Batteri nemici, che provocano terribili malattie o batteri amici, come quelli che popolano il nostro intestino, garantendone il buon funzionamento? Né l’uno né l’altro; si tratta di concetti vecchi, ci dicono le ultime ricerche. I germi, batteri, microrganismi o microbi che dir si voglia, non sono il «diverso», o l’«ospite»; risiedono dentro di noi, e forse un po’ ci comandano. Svolgendo funzioni in buona parte sconosciute. I batteri sembrano addirittura capaci di influenzare la velocità del nostro metabolismo, soprattutto quelli che vivono nel tratto enterico, numerosi (il loro peso complessivo è stato calcolato in circa un chilo) e variegati, visto che arrivano e superano le 1.000 specie, come ha scoperto una ricerca cinese pubblicata sulla rivista Nature. Uno dei legami più interessanti di questo «popolo» di microbi è quello con l’obesità: dalla minore o maggiore abbondanza dei due ceppi di batteri prevalenti nell’intestino, i Bacteroides e i Firmicutes, sembra derivare la tendenza, o meno, all’obesità. Non solo: si è riusciti a dimostrare nel topo (soltanto nel topo, però) che è sufficiente trasferire la flora batterica intestinale da animali obesi ad altri con l’intestino «vergine» di germi, per indurre in questi ultimi un aumento della massa grassa. La spiegazione più probabile è che la flora batterica presente nell’intestino potenzi la capacità dell’organismo di estrarre energia, quindi calorie, dai cibi ingeriti. Il che si traduce, inevitabilmente, in un aumento di peso. (liquidarea)
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