Archive for gennaio 20th, 2010

gennaio 20, 2010

Campania: legge regionale a favore degli immigrati

Approvata la legge regionale sull’immigrazione. Dopo sedici anni, cambiano le norme a favore degli immigrati, in materia di assistenza sanitaria, inserimento nel lavoro, edilizia e politiche sociali. Da oggi la Regione Campania assume tutte le competenze per l’inserimento sociale degli immigrati. E introduce un sistema di accoglienza contro ogni forma di razzismo fatto di tutela legale e pari opportunità, di garanzia dei diritti fondamentali e di costi calmierati per gli affitti.

Parole di soddisfazione arrivano dal mondo politico. «Questa legge fa della Campania una delle regioni più avanzate sul fronte dell’inclusione sociale. Con la nuova normativa, le politiche dell’immigrazione diventano una parte strutturale del nostro welfare», sottolinea il presidente della Regione, Antonio Bassolino. «Un grande successo che ricompensa il lavoro duro di questi anni», dichiara l’assessore regionale alle Politiche sociali Alfonsina De Felice. «La legge giaceva da due anni. Era necessario un nuovo apparato normativo con strumenti innovativi per il governo dell’immigrazione a livello locale. Penso sia giusto dedicarla al piccolo Elvis, a Petru e ai sei lavoratori africani uccisi a Castel Volturno». Esultano le comunità straniere. Ieri decine di rappresentanti hanno presidiato per ore la sede del Consiglio regionale al Centro direzionale e hanno abbandonato l’aula solo ad approvazione avvenuta. «Un grande successo per la Campania. Speravamo in un segnale positivo dopo i fatti di Rosarno», ha dichiarato Jamal Qaddorah, responsabile immigrazione Cgil Campania. «Questa legge assicura finalmente tutti i diritti assistenziali agli immigrati, la sanità, il lavoro, la casa. E, da oggi in poi, non saranno più diffidenti nei confronti delle istituzioni».
La normativa delinea il modello di inclusione sociale per gli stranieri presenti sul territorio e regolamenta modalità di accoglienza da parte del sistema dei servizi locali. Queste le novità: gli immigrati potranno accedere allo stesso sistema di tutela e garanzia dei cittadini italiani. Potranno usufruire di misure speciali nelle situazioni svantaggiose per chi si trova in terra straniera. Avranno la garanzia dei diritti fondamentali per tutti, indipendentemente dalla posizione giuridica. Azioni di assistenza e tutela legale saranno previste per le vittime di ogni forma di discriminazione e per i migranti sfruttati sul lavoro.
La legge prevede inoltre lo stanziamento di contributi (in totale 2 milioni di euro) agli enti che realizzino alloggi sociali, residenze o pensionati con quote d’affitto calmierate. La legge è stata approvata con 35 sì e 2 astenuti.

Fonte la Repubblica: Tiziana Cozzi

gennaio 20, 2010

IN AZIONE CONTRO LE BUFALE NUCLEARI DI ENEL

era ancora buio quando questa mattina i nostri climber sono saliti sul “Colosseo Quadrato” di Roma. Alle 8.30 hanno srotolato il banner di 300 metri quadri con la scritta “Stop alla follia nucleare, Stop Nuclear Madness“. È un messaggio indirizzato alle imprese italiane riunite proprio di fronte nel palazzo di Confindustria, dove Enel ha presentato il nucleare come un ottimo investimento.

Il nucleare è un affare francese. Non certo per la nostra economia! Enel cerca di imbonire le imprese italiane promettendo che il 70% degli investimenti per la costruzione di quattro reattori nucleari EPR sarà nella parte non nucleare (dunque non coperta da brevetti francesi) per un controvalore di circa 12 miliardi di euro.

Secondo l’azienda elettrica francese EDF – alleata di Enel nel riportare il nucleare in Italia – risulta, invece, che gli investimenti nelle parti non convenzionali degli impianti EPR, ovvero le uniche che potrebbero riguardare le imprese italiane, non superano il 40% degli investimenti totali.

Per fortuna quello che Enel non dice, lo dicono altri: EDF, STUK, Citigroup, AREVA. Nella nostra analisi Bufale nucleari abbiamo analizzato dichiarazioni e cifre degli operatori più competenti nel settore che fanno uscire allo scoperto tutte le bugie di Enel.

