Archive for marzo 10th, 2010

marzo 10, 2010

Buonanotte compagni con gli Jefferson airplane.

“Ho preso dell’acido e ho ascoltato per 24 ore cosecutive “sketches of spain” di Miles Davis.” Così spiegerà Grace Slik cantante degli Jefferson Airplane per spiegare la genesi della canzone Withe Rabbit facente aprte dell’album Surrealistic Pillow del 1967. Evviva la sincerità. Invece di quei fighetti che vanno in televisione per scusarsi di aver fatto una sniffata.Gli Jefferson airplane hanno battuto una serie di record: furono il primo gruppo di San Francisco ad esibirsi in uno dei “concerti dance” organizzati dal grafico Alton Kelley alla Longshoreman’s Hall nell’ottobre 1965. Furono i primi inoltre a firmare un contratto discografico con un’importante etichetta, i primi ad apparire in una trasmissione televisiva in onda su scala nazionale, i primi a raggiungere record di vendite e i primi ad andare in tour nella costa atlantica degli Stati Uniti e in Europa.

Durante i tardi anni sessanta i concerti dei Jefferson Airplane furono tra quelli più seguiti (e più costosi) al mondo, i loro album ebbero vendite numerose, entrarono due volte nella Top 10 Hits per i singoli e una serie di volte nella Top 20 per gli album, e il loro LP Surrealistic Pillow del 1967 è considerato uno degli album chiave della cosiddetta “Summer of Love“.Buonanotte compagni.

marzo 10, 2010

L’onu condanna l’Italia sulla questione degli immigrati

Duro intervento al Senato di Navanethem Pillay, Alto Commissario delle Nazioni Unite per i Diritti Umani, che ha espresso preoccupazione per il ”Pacchetto sicurezza” italiano esortando le autorita’ ad ”acconsentire alla ratifica della Convenzione internazionale sulla protezione dei diritti di tutti i lavoratori emigranti e dei membri delle loro famiglie”.

Dalla presenza dei militari in citta’, all’accoglienza che viene riservata agli immigrati in arrivo nel Belpaese fino alla situazione di grave sovraffolamento delle carceri e al reato clandestinita’, Pillay ha posto un particolare accento sull’importanza di integrazione degli immigrati perche’ ”numerosi lavoratori stranieri stanno ora cercando in Italia le stesse opportunita’ che gli italiani hanno trovato all’estero in passato”.

”Continuo a essere preoccupata dalle misure contenute nel ‘Pacchetto sicurezza’ italiano – ha spiegato Pillay – che rende lo status irregolare di un migrante una circostanza aggravante per un reato comune. Mi auguro sia assolutamente chiaro che e’ responsabilita’ delle pubbliche autorita’ assicurare che i migranti non siano stigmatizzati, calunniati o aggrediti”.

Infine, Pillay si e’ soffermata sui drammatici fatti di Rosarno: ”In questo contesto, noto che si stanno conducendo indagini sui recenti episodi di violenza contro i migranti avvenuti in Italia meridionale, e sollecito le autorita’ a procedere speditamente per assicurare i responsabili alla giustizia e adottare misure appropriate a prevenire recrudescenze di tale violenza”.

marzo 10, 2010

Prevenzione visiva

Tra le tante prevenzioni per avere una vita migliore, non trascurerei la prevenzione visiva. Purtroppo molto spesso ci dimentichiamo del senso che ci consente di godere delle bellezze dell’universo e dell’organo deputato a ciò, l’OCCHIO. Quest’organo come gli altri è usato continuamente e ci accorgiamo del suo ammalarsi solo quando è troppo tardi.

Prevenzione oculare significare ripetere periodicamente controlli oculistici o optometrici, significa inoltre che i bambini vanno controllati ancor prima dell’inizio dell’età scolare,soprattutto se in famiglia ci sono genitori portatori di lenti correttive.

Capitolo a parte meritano le persone anziane, dove si rende necessario un controllo più frequente del funzionamento degli occhi, la trasparenza dei mezzi diottrici o la presenza di complicanze dovute ad altre patologie, quali diabete  e ipertensione.

Quindi non aspettate che la vista peggiori per ricorrere ad uno specialista della visione, inserite nelle vostre agende anche le prenotazioni per visite oculistiche, visite però che non si devono intendere come una tantum ma ripetute periodicamente. Studio, lavoro stress sono solo alcuni fattori che possono influire sui deficit visivi, solo un attento esame possono aiutare la tua vista ad essere sempre efficiente.

