La Prima sezione penale della Corte di Cassazione ha stabilito che Il provvedimento di arresto firmato dal gip di Napoli nei confronti del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino è legittimo. Secondo l’ordinanza firmata dal Giudice Piccirillo, Cosentino era stato ritenuto responsabile di collusione mafiosa con il clan dei Casalesi per il sostegno elettorale al sottosegretario di Stato, dagli anni ’90.In questo modo, secondo il giudice partenopeo, il candidato Cosentino è diventato “consigliere provinciale di Caserta nel 1990, consigliere regionale della Campania nel 1995, deputato per la lista Forza Italia nel 1996 e, quindi, assumendo gli incarichi politici prima di vice coordinatore e poi di coordinatore” di Forza Italia in Campania, anche dopo aver terminato il mandato parlamentare nel 2001″. A seguito di questa vicenda Cosentino ha dovuto rinunciare alla Candidatura alla presidenza della Regione Campania lasciando il posto all’ex socialista Stefano Caldoro. Commentando la candidatura di quest’ultimo alla presidenza della Regione Campania Cosentino ha detto “ Caldoro non sarà un uomo solo al comando, ma avrà il nostro appoggio. E’ certamente un’ottima candidatura che ci consentirà di rappresentare il cambiamento in questa Regione”. Quindi Cosentino appoggerà Caldoro e gli darà un aiuto nelle difficile scalata alla presidenza della Regione Campania,anche perché Cosentino è coordinatore regionale del PDL in Campania. Stefano Caldoro, pertanto, potrebbe essere eletto con i voti della Camorra, più precisamente con i voti del clan dei Casalesie degli Schiavone.Fra i socialisti Campani, purtroppo vi è chi ha espresso favorevoli apprezzamenti nei confronti di Caldoro. Due sono le ragioni per cui ritengo che Caldoro non sia da votare, ma anzi da combattere con tutte le forze. IL primo motivo è che un socialista non può stare dalla parte di chi si si schiera con uno dei governi più reazionari della nostra storia repubblicana, con un partito come quello della lega che propugna ed applica l’odio e la discriminazione razziale, con un presidente del Consiglio che ha costruito il suo potere sull’inganno e sulla sopraffazione. Di certo, c’è che non si può essere davvero socialisti e stare contemporaneamente con chi, pratica l’opposto. Il secondo motivo è che un socialista non può mai nemmeno per un attimo essere sfiorato dal sospetto di collusione con la criminalità organizzata. Ricordo che alla fine degli anni ottanta Pasquale Cappuccio avvocato e consigliere comunale socialista di Ottaviano fu ucciso per essersi opposto alla concessione di appalti a ditte legate alla malavita organizzata. In quell’occasione Francesco De Martino, segretario del Partito Socialista e difensore di parte civile al processo che vedeva imputati, come mandanti, Raffaele Cutolo e l’ ex sindaco di Ottaviano e vicepresidente della provincia di Napoli Salvatore La Marca (Psdi), per difendere la memoria del coraggioso avvocato anticamorra e per tutelare gli interessi dei suoi familiari, tornò ad indossare la toga dopo oltre cinquant’anni. La sua arringa, convinse i magistrati della matrice camorristica del delitto Cappuccio. Ecco perché non voterei mai Stefano Caldoro e prego perchè tutti i compagni socialisti che hanno ancora coscienza della dignità e della forza delle idee socialiste non sbandino e malgrado tutto continuino a credere che un socialista non può che guardare a sinistra.
Mentre Berlusconi impegna i suoi ministri a preparargli leggi per non essere processato la gente si preoccupa di come sbarcare il lunario. Fortunatamente per quelli che ne hanno bisogno, anche per il 2010 sarà possibile ottenere la “social card”. La presentazione delle richieste dei benefici per usufruire della social card e per le carte prepagate non sono soggette a scadenza eccetto la presentazione dei nuovi modelli ISEE 2010 che invece dovranno essere presentati ogni bimestre. Per tutto il 2010 sarà poi possibile utilizzare la social card anche nelle farmacie convenzionate ottenendo uno sconto del 5%. Per il 2010 sono stati modificati di poco i limiti di reddito necessari per ottenere la tesserina. Per poter usufruire della social card 2010 il contribuente deve autocertificare attraverso la compilazione del modello ISEE che i suoi redditi siano inferiori ai 6.235,35 euro. L’anno scorso il limite era a 6.192 euro. I nuovi limiti reddituali 2010 sono per i contribuenti compresi tra 65 e 70 anni e aumentano fino a 8.313,80 euro per chi ha più di 70 anni. La Carta Acquisti vale 40 euro al mese e viene caricata ogni due mesi con 80 euro (40 euro x 2 = 80 euro, all’inizio di ogni bimestre) sulla base degli stanziamenti via via disponibili. La Carta Acquisti è completamente gratuita e funziona come una normale carta di pagamento elettronica, uguale a quelle che sono già in circolazione e ampiamente diffuse nel nostro Paese. Principale differenza è che con la Carta Acquisti le spese, invece che essere addebitate al titolare della Carta, sono addebitate e saldate direttamente dallo Stato. La Carta Acquisti viene concessa agli anziani di età superiore o uguale ai 65 anni o ai bambini di età inferiore ai 3 anni (in questo caso il Titolare della Carta è il genitore) che siano in possesso di particolari requisiti. Chi è interessato/a ad avere una Carta, può verificare se è in possesso dei requisiti di legge e le modalità per ottenerla leggendo con attenzione le informazioni (www.mef.gov.it/carta_acquisti e http://www.lavoro.gov.it/carta_acquisti) relative alla fascia di età. Anche gli Uffici postali e l’’Inps, sono in grado di dare tutte le informazioni necessarie. La Carta Acquisti si potrà richiedere negli Uffici Postali presentando il modulo di richiesta con la relativa documentazione.