Sicuramente Enel continuerà la sua propaganda nucleare, ma l’esperienza degli unici due EPR in costruzione, in Finlandia e in Francia, ha già ampiamente dimostrato che per questo tipo di impianti ritardi, problemi nella sicurezza e costi fuori controllo non sono un rischio ma una regola. È quello che oggi abbiamo ricordato alle imprese italiane. Continueremo a farlo.

gennaio 20, 2010

Haiti: video – racconto

Le immagini del terremoto

Il caos

il miracolo e la speranza.

NON LASCIAMOLI SOLI!!!!!!!!

gennaio 20, 2010

Processo breve:una pagina di vergogna.

Il ddl sul ” processo breve ” passa al senato con 163 voti favorevoli, 130 contrari e 2 astenuti. Ora la norma passa all’esame della Camera dei deputati dove non dovrebberò esserci particolari problemi. E intanto scoppia la bagarre in aula dove senatori dell’IDV hanno innalzato cartelli con sopra scritte contro la norma, mentre davanti al senato è in corso un sit-in di protesta del ” popolo viola”.

Ecco le nuove norme sul Processo breve:

L’ultima versione del ddl approvato dal Senato e che ora passerà all’esame di Montecitorio prevede che la nuova norma sul processo breve si applichi a tutti i reati ma con diverse scansioni temporali, fino a un massimo di 6,5 anni per il primo grado per processi di mafia e terrorismo particolarmente complessi e con un elevato numero di imputati. Eliminate le esclusioni oggettive e soggettive dalla norma, e tutti i processi per reati commessi prima del 2 maggio 2006 e puniti con pena pecuniaria o fino ai 10 anni di reclusione che non siano arrivati a conclusione del primo grado verranno di fatto chiusi senza sentenza.

Durata dei processi. La nuova legge, che si applica a tutte le tipologie di imputato, stabilisce che, per “violazione della durata ragionevole del processo”, il procedimento per i reati sotto i 10 anni, dal momento in cui il pm “esercita l’azione penale”, si estingue dopo 3 anni per il primo grado, 2 anni per il secondo e un anno e 6 mesi per la cassazione (non più, dunque, 2+2+2 ma 3+2+1). In caso di annullamento della cassazione con rinvio al tribunale o in appello si prevede un anno per ogni grado di giudizio.

Tempi più lunghi per processi complessi
. Per i processi per reati con pena pari o superiore ai 10 anni, la norma prevede un tempo di 4 anni per il primo grado, 2 per l’appello e 1 per la cassazione. Per quanto riguarda i processi per reati di terrorismo e mafia, infine, i termini di durata salgono a 5 anni per il primo grado, 3 per il secondo e 2 anni per la Cassazione, con facoltà del giudice di prorogare questi termini fino a un terzo in più nel caso si tratti di procedimenti molto complessi e con elevato numero di imputati.

Processi estinti. La norma transitoria di applicazione del ddl stabilisce che il limite temporale di durata interviene per tutti quei processi in corso alla data di entrata in vigore della legge relativa ai reati coperti dall’indulto puniti con pena pecuniara o detentiva inferiore ai 10 anni. In questo caso, il giudice applica la norma e pronuncia il non doversi procedere per estinzione del processo se sono decorsi 2 anni da quando il pm ha avviato l’azione penale e se non è stato definito ancora il primo grado di giudizio. Con questa norma, quindi, lo stralcio del processo Mills che vede imputato Berlusconi verrebbe immediatamente chiuso.

Reati contabili. Nei giudizi davanti alla corte dei conti il processo si estingue se, dall’atto di citazione, sono trascorsi più di 3 anni senza che sia stato emesso il provvedimento che definisce il giudizio di primo grado. Un termine che scende a 2 anni in caso di appello.

