Il coordinamento nazionale di Sinistra Ecologia e Libertà è impegnato a promuovere su tutto il territorio nazionale una campagna di mobilitazione per sostenere le lotte per la democrazia in Iran.
La brutale e crudele repressione del dissenso, la cancellazione di ogni prospettiva democratica per l’attuale regime degli ayatollah mete alla prova il mondo intero. Chiediamo che vengano adottate tutte le misure, che escludano esplicitamente il ricorso alla forza militare, atte a rendere incisiva le iniziative della comunità internazionale per la protezione dei cittadini iraniani e per garantire il ripristino delle agibilità democratiche. Per questo motivo intendiamo promuovere e sostenere tutte le iniziative già in campo e quelle che riusciremo a costruire.
Aderisce alla tre giorni in difesa della Costituzione repubblicana promossa, ad Acquasparta, da Articolo 21 ed altre associazioni, così come intende prendere parte alle iniziative che verranno promosse dalle reti civiche e dai movimenti sociali e ambientali che si stanno moltiplicando su tutto il territorio nazionale, a partire dalla difesa dei beni comuni e dalla netta opposizione al Ponte sullo stretto e alle centrali nucleari.
Sel è vicina a tutte/i le lavoratrici/ori che lottano per il mantenimento del posto di lavoro e si impegna ad un’azione politica per la piena occupazione, il contrasto alla precarietà e per la democrazia nei luoghi di lavoro.
Esprime la massima solidarietà alla Procura di Reggio Calabria per l’attentato subito da chi sta sferrando un’iniziativa contro le mafie più sanguinarie, colpendo non solo le organizzazioni militari ma anche gli essenziali interessi economici che ne costituiscono il cuore. Ritiene perciò ancora più urgente una campagna di mobilitazione contro le mafie e contro quei provvedimenti che ne favoriscono oggettivamente gli interessi, a partire dallo scudo fiscale e dalla nuova normativa sul sequestro dei beni confiscati.
Il coordinamento nazionale si è inoltre soffermato sulla situazione politica e sulle prossime scadenze elettorali. Le prossime elezioni regionali sono un banco di prova della politica nazionale. Il Pd rischia di essere subalterno all’Udc ed all’idea che quel partito ha di coalizione di governo. Sulle privatizzazioni dei beni comuni, sull’accettazione del nucleare, del ponte sullo stretto, sulla sanità il Pd aderisce, in nome di una futuribile alleanza alternativa a Berlusconi, ai contenuti che il partito di Casini esprime. Il Pd rinuncia persino allo strumento sul quale si è fondato, le primarie, per aderire alle logiche di palazzo del suo nuovo alleato e sancendo il divorzio da quel popolo, compreso quello “viola”, che viene guardato con sospetto e fastidio in ogni manifestazione di partecipazione democratica . Il Pd sta materialmente distruggendo l’idea di un’alternativa di governo alla destra, consegnando l’opposizione di questo paese ad un futuro di inciuci e di assenza di alternativa. Le elezioni regionali pugliesi sono, per questi motivi, un centro essenziale delle politiche di tutte le forze democratiche. Il Pd vuole una sinistra asservita ai programmi della destra moderata e liberista o la indica come nemico esplicito. La candidatura di Nichi Vendola è la candidatura della buona politica contro quella degli intrighi di palazzo. È il mandato popolare che si rinnova contro l’ostilità, non solo ad un leader della sinistra, ma al proprio stesso popolo.
In molte regioni l’Udc pone l’esclusione della sinistra come pregiudiziale. Non accetteremo di essere discriminati, per altro senza che da nessuna parte si stia facendo nessun serio confronto sui programmi.
È, dunque, aperto un problema nazionale del quale Sel intende discutere direttamente con i rappresentanti nazionali delle forze politiche, a partire dal Pd, Italia dei Valori, Rifondazione Comunista, Pdci, Verdi, Psi e intanto sospende ogni trattativa sulle prossime elezioni regionali e rinnova l’appello a tutte le forze intellettuali, democratiche e civili di questo paese affinché prendano parola contro il ritorno di una politica delle alleanze che si basa solo sul politicismo e calpesta ogni rigore etico nella formazione delle scelte.
Il Coordinamento Nazionale SEL
Roma, 7 gennaio ’10