ANGELO REPPUCCI (OTTICO/OPTOMETRISTA)

marzo 10, 2010

… equesta la chiamano democrazia.

Nella conferenza stampa a via Dell’Umiltà sed del PDL Rocco Carlomagno interrompe il premier Silvio Berlusconi.

Pronta la replica del premier che ha  aggredito verbalmente il malcapitato”Si vergogni, questa e’ la sinistra” e’ sbottato Berlusconi, mentre il coordinatore del Pdl Ignazio La Russa, che gia’ in un primo momento aveva raggiunto l’uomo seduto tra i giornalisti, si e’ nuovamente avvicinato a Carlomagno e dopo averlo energicamente invitato a parole a smetterla, gli ha poggiato la mano sulla testa. A questo punto l’uomo ha iniziato ad accusare il premier e il governo, mentre Berlusconi lasciava la sala, visibilmente irritato. All’uscita, il ‘disturbatore’ e’ stato preso di mira dai militanti del Pdl, che manifestavano fuori dal palazzo, diventando l’ultima ‘attrazione’ di telecamere e giornalisti. Questa è la destra che governa il Paese.Questo è il partito dell’amore.

marzo 10, 2010

Mandati a morire.

Gli eritrei e i somali respinti in Italia, sono da diversi mesi nelle carceri libiche e rischiano di essere rimpatriati nel loro paese dove li attende la corte marziale e i lavori forzati.

Dieci febbraio 2010. Gaeta. Il ministro dell’Interno Roberto Maroni stringe la mano all’ambasciatore libico in Italia Hafed Gaddur. La ricetta dei respingimenti, voluta dal governo Prodi e messa in atto dal governo Berlusconi, ha dato i frutti sperati. Gli sbarchi in Sicilia si sono azzerati negli ultimi mesi. Nel 2009 sono arrivate via mare poco più di 9mila persone a fronte di oltre 36mila giunte l’anno precedente. “Abbiamo fermato l’invasione”, recitano tronfi d’orgoglio i manifesti elettorali della Lega. Nessuno però ha ancora detto agli italiani che fine hanno fatto i respinti.
A dieci mesi di distanza dai primi refoulement, abbiamo ricostruito il loro destino, grazie a una rodata rete di informatori in Libia. Molti dei respinti sono stati rimpatriati nei loro paesi. Ma non i rifugiati politici, somali e eritrei, che sono ancora in carcere. I primi si trovano in due campi, a Tripoli e a Gatrun, mille chilometri più a sud, in pieno deserto. Gli eritrei invece sono divisi tra Misratah, Zlitan, Garaboulli e, le donne, Zawiyah. E mentre in Italia si brinda al giro di vite sugli sbarchi, i rifugiati in Libia rischiano l’espulsione. La Somalia è in guerra civile dal 1991. E il regime eritreo dal 2001 stringe in una morsa sempre più serrata l’opposizione e l’esercito. La repressione è tale, che recentemente i servizi segreti eritrei sono arrivati addirittura in Libia alla ricerca degli oppositori.
Secondo Radio Erena, una radio indipendente dell’opposizione eritrea basata a Parigi, tra le centinaia di eritrei detenuti in Libia, il regime ne avrebbe selezionati dodici e li avrebbe espulsi. I fatti risalirebbero al 2 febbraio 2010. Il criterio con cui i dodici sarebbero stati scelti è il ruolo politico che avevano in patria prima della fuga. Tutti infatti erano assunti presso diversi uffici ministeriali e due di loro erano membri dell’aviazione militare eritrea. Radio Erena ha diffuso una lista dei nomi:Nove dei dodici espulsi, sarebbero ancora detenuti in modo arbitrario nel carcere eritreo di Embatkala.  Inoltre, Habte Semere e Yonas Ghebremichael, che prima di fuggire dall’Eritrea lavoravano nell’ufficio del presidente Afewerki, sarebbero in queste ore detenuti nella prigione di Ghedem, vicino Massawa.