Fonte la Repubblica

gennaio 20, 2010

DIS-INFORMAZIONE: PHONEMEDIA 7000 lavoratori rischiano il posto e le tv tacciono

La società PHONOMEDIA, leader dei call center in Italia, lentamente sta di fatto chiudendo le proprie sedi in tutta Italia. a farne le spese sono i circa 7000 lavoratori i quali non percepiscono lo stipendio da mesi e dei quali, purtroppo, non se ne parla in nessun notiziario o canale televiso italiano. “A Trino Vercellese abbiamo iniziato lo sciopero a novembre  –  racconta Roberto Croce, rsu Cgil -; dal 2 dicembre siamo in assemblea permanente e abbiamo attivato un presidio simbolo alle porte del paese dove viviamo a turno ormai da 50 giorni in attesa di novità che non arrivano”. Il presidio è una tenda messa a disposizione dalla Protezione civile, una cucina da campo offerta dalla pro loco, un bagno chimico. Senza stipendi e quasi sempre con famiglie a carico, ogni giorno bisogna inventarsi qualcosa per finanziare la mobilitazione: “Abbiamo due fondi  –  spiega Croce – : il fondo Tenda verde è alimentato con quello che riusciamo a guadagnare facendo mercatini e con collette tra partiti e associazioni; nell’altro ci sono i sostegni che otteniamo da istituzioni. Ci compriamo il cibo, paghiamo la benzina per i colleghi che vengono da fuori.Le prospettive dopo 50 giorni in tenda? “Zero  –  dice laconicamente Roberto Croce – . Circolano anche voci che dicono che la clientela è persa. Abbiamo chiesto un incontro con il sottosegretario Letta e a fine mese  presenteremo l’istanza di insolvenza al tribunale di Novara per chiedere il commissariamento dell’azienda”.  “A differenza della vertenza Agile-Eutelia  –  lamenta Croce  –  la nostra situazione è  ignorata dalle tv nazionali, malgrado si siano fatte manifestazioni davanti alle sedi Rai e Mediaset. Sembra che settemila famiglie sul lastrico non facciano notizia, ma questa è una bomba sociale pronta a esplodere”.

gennaio 20, 2010

Vendola:nessun avviso di garanzia. il commento di FULVIA BANDOLI

I giornali ne parlavano ieri, in primis l’Unità e Repubblica, poi verso sera è arrivata una smentita dalla Procura che dice che non risultano avvisi di garanzia a carico di Vendola.

Bene. Mi auguro che oggi quegli stessi giornali spieghino perché hanno dato la notizia senza verificarla e senza neppure mettere un punto di domanda dubitativo. O che almeno si scusino per il danno arrecato.

Ma non ci spero molto, conosco da troppo tempo l’uso distorto che si fa di notizie vere e persino di quelle false. Per quanto piccolo un danno è stato arrecato,  sono infatti tanti gli italiani che pensano, perché oramai da troppi anni così viene presentato, che un avviso di garanzia sia una sorta di macchia, una anticamera di sicura colpevolezza. Così non è e vorrei tentare di spiegarlo.
Lo stato di diritto in Italia di fatto non esiste più e anche a Sinistra avremmo parecchio da discutere sul tema. Troppo spesso infatti anche noi abbiamo utilizzato la giustizia in modo sommario. So che non è una discussione facile ma prima o poi dovremo farla, e prima comincia meglio è.
L’avviso di garanzia , nell’ordinamento giuridico, è un avviso a tutela di chi lo riceve. Una persona sporge denuncia nei tuoi riguardi,qualcuno ti chiama in causa in una indagine, a tua tutela e perchè tu possa difenderti e sapere ti viene inviato un avviso di garanzia. Così dovrebbe essere. Ma da molti anni (esattamente nel corso dell’indagine di Mani Pulite cambiò infatti il modo di intendere l’avviso di garanzia) questo istituto viene considerato e trattato  da esponenti politici e da parecchi giornali non come un istituto a garanzia della persona che lo riceve ma come una presunzione di colpevolezza. E come tale viene usato. Insomma se ricevi un avviso di garanzia vuol dire che c’è un ombra su di te, che si sta indagando su di te e che dunque potresti essere colpevole…non che potresti essere innocente. Quasi mai si parte dal fatto che fino a prova contraria manifesta e dimostrata e a condanna avvenuta un cittadino è comunque innocente, quasi sempre si è scritto ( e tante volte si è detto anche in diverse sedi politiche) in questi ultimi venti anni che se un giudice indaga su di te qualcosa c’è…che forse dovresti dimetterti, e alcuni hanno persino sostenuto che se hai un avviso di garanzia magari non dovresti candidarti a nessuna carica pubblica..
Io sono garantista da sempre e dunque non fatico a scrivere queste cose, come non ho faticato a prendere posizioni anche impopolari quando sono stata di fronte a scelte difficili ( perchè il difficile non è difendere la credibilità di un esponente della tua parte politica quando riceve un avviso di garanzia, il difficile è difendere un esponente della parte avversa e resistere alla tentazione di usare quell’avviso contro di lui  a fini politici). Ma uno Stato di diritto questo è, pensare e pretendere le stesse cose per ogni indagato, volere per gli altri lo stesso trattamento che si vorrebbe per se stessi, e non dimenticare mai che fino a prova contraria e a condanna avvenuta un cittadino è innocente, non presunto colpevole. Quanto siano distanti anche molti nostri modi di fare e di giudicare è abbastanza palese, se guardiamo a certe nostre prese di posizione, a giudizi spesso sommari, ad una torsione giustizialista che non è solo dell’IDV  e di alcuni giornalisti ce ne rendiamo conto.