Salvatore Cuffaro è stato condannato a 7 anni in appello per concorso esterno in associazione mafiosa. Un senatore della repubblica con una condanna di 7 anni. Naturalmente non si è dimesso. L’Italia è in mano a delinquenti e l’opinione pubblica tace. Nessuno si lamenta, nessuno manifesta, tutti sembrano essere addormentati.
Il senato pieno di galantuomini ha già approvato la norma che falcidierà i processi, verranno chiusi tutti i processi a Berlusconi, ma anche quello sul crack Parmalat e Cirio, lo scandalo Telecom e quello sulla scalata della banca Antonveneta. Un codicillo è già pronto per chiudere anche i processi alla corte dei conti.
Mentre la magistratura si ribella a questo stato di cose e pone in essere una corretta manifestazione per denunciare lo scandalo che si sta consumando, l’organo rappresentativo degli avvocati penalisti dichiara che la protesta dell’anm è una pura sceneggiata, che dimostra quanto “il sindacato delle toghe si atteggi ormai a partito politico che si muove per la conservazione dell’esistente e che vuole continuare a tenere sotto ricatto la politica di qualunque settore”.
Questa i miei colleghi penalisti se la potevano risparmiare.Veramente al peggio non c’è mai fine!
Io sto dalla parte dei magistratri e dalla parte della legge.
Prendete una faraona intera, pulita e ben fiammeggiata. All’interno, dopo averla ben pulita spargete un trito di salvia aglio e sale; all’esterno avvolgetela con delle fette di pancetta, legando con filo di cucina. Rosolate nell’olio fino a copleta doratura, salate cotinuate la cottura a fuoco dolce per un’ora e quinidici minuti. A cottura ultimata, aggiungete le frattaglie della faraona e fegatini di pollo tritati grossolanemente, poi il peperoncno e il vino bianco. Completate la cottura, quindi levate la faraona dal tegame e tranciatela in pezzi che conserverete al caldo.Raccogliete il fondo di cottura e unitelo alla pancetta e agli odori del pieno recuperati, unite il succo di limone e passate al passaverdura. La salsa così ottenuta verrà versata sui pezzi di faraona prima di essere servita.
Ingredienti per sei persone:
una faraona da 1,5 kg.pulita e fiammeggiata.
il fegato il cuore e il ventriglio della faraona;un fegatino di pollo,
2 grosse fette di pancetta; salvia agli e peperoncino in polvere q.b.un bicchiere di vino bianco secco,
3 cucchiai di olio extravergine di oliva, il succo di mezzo limone e sale q.b.