In Eritrea li attendono anni di carcere duro e torture. Ma per gli eritrei rimasti in Libia la situazione non è migliore. Nel centro di detenzione di Garabulli sono in centosettanta, rinchiusi insieme a ventiquattro somali, in celle grandi quanto un monolocale, trenta metri quadrati, dove vengono stipate fino a quaranta o cinquanta persone buttate a dormire per terra. Qui gli eritrei sono arrivati il 16 settembre, dal carcere di Bengasi, dove nel mese di agosto una rivolta dei detenuti era stata sedata nel sangue dalla polizia libica, con l’uccisione di almeno sei prigionieri somali. Anche qui il 28 dicembre 2009 sono arrivati i formulari dell’ambasciata eritrea per l’identificazione e il rimpatrio. Ma nessuno li ha voluti firmare per paura di essere perseguitato in patria. Sono quasi tutti disertori dell’esercito e in Eritrea rischiano la corte marziale e i campi di lavoro forzato. A fargli cambiare idea sono state le torture della polizia libica. L’11 gennaio li hanno fatti uscire uno a uno, nel corridoio del carcere, riempiendoli di manganellate. Un uomo è stato ammanettato e appeso al muro per i polsi, perché fosse da esempio agli altri. Alla fine hanno riempito i formulari in centoventi, altri cinquanta hanno continuato a rifiutare nonostante i pestaggi. Oggi hanno tutti la stessa paura. Chi ha firmato teme di essere rimpatriato. Chi non lo ha fatto ha paura di essere trasferito in un’altra prigione e di passare anni nelle galere libiche. Gli anni migliori della vita. Magari con una famiglia qui in Italia che li aspetta e che da mesi non ha più loro notizie. Ma non si preoccupino gli italiani. Maroni l’ha detto e ripetuto: “La Libia fa parte dell’Onu e in Libia è presente l’Alto commissariato per i rifugiati della nazione Unite”.

marzo 10, 2010

I ladri di Pisa.

I ladri di Pisa di giorno litigavano e di notte si mettevano d’accordo per andare a rubare. E’ questa l’amara metafora che mi sento di fare a margine del decreto salva liste e del comportamento del PDL e del nostro Presidente della Repubblica che in questa occasione, come purptoppo in altre non è stao al di sopra delle parti. Il Pdl  col decreto salva liste ci ha privato di un altro  pezzo di legalità e di democrazia. Il decreto che fornisce la cosiddetta “interpretazione autentica” delle leggi elettorali stravolgendole ex post a immagine e somiglianza delle illegalità commesse presentando la lista del presidente Formigoni in Lombardia e quella del Pdl nel Lazio, è un obbrobrio giuridico, l’ultimo sputo sulla Costituzione. La firma del Capo dello Stato  è anche peggio di quelle apposte su altre leggi vergogna come il Lodo Alfano, le norme razziali anti-immigrati e lo scudo fiscale. Stavolta cambiano in corsa le regole della partita elettorale per riammettere in campo chi ne era stato espulso per evidenti illegalità. Cioè per consentire di vincere a chi, secondo la legge, non dovrebbe proprio giocare. Il tutto in barba ai diritti di coloro che hanno rispettato le regole, raccolto firme autentiche, presentato le liste in tempo utile. Senza contare la legge (nr. 400/1988) che vieta espressamente i decreti in materia elettorale.
Questa firma fa  sentire forte la nostalgia per i veri garanti della Costituzione come Einaudi, Pertini, Scalfaro e Ciampi. Per 50 anni Napolitano è stato accompagnato dal nomignolo di “figlio del Re” per la sua straordinaria somiglianza con Umberto II di Savoia. Ma se mi posso permettere di dare un giudizio sul comportamento del nostro Presidente posso dire che è sbagliato assecondare le ubbie dittatoriali di un delinquente che ha voluto farsi re in assenza di una opposizione che riesca a costruire il consenso per mandarlo a casa. Un altro re sbagliò valutazione nel 1922 non muovendo un dito contro la marcia su Roma e nel 1943 fu costretto a fuggire  a Brindisi per imbarcarsi nottetempo. Caro Presidente ora che il sovrano di Arcore agita la piazza per fini insurrezionali mi auspico che non ci sia chi, come quel re, sia costretto a fuggire anche lui, nella notte.

marzo 10, 2010

Sondaggi elettorali regione Puglia aggiornamento al 9 Marzo 2010

Sonda Italia: Elezioni regionali per la Puglia Marzo 2010 2° aggiornamento
marzo 10, 2010

Regionali 2010: come andrà a finire?