L’uso della giustizia a fini politici è una pratica assai diffusa nel nostro paese, al punto che tante volte la politica è stata travolta. Questo significa che non c’è corruzione, conflitto di interessi, collusione e molto altro ancora?  Queste cose ci sono ma vanno dimostrate e il miglior modo di farlo è celebrare i processi e avere indizi certi e non supposizioni, in modo che i processi si concludano con sentenze chiare e certe.  Cosa che in Italia accade pochissime volte, perché assai più frequentemente i processi ( soprattutto quelli di tangentopoli, si sono conclusi con un non luogo a procedere o con sentenze di assoluzione per mancanza di prove o estraneità ai fatti). E ogni volta che questo è accaduto a rimetterci sono stati lo stato di diritto e la credibilità dei giudici e della giustizia.  I giudici hanno un ruolo essenziale e va garantita la loro indipendenza. Ma hanno in primo luogo l’onere della prova di ciò che sostengono quando muovono una accusa. E ogni cittadino ha diritto a garanzie inalienabili che sono il fondamento di uno stato di diritto sostanziale. Quando viene inquisito,  durante il processo, quando viene condannato o assolto, quando viene incarcerato. I diritti non si sospendono sulla soglia di alcun procedimento e il carcere non è un territorio franco. Altrimenti qualsiasi stato di diritto va a farsi friggere per sempre. So che molte e molti di voi forse non saranno d’accordo, ma il bello della discussione è questo, confrontarsi su opinioni diverse e non solo dirci tra noi che siamo sempre d’accordo. Avevo cominciato a scrivere questo articolo prima della smentita e non ho cambiato la sostanza. Perché il ragionamento mi pare resti valido in generale. Ho mutato l’incipit e cambio ora il finale. Un avviso di garanzia dunque non può essere usato come un arma contundente, mai.

Ma dare  notizia di un avviso di garanzia che non esiste è una vigliaccata doppia e chi usa questi metodi fa un torto alla sua intelligenza, alla nostra, e all’informazione tutta.

Fulvia Bandoli dal sito di SeL

gennaio 20, 2010

OBAMA: DURA SCONFITTA NEL FEUDO DEI KENNEDY

Il repubblicano Scott Brown è il nuovo senatore del Massachusetts. Ha battuto la rivale democratica Martha Coakley 53 a 46%, ereditando il seggio che per quasi 60 anni era stato monopolio della famiglia Kennedy, ultimo il “vecchio leone” Ted, morto ad agosto. Una sconfitta bruciante per Barack Obama, che si era impegnato in prima persona in favore della Coakley. Il presidente perde la maggioranza qualificata di 60 voti alla camera alta, che gli consentiva di evitare l’ostruzionismo: si complica la strada verso l’approvazione della legge sanitaria.

gennaio 20, 2010

Razzismo italiano

 

«Vietato ai cinesi se non parlano italiano». È il messaggio scritto con un pennarello nero su un cartoncino bianco, affisso alla porta di un negozio di abbigliamento di Empoli.

Scherzo o razzismo?

gennaio 20, 2010

palermo: manifesti con i boss della mafia in manette

 

Singolare iniziativa della Giovane Italia, il movimento giovanile del Popolo della libertà, ala ex Alleanza nazionale, che tappezzato Palermo con decine di manifesti che ritraggono in foto i boss mafiosi Giovanni Nicchi e Domenico Raccuglia in manette e la scritta “Farete tutti questa fine”. Un messaggio rivolto ai mafiosi ancora liberi. Un “regalo di compleanno” come dicono loro, al giudice Paolo Borsellino che oggi avrebbe 70 anni.