Il Tar di Lecce ha sospeso l’autorizzazione del Ministero dell’Ambiente che permetteva alla Northern Petroleum di ricercare idrocarburi nello specchio di mare antistante le coste brindisine. A quanto pare, infatti, Northern Petroleum non avrebbe considerato il probabile impatto ambientale, derivante dalle tecniche di ricerca utilizzate, in un ecosistema particolarmente ricco e delicato come il basso Adriatico.
Cantano vittoria i numerosi comitati locali e le associazioni ambientaliste oltre che i comuni di Ostuni e Fasano che avevano fatto il ricorso al Tar. Ma non solo, perchè a giovare della sospensione potrebbero essere anche i compaesani baresi visto che c’è un altro ricorso, sempre contro il Ministero dell’Ambiente, sempre per la ricerca di petrolio e gas da parte di Northern Petroleum, sempre in Puglia.
Il secondo ricorso, però, è al Tar del Lazio ed è stato presentato dalla Regione e dalla Provincia di Bari. L’area interessata dalle trivellazioni è quella compresa tra Bari Nord, Monopoli e Bari Sud fino al confine con Brindisi. In questo caso il Tar ha preso tempo: per motivi procedurali la decisione sulla sospensione delle autorizzazioni alla multinazionale inglese del petrolio è stata rinviata a metà marzo. In generale Northern Petroleum è una delle aziende estere più attive nella ricerca di idrocarburi in Italia.