Mancano solo 18 giorni al voto per le elezioni regionali è il caos regna sovrano.Per il momento  sono soltanto sette le regioni italiane nelle quali si registra un deciso vantaggio di una delle due coalizioni: Lombardia, Veneto, Campania andrebbero all’asse PDL-Lega; Emilia-Romagna, Toscana, Marche e Basilicata al Centro-Sinistra. La partita per l’elezione dei governatori appare aperta nelle altre sei regioni. In Puglia e in Liguria sembrano prevalere i due candidati del centrosinistra Vendola e Burlando. Lieve prevalenza dei candidati del Centro-Destra in Calabria e dell’alleanza di Centro-Sinistra in Umbria e in Piemonte.

L’elettorato appare meno stabile del passato e il gioco per la conquista delle Regioni è, sotto molti aspetti, piuttosto aperto. In crescita, rispetto alle Politiche, appaiono Lega e Partito Democratico.

Il voto disgiunto e personale ai candidati presidenti potrebbe pesare nel Lazio (dove appare bidirezionale nella competizione tra Emma Bonino e Renata Polverini), anche se la vicenda delle lsite non ammesse potrebbe giocare un ruolo a favore del candidato Bonino. In Piemonte (dove oggi favorisce Mercedes Bresso) e a vantaggio di Niki Vendola in Puglia, regione nella quale sarà l’incognita Adriana Poli Bortone, candidata dell’UCD, a pesare sull’esito finale della sfida di Rocco Palese al governatore uscente. Decisamente più arduo, per la debolezza della coalizione di Centro-Sinistra, nonostante un consistente voto personale, sembra il recupero di Vincenzo De Luca in Campania.

Netta conferma alla guida dell’Emilia Romagna per Vasco Errani (PD) e per Vito De Filippo in Basilicata; elezione di Enrico Rossi (PD) in Toscana e di Gian Mario Spacca (PD) nelle Marche. Discreti margini di vantaggio per Giuseppe Scopelliti (PDL) in Calabria (sull’uscente Loiero) e per Catiuscia Marini (PD) in Umbria su Fiammetta Modena.

Il Mezzogiorno, dopo l’enorme astensione delle Europee, appare anche in queste elezioni diviso, instabile, con un elettorato sempre più liquido. La  Campania e la Calabria si apprestano a tornare a Destra, con Caldoro e Scopelliti. A meno di un miracolo da parte del candidato Presidente De Luca, nel caso della Campania, che ogni giorno riesce a conquistare adesioni al suo progetto politico erodendo consensi a danno del centrodestra.

marzo 10, 2010

Settimana nazionale della tiroide: visite gratis.

Da lunedì 15 marzo parte la settimana nazionale della tiroide, una maxi-campagna ideata per sensibilizzare i cittadini sull’importanza di controlli medici regolari per individuare eventuali alterazioni alla tiroide. Per informazioni sulle strutture a cui rivolgersi si può telefonare, già a partire da oggi, al numero verde 800-199894. Per le visite gratuite non sarà necessaria l’impegnativa del medico curante.

Il problema è molto diffuso nel Paese: sono circa 6 milioni gli italiani, soprattutto giovani donne, con patologie a questa ghiandola endocrina. Circa 5 mila visite gratuite in programma, in media 10 al giorno, e 150 ospedali coinvolti in tutta Italia.

Ma i cittadini, durante il resto dell’anno, possono sottoporsi a una visita a carico del Servizio sanitario nazionale, con il pagamento del normale ticket.
I dati confermano: nell’edizione 2008 della Settimana, il 30% dei pazienti esaminati, quasi 2 mila persone, presentava alterazioni delle ghiandola tiroidea che non sapeva di avere. Per più della metà dei casi (53%) sono stati prescritti ulteriori approfondimenti, quasi un quinto delle persone sono state indirizzate verso una terapia farmacologica, per l’8% si è rivelato necessario un intervento; 11 i tumori scoperti e 7 i noduli sospetti.

La settimana, che si chiuderà il 19 marzo, è promossa dal Club delle Uec, l’associazione delle Unità di endocrino chirurgia italiane, e dall’Ait (Associazione italiana della tiroide), con il patrocinio del ministero della Salute, della Simg (Società italiana di medicina generale) e di Cittadinanzattiva.

marzo 10, 2010

Relativismo … elettorale

E in tutto questo oceano di merda non poteva evitare di dire la sua il Vaticano !!!
Prima condannando, poi assolvendo. I cattivi non sono più gli ingiusti, ma quelli che li perseguitano, vai a capire perchè …