Nel 1975 nasce Born to run e con esso Bruce Springsteen il Profeta del Rock, che venne definito “il futuro del rock’n ‘roll”. Con questo album Bruce canta di storie on the road, desolazione e solitudine della periferia americana. Ma c’è anche il desiderio di sconfiggere la solitudine e di uscire dall’anonimato delle periferie. Bruce Springsteen disse che avrebbe voluto cantare come Roy Orbison canzoni come quelle di Bob Dylan. E’ riuscito a fare molto di più.
Buona domenica Compagni.
Ardovino non mi fece entrare nei “Madras” perchè il gruppo era completo. Magari diventavo bravo come Santana.
Regione Campania: nasce la Giunta Caldoro.
La Regione Campania ha il suo nuovo esecutivo. Il presidente Caldoro ha firmato ieri sera i decreti con i quali ha assegnato le deleghe. Accordo raggiunto. Sono due i consiglieri che entrano a far parte della nuova squadra che dovrà guidare la Regione seguendo la “politica del fare” alla quale auspica lo stesso neopresidente. E’ stata annunciata attraverso una nota stampa, alle 23:40 di un sabato sera, tre giorni dopo il primo Consiglio. Una settimana prima della scadenza naturale per poterla costituire. Un governo che sembra essere targato Cosentino-Alemanno. Due i nomi per l’UDC, innanzitutto il vicepresidente,
l’avv. Giuseppe De Mita, nipote del ex presidente Ciriaco, vicepresidente anche della Provincia di Avellino. A lui vanno Turismo e Beni Culturali. E’ nato a Nusco il 26/10/1959, Laureato in Giurisprudenza all’Università Cattolica di Milano Gli Assessori, si legge nel comunicato, sono:
on. Pasquale Sommese, con delega al Personale, nato a Cimitile (NA) il 4/7/1956, Consigliere Regionale;
dott. Ernesto Sica, Avvocatura, nato a Salerno il 27/8/1971, Laureato in Scienze Politiche, Assessore ai Trasporti della Provincia di Salerno, Sindaco di Pontecagnano Faiano (SA);
on. Ermanno Russo, Assistenza Sociale – Demanio e Patrimonio,nato a Marigliano (NA) il 4/10/1956, Consigliere Regionale;
on. Marcello Tagliatela, Urbanistica e Territorio, nato a Napoli il 29/11/1955, Laureato in giurisprudenza, Parlamentare;
prof. Ing. Edoardo Cosenza, Lavori Pubblici – Protezione Civile, nato a Napoli il 3/5/1958, Preside della Facoltà di Ingegneria dell’Università Federico II di Napoli;
sen. prof. ing.Sergio Vetrella, Trasporti e Attività produttive, nato a Napoli il 6/9/1947, Professore ordinario di Impianti Aerospaziali presso l’Università Federico II di Napoli;
prof.ssa Anna Caterina Miraglia, Istruzione, nata a Sapri (SA) il 26/7/1957, docente di diritto privato ed economico presso l’Università di Salerno;
prof. Severino Nappi, Lavoro, nato a Napoli il 15/4/1965, Professore ordinario di diritto del lavoro presso l’Università della Calabria, Assessore Risorse Umane alla Provincia di Napoli;
prof. Guido Trombetti , Università e Ricerca, nato a Napoli il 4/4/1949, Rettore dell’Università Federico II di Napoli;
dott. Giovanni Romano, Ambiente, nato a Mercato San Severino (SA) il 25/8/1962, Laureato in scienze politiche, docente di scienze della formazione presso l’Università di Salerno, Assessore Provincia di Salerno, Sindaco di Mercato San Severino (SA);
dott. Gaetano Giancane, Bilancio, nato il 10/10/1947 a Melendugno (LE), Generale della Guardia di Finanza, Comandante regionale Calabria. Quest’ultimo entra in Giunta su indicazione diretta del ministro all’economia Giulio Tremonti.
