Buonanotte a tutti noi Socialisti che vaghiamo come stelle senza cielo.
Buonanotte a Rui che si è innammorato delle montagne di Montella.
Buonanotte a mamma che ha compiuti gli anni oggi.
Buonanotte compagni.
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Buonanotte a tutti noi Socialisti che vaghiamo come stelle senza cielo.
Buonanotte a Rui che si è innammorato delle montagne di Montella.
Buonanotte a mamma che ha compiuti gli anni oggi.
Buonanotte compagni.
Storie di ordinaria follia
Charles Bukowski
La biografia di Bukowscki include due tentativi di lavorare come impiegato, dimissioni dal “posto fisso” a cinquant’anni suonati, “per non uscire di senno del tutto” e vari divorzi. Questi scarsi elementi ricorrono con ossessiva insistenza nella narrativa di Bukowski, più un romanzo a disordinate puntate che non racconti a sé, dove si alternano e si mischiano a personaggi e eventi di fantasia. “Rispetto alla tradizione letteraria americana si sente che Bukowski realizza uno scarto, ed è uno scarto significativo”, ha scritto Beniamino Placido su “La Repubblica”, aggiungenso: “in questa scrittura molto ‘letteraria’, ripetitiva, sostanzialmente prevedibile, Bukowski fa irruzione con una cosa nuova. La cosa nuova è lui stesso, Charles Bukowski. Lui che ha cinquant’anni (al tempo in cui scrive questi racconti, attorno al ’70), le tasche vuote, lo stomaco devastato, il sesso perennemente in furore; lui che soffre di emorragie e di insonnia; lui che ama il vecchio Hemingway; lui che passa le giornate cercando di racimolare qualche vincita alle corse dei cavalli; lui che ci sta per salutare adesso perché ha visto una gonna sollevarsi sulle gambe di una donna, lì su quella panchina del parco…Lui, Charles Bukowski, ‘forse un genio, forse un barbone’. Anzi, ‘io Charles Bukowski, detto gambe d’elefante, il fallito’, perché questi racconti sono sempre, rigorosamente in prima persona. E in presa diretta.” Un pazzo innamorato beffardo, tenero, candido, cinico, i cui racconti scaturiscono da esperienze dure, pagate tutte di persona, senza comodi alibi sociali e senza falsi pudori. |
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Si è conclusa la manifestazione che ha visto sfilare qualche centinaio di no Tav sulla A32 Torino-Bardonecchia. L’autostrada è stata riaperta in entrambi i sensi di marcia. Per protestare contro l’entrata in funzione della prima trivella per i carotaggi della Torino-Lione all’autoporto di Susa, un corteo ha percorso per circa due ore un tratto di un chilometro in direzione della Francia, poi verso Torino.Dopo una trattativa durata circa mezzora, poliziotti e carabinieri hanno lasciato passare i manifestanti che avevano assicurato che non vi sarebbe stato alcun tentativo di forzare il blocco verso la trivella. I No Tav hanno intonato canti e slogan.
Il 28 e 29 marzo si vota per rinnovare le giunte di 13 regioni.
Delle tredici regioni in cui si vota allo stato solo due sono le regioni in mano al centrodestra: Lombardia e Veneto che sono governate dall’alleanza Pdl-Lega-Udc.
Nelle altre regioni invece e cioè: Piemonte, Liguria, Emilia, Toscana, Marche, Umbria, Lazio, Basilicata, Puglia, Campania e Calabria governa il centrosinistra.
Il governatore è eletto in un unico turno.
Il centrodestra è sicuro di vincere nel nord confermandosi in Lombardia e Veneto e aggiudicandosi il Piemonte e la Liguria.
Conta di vincere anche nel Lazio nella Campania, Calabria e Puglia.
Ritiene invece irragiugibili la Toscana, le Marche,l’Umbria,la Basilicata e l’Emilia che rimarrebbero al centrosinistra.
Che succederà?
Difficile fare previsioni. Certamente confermati il Veneto e la Lombardia più difficile appare la conquista del Piemonte dove l’UDC ha deciso di appoggiare il Presidente uscente Bresso.
Per quanto riguarda la Liguria, il centrosinistra è favorito, perché l’accordo con l’UDC sposta l’ago della bilancia in suo favore ma lo scarto, stando agli ultimi sondaggi è di solo un paio di punti. Saranno sufficienti a conservare il governo della Regione? Speriamo.
Trema l’accordo che l’Udc ha stipulato nel Lazio a favore della Poverini, candidata del Centrodestra. Se prevarranno le colombe del PDL l’accordo resisterà e sarà difficile che il Lazio rimanga al centrosinistra, se invece dovesse saltare tale accordo la partita è ancora aperta con qualche margine di vantaggio per il centrosinistra.
La Campania dovrebbe andare al centrodestra perché Caldoro riuscirà ad attrarre anche voti da sinistra. Che tristezza. Anche in questa regione saranno determinanti i voti dell’UDC.
Stesso discorso per la Calabria dove il centrosinistra potrebbe vincere con buoni margini solo in caso di accordo con l’UDC, che chiede la candidatura alla presidenza di Occhiuto.
Infine la Puglia, che è la regione più a rischio. Una risposta potrà essere data solo dopo le primarie e della pronuncia del’UDC se aderire in ogni caso all’alleanza di centrosinistra o meno.
Non finirà certamente undici a due ma nemmeno otto a cinque come spera il centrodestra.
Mentre ad Hammamet l’Italia fascista e corrotta riabilita il latitante Craxi, si butta fango su Nichi Vendola. Niente di nuovo, se non si riesce a sconfiggere l’avversario con i mezzi della politica si prova con la diffamazione e la calunnia.
Se tutti rubano e delinquono nessuno ruba e delinque. Non sempre ècosì.
L’onestà è un valore e questo da fastidio.
CAMBIA NOME PIAZZA 25 APRILE A PECORARA, LUOGO SIMBOLO LEGA SINDACO ALBERTINI (PDL-EX AN) LA INTITOLA A CARDINALE DELLA ZONA l’Ansa : ”Un’offesa ai martiri della Resistenza”. Così il presidente dell’Associazione Partigiani Cristiani di Piacenza, Mario Spezia, ha commentato la decisione di Franco Albertini, sindaco Pdl di Pecorara, piccolo comune sulle colline piacentine della Val Tidone, (meno di mille abitanti), di cambiare il nome della centralissima piazza XXV Aprile intitolandola al cardinale Jacopo Da Pecorara. ”Un’ offesa ai martiri delle Aie di Busseto e a don Giovanni Bruschi, cappellano della Resistenza, che nel cimitero di Pecorara riposa”,.
Dopo i neri, i rom, gli albanesi, i mussulmani la destra comincia a divertirsi con i simboli della sinistra. Mentre ad Hammamet riabilita Craxi a proprio uso e consumo, comincia a demolire le icone della resistenza. E non finisce qua. Ne vedremo delle belle.
Le Ferrovie tedesche (Deutsche Bahn) puntano sull’energia eolica per alimentare una parte della flotta di treni ad alta velocita’ (Ice). La Db sta per firmare un contratto con un parco eolico del Branbeburgo (Est), non lontano da Berlino, per la fornitura di 59 gigawatt/ora all’anno fino al 2020. In questo modo, ha spiegato oggi la societa’, si potranno alimentare con energia eolica fino a sei treni Ice, su un totale di 250. La Deutsche Bahn gia’ utilizza fonti rinnovabili per il 16% del proprio fabbisogno di energia, una quota che nei prossimi 20 anni dovrebbe aumentare al 30%. | |