crescente disagio».(sole 24 ore)
Un governo molto umano.
Il governo cancella l’assegno di assistenza per le persone affette da Sindrome di Down. Dopotutto, hanno già un cromosoma in più.
Progetto TETRA: attacco su 4 fronti al carcinoma orale.
Otto nuovi casi ogni centomila abitanti ogni anno in Italia, con punte raddoppiate nel Nord Est. Oltre 3mila decessi l’anno, dopo terapie chemioterapiche e radio chirurgiche spesso inutili e altamente debilitanti. Una sopravvivenza inferiore al 15-20% per diagnosi tardive. Il tumore del cavo orale, a differenza di tante altre patologie, continua la sua inarrestabile ascesa, complice il vizio della sigaretta, dell’alcol, un’alimentazione scorretta. E se da un lato incidenza e mortalità, tipiche dell’età adulta, sembrano crescere lentamente, dall’altro si assiste ad un ‘boom’ tra le donne e i giovani, con percentuali in costante aumento. Purtroppo la diagnosi precoce è una rarità e quando il paziente giunge allo specialista è ormai troppo tardi: sette su dieci sono già negli stadi avanzati della patologia. La sopravvivenza media a 5 anni infatti è davvero bassa: appena il 40%.
Da queste premesse prende il via il ‘Progetto Tetra’, un attacco su quattro assi al cancro orale che, per la prima volta in Italia, vede unite la Commissione Nazionale Albo Odontoiatri (CAO) della FNOMCeO (Federazione Nazionale Ordini Medici Chirurghi e Odontoiatri), presieduta dal dott. Giuseppe Renzo, e le società scientifiche istituzionali di riferimento in tema di salute orale SIPMO (Società Italiana di Patologia e Medicina Orale), presieduta dal Prof. Lorenzo Lo Muzio, Presidente del Corso di Laurea in Odontoiatria e Protesi Dentaria dell’Università di Foggia, e SIOCMF (Società Italiana di Odontoiatria e Chirurgia Maxillo-Facciale), presieduta dal Prof. Egidio Bertelli dell’Università di Siena, per pianificare un intervento di motivazione ed educazione alla prevenzione primaria, con contestuale presentazione di una rete di riferimento.
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