Il Presidente Caldoro mantiene ad interim la delega sull’agricoltura e, ricordiamo, è Commissario ad acta della sanità campana. E’ passata dunque la linea politico-tecnica. Questi dunque i nuovi inquilini di Palazzo Santa Lucia. In sintesi e andando per “qualifiche” si tratta di due consiglieri regionali, un parlamentare, cinque docenti universitari, il rettore della Federico II, due sindaci.
Dilettanti allo sbaraglio per sconfiggere la marea nera.
C’è un autentico catalogo di bizzarrie nei circa 5.000 suggerimenti inviati via internet alla Bp per fronteggiare il pozzo che dal 20 aprile vomita quotidianamente almeno 50.000 barili di petrolio nel Golfo del Messico.
Ha sollecitato questo brainstorming la stessa Bp: e quando si ramazzano su tanti dilettanti allo sbaraglio sperando di imbattersi in un genio incompreso vuol dire che la situazione è proprio grigia.
Sui media americani comincia a circolare l’idea – insinuata ad esempio da National Geographic – che sia opportuno prepararsi a fronteggiare il petrolio per mesi, forse per anni: addirittura finchè il giacimento non si sarà svuotato.
Incanalare il petrolio verso una nave cisterna attraverso un tubo infilato da un robot subacqueo in quello che perde non potrà essere la soluzione definitiva. Nella migliore delle ipotesi, con questo sistema si potrebbe intercettare solo l’85% del flusso. Che fare allora? Ecco cosa suggerisce alla Bp il popolo di internet.
La Bp sta usando disperdenti chimici, navi che aspirano il petrolio dalla superficie del mare, barriere galleggianti. Ha fallito con la cupola, ha deciso di lasciare da parte per ora un cilindro da calare sul pozzo e l’idea di turarlo con i rifiuti.
La maggior parte dei suggerimenti ricevuti dalla società riguarda i più eterogenei materiali impiegabili per assorbire il petrolio. Solo che ne servirebbe una quantità più che industriale per assorbire una razione quotidiana pari a 50.000 barili, poco meno di 8 milioni di litri.
In quest’ottica sono da considerare le idee relative all’impiego di trucioli da imballaggio, segatura, lettiere per gatti, collant riempiti di peli di animali o di capelli, filtri per i condizionatori.
Alcune idee sono ancora più creative. Come questa che mira a proteggere almeno le coste: prendere le barchedei pescatori rimasti senza lavoro a causa della marea nera, metterle una vicina all’altra e accendere i motori così da produrre un’onda che spinga il petrolio verso il largo.
C’è addirittura un video, gettonatissimo su Youtube: due signori sostengono che la paglia e il fieno assorbono benissimo il petrolio e – muniti di schiumarola – danno dimostrazione pratica dentro ad un catino. (http://www.blogeko.it/)
Federalismo all’amatriciana.
Cementificazione federalista in arrivo. Mercoledì è atteso il voto finale della Commissione bicamerale per l’attuazione del federalismo fiscale a proposito del decreto relativo ai beni demaniali.
Riguarda gli immensi terreni e le sorgenti di acque minerali e termali che fanno parte del patrimonio dello Stato. Prevede che questi beni passino a Comuni, Province, Città metropolitane, e che questi enti li gestiscano per “valorizzarli”.
Significa che potranno (ma in pratica dovranno) venderli, dopo avere eventualmente sottoposto i terreni a varianti urbanistiche per consentire che lì sopra vengano costruiti degli edifici. I palazzinari ringraziano.
Le conseguenze del primi vagito del federalismo fiscale sono sviscerate in un dossier dei Verdi, il cui presidente Bonelli, in un’intervista a Terra!, si dichiara stupito per “la totale disattenzione delle forze di opposizione, che in Parlamento non si sono rese conto delle conseguenze di questa norma”.