Il gruppo Fiat ha deciso di fermare la produzione in tutti gli stabilimenti della divisione auto dal 22 febbraio al 7 marzo. Lo ha reso noto la società, precisando che la misura, che coinvolge circa 30mila addetti, si è resa necessaria in seguito all’assoluta mancanza di ordini a partire dai primi giorni di gennaio. «Prevedendo che questo andamento negativo continui – scrive Fiat che ha recentemente presentato i conti 2009 – è quindi necessario adeguare i livelli produttivi alla domanda. Gli stabilimenti interessati al fermo delle attività sono Mirafiori, Termini Imerese, Sevel, Sata – Melfi, Cassino e Pomigliano. Il governo per bocca del ministro per lo Sviluppo economico, Claudio Scajola ha criticato la decisione dell’azienda. In particolare, il ministro ha detto che, proprio in questo periodo in cui si stanno conducendo le trattative su Termini Imerese, «questa rapidità di decisione della Fiat di avviare la Cig a fine mese per tutti gli stabilimenti mi pare una decisione non opportuna». Anche il segretario generale della Cisl, Raffaele Bonanni, è critico sulle decisioni delle aziende e ha “Qualcuno lo chiamerebbe un ricatto». Il ministro Scajola parlando degli incentivi ha dichiarato che, il governo sta studiando la possibilità di rinnovarli. Il governo ancora una volta dimostra di non avere una politica industriale seria che serva a far uscire l’industria italiana dalla crisi. Ha ragione Epifani segretario generale della CGIL quando afferma che sulla crisi del settore auto il governo deve aprire gli occhi e decidere. Le misure tampone non servono a nulla. Occorre invece un piano di politica industriale generale, così come è successo in tutte le altre nazioni europee. Negare gli incentivi o ridurli significa metter per strada centinaia di migliaia di lavoratori e condannare al fallimento centinaia di piccole azione della cd. Subfornitura. Allora bisognerebbe fare come in altri paesi in cui si sta provvedendo non solo a misure per il settore auto e, in tal senso, è emblematico il caso della Francia dove si stanno adoperando per aiuti «al settore del trasporto e delle costruzioni aeree mentre, in altri Paesi, si stanno affrontando problemi legati alle infrastrutture e alla formazione». Aiutare la Fiat e tutti i settori industriali in difficoltà in questo momento con strumenti mirati significa generare un effetto domino benefico che aiuterebbe alla fine tutto il comparto industriale e quindi , anche le piccole e piccolissime imprese.Piuttosto la concessione dehli incentivi dovrebbe essere legata ad un corrispettivo da parte dell’azienda ad investimenti in ricerca, sviluppo di settori alternativi.
Emarginata dai compagni di classe perché “puzza di romena”, una tredicenne di Solesino ha cercato di uccidersi gettandosi dalla finestra di casa. È accaduto una settimana fa, ma solo ieri la vicenda è stata resa nota. A divulgare i motivi che hanno spinto la ragazzina a tentare il suicidio è Adrian Teodorescu, presidente dell’associazione “Alleanza romena”.
Teodorescu ha raccolto la testimonianza dei genitori della giovane, che è tuttora ricoverata nell’ospedale di Monselice. Le sue condizioni non sono preoccupanti, ma dovrà fare i conti con una frattura ad una gamba. La ragazza ha ricevuto la visita degli amici di scuola, ma non quella dei suoi compagni di classe. A finire nella bufera è adesso l’istituto comprensivo di Solesino, dove la protagonista dell’odioso episodio – che chiameremo Maria – frequentava la seconda media. Frequentava, appunto, perché ora non ne vuol più sapere di tornare a scuola. «Da qualche tempo la ragazza – spiega Teodorescu – subiva un trattamento riservato e personalizzato dai propri compagni di classe, nella quale è l’unica immigrata».
«Non abbiamo mai avuto problemi di razzismo – racconta il papà, romeno in Italia da molti anni – né noi, né l’altro nostro figlio più piccolo. Invece con Maria, da quando ci siamo trasferiti a Solesino, con l’inizio dell’anno scolastico è iniziata anche la sofferenza. Una sofferenza – continua l’uomo, che lavora come trasportatore – dovuta alle cattiverie dei compagni di classe che non l’hanno accettata perché sembra diversa da loro. Non indossa vestiti di marca, non ha il telefonino alla moda e in più puzza di romena». La famiglia, che in precedenza abitava a Ospedaletto Euganeo, si è trasferita a Solesino da qualche mese. La lega è un virus velenoso che sta corrompendo le coscienze degli italiani. Fermiamola finchè siamo in tempo.
Il 12esimo rapporto “Le mani della criminalità sulle imprese” redatto da Sos Impresa, l’associazione che combatte racket ed usura a livello nazionale.Mette in evidenzia una cruda realtà: Avellino peggio di Napoli in quanto ad estorsioni. In Campania, peggio di noi c’è solo Salerno con un indice del 6,2.Il Rapporto, come è consuetudine, vuole offrire una panoramica più ampia su tutte le attività illegali delle organizzazioni mafiose. Lo scopo è quello di evidenziarne la potenza finanziaria, la grande liquidità di denaro disponibile e, di conseguenza i rischi che ne derivano per l’economia italiana, e non solo, in questa particolare, difficile congiuntura economica. Secondo quanto emerge dal dossier l’Ise, l’indice sintomatico di fatti estorsivi, per Avellino è di 5,3 più elevato di quasi un punto di Napoli. In Irpinia ci sono state 54 denunce, 105 attentati incendiari, 73 danneggiamenti.
se vogliamo il loro sogno è questo: arrivare a raschiare il fondo del barile.
Ci sono ancora sacche di celata ricchezza nel paese … pensionati con decine di euro da parte nel materasso … disoccupati che occultano panini con la frittata per i tempi di carestia …
MA DICO !!! CI VOGLIAMO PENSARE ALLE CHIESE, CHE SI DEVONO REGGERE SOLO CON L’OTTO PER MILLE DEL NOSTRO STIPENDIO ???