Non c’è neanche la speranza che gli enti locali, incamerati terreni eccetera dal demanio, se li tengano. In teoria, certo, possono farlo. In pratica non hanno un centesimo in cassa e tribolano per pagare le spese correnti.
Complessivamente i beni demaniali sono valutati in 51 miliardi di euro. Il dossier dei Verdi si concentra soprattutto sulle aree agricole (ma sarebbe interessante approfondire anche su acque minerali e termali) che ammontano a circa 1 milione di ettari.
Poniamo che solo il 4% di queste aree sia dichiarato edificabile, e che su di esse venga applicato l’indice di cubatura di 0,8. Un indice peraltro basso: significa che è possibile costruire 0,8 metri cubi di volume su ogni metro quadrato di terreno.
Ebbene, secondo i calcoli del Verdi in questo caso diciamo pure prudenziale sulle aree ex demaniali verrebbero costruiti edifici per 300 milioni di metri cubi.
Tanto per dare un’idea, si tratta di un volume corrispondente all’incirca a un milione – un milione! – di appartamenti medio-grandi, con una superficie di 100 metri quadrati l’uno.
Teatro di tutto questo fervore edilizio sarebbe un’Italia dove 750.000 ettari di terreno (un’estensione pari all’Umbria) sono stati inghiottiti da case, capannoni e affini fra il 1995 e il 2006. Dove ultimamente sono stati varati i piani casa regionali. E dove il 20% degli alloggi è vuoto ed inutilizzato.
Nel Cilento i bambini vanno a scuola a piedi per contrastare l’obesità.
![]() «Ogni giorno, i bambini delle scuole elementari del comune cilentano di Ortodonico dovranno andare a scuola a piedi, proprio come facevamo noi e come facevano i nostri genitori».E’ la proposta lanciata da Vincenzo D’Agosto del distretto sanitario 69, con sede in Agropoli, per contrastare il fenomeno dell’obesità. Secondo alcune ricerche infatti, il 46% della popolazione del Cilento è sovrappeso. Ecco quindi che è stata lanciata questa campagna destinata ai più piccoli e denominata “Piedibus”. |
Il mediterraneo avvelenato dal petrolio.
L’associazione ambientalista Marevivo lancia un pesantissimo allarme sullo stato di salute del mare che sarebbe “avvelenato”, “soffocato” e “bollente”. I problemi, infatti, secondo Marevivo sono molti e tutti gravi. Innanzitutto si sta riscaldando, come tutto il pianeta, a causa delle emissioni di CO2.
Poi sarebbe avvelenato dal petrolio e dagli altri idrocarburi che vengono sversati in mare da migliaia di petroliere e piattaforme petrolifere. Un problema che colpisce soprattutto il Mediterraneo: Marevivo stima una quantità di petrolio immesso nel nostro mare pari a 600 mila tonnellate all’anno.
Altro gravissimo problema è la pesca selvaggia che starebbe desertificando il mare: 145 milioni di tonnellate di pesce vengono “sottratti” ogni anno dai mari.
L’inquinamento da rifiuti, batterie soprattutto, è la ciliegina su questa torta assai poco gustosa. E’ giunto il momento, conclude Marevivo, di prendere provvedimenti:E’ arrivato il momento di dire basta e di chiedere ai Signori del mondo di sedersi ad un tavolo per affrontare, in modo globale, anche il tema dell’ecosistema marino. Per disegnare una strategia di salvaguardia del mare, mettendo a punto politiche concertate e misure di tutela che possano garantire agli oceani di continuare a svolgere il loro ruolo di produzione dell’80% di ossigeno e di assorbire il 30% di anidride carbonica. Numeri questi che se non saranno presi seriamente in considerazione rischiano di veder fallire anche gli ambizioni obiettivi del ’20.20.20’, faticosamente ribaditi a Copenaghen. (ecoblog)
Il Papa a Fatima.
Papa: “A Fatima ho pregato per il mondo intero”. Gli altri giorni va a simpatie.