I capodogli spiaggiati a Peschici sono morti perché avevano ingerito di tutto di più. Buste di plastica, pezzi di corda, scatolette e contenitori di vari materiali sono stati trovati nello stomaco di quattro dei sette mammiferi ritrovati in località Foce Varano, sul Gargano, in Puglia. La scoperta è stata compiuta dal professore Giuseppe Nascetti, pro-rettore dell’università della Tuscia, ritenuto uno massimi esperiti mondiali di parassitologia ed ecologia marina, chiamato come esperto a valutare le cause dello spiaggiamento e della successiva morte dei cetacei.
Secondo il professor Nascetti, i capodogli potrebbero aver scambiato gli oggetti trovati nei loro stomaci per calamari, unico cibo di cui si nutrono. «Quello che sembrava il capobranco – spiega l’esperto – ne aveva lo stomaco colmo. Un po’ meno gli altri tre. Ma la morte di tutti e sette gli esemplari è riconducibile al fatto che i tre capodogli che non avevano ingerito oggetti di plastica abbiano seguito il capobranco andando come lui a morire sulla spiaggia. Un comportamento legato allo spirito gregario ai gruppi di giovani maschi». Questa storia dovrebbe farci riflettere.
(riproponiamo questo video, che anche se è stato girato per la campagna elettorale per le elezioni europee, conserva ancora oggi la sua attualità.)
Oggi si conclude l’assemblea costituente di Sinista e Libertà.
Anche se per il momento non hanno aderito, i compagni di “Quaderni socialisti” esprimo la loro solidarietà a tutti i compagni che in questi giorni sono aRoma per costruire questa grande alternativa per una sinistra libera, aperta e coinvolgente. Sinistra e libertà è allo stato l’unica realtà possibile per una sinistra unita ed indipendente.
Siamo pronti ad affronatre insieme il percorso politico di SeL non appena saranno rimossi tutti ostacoli politici, fino ad oggi riscontrati.
Dopo l’infelice sortita di Massimo D’Alema, che per risolvere i problemi giudiziari di Berlusconi si è offerto di fare da sponda alle proposte di una legge ad personam per salvare il Premier dalle sue grane giudiziarie, anche il segretario del PSI Nencini, per compiacere il suo magnaccia Massimo D’Alema riconosce che “Occorre essere realisti e riconoscere che, piaccia o no, il problema giudiziario di Berlusconi è diventato il problema del Paese. La riforma della giustizia, – continua Nencini – di cui c’è un bisogno tremendo e non da ieri, non può non tener conto di questo dato di fatto, pena il perpetuarsi della paralisi e della guerra civile fredda in corso da un quindicennio. E’ impossibile discutere della riforma della giustizia senza affrontare anche il nodo del legittimo impedimento o di un provvedimento analogo. Una ‘leggina ad personam’, come suggeriva ieri D’Alema può essere il male minore se ci consente di voltare pagina.” E’ veramente vergognoso che il segretario del partito socialista da una parte cerca di affossare con tutte le sue forze l’esperienza di Sinistra e Libertà e dall’altro si faccia portatore di un discorso che nulla ha a che fare con il pensiero e la tradizione socialista. Pensavamo che certi tipi di ragionamenti facessero parte di un passato che no si voleva far tornare, invece ci dobbiamo rendere conto che Nencini sta portando indietro l’orologio del Psi di parecchi anni. Come si può rinunciare al sacro principio della leglità e del fatto che tutti siamo uguali davanti alla legge, principio costituizionalmente garantito per tutelare gli interessi personali di un piduista, frequentatore di minorenni, corruttore di giudici e testimoni, a tacer d’altro? Come socialista, non riuscirei mai a concordare su queste irresponsabili scelte da parte del segretario, che le fa solo per asecondare il suo sodale Massimo D’Alema. Bisogna fermare questa deriva a destra del partito Socialista, che serve solo a far morire in via definitiva ogni speranza di sopravvivenza.
In un post pubblicato sul sito del PSI, il segretario nazionale Nencini diffida Vendola dall’usare il simbolo di Sinistra e Libertà alle prossime elezioni regionali. Nencini ricorda a Vendola che “ il simbolo di Sinistra e Libertà non può essere utilizzato senza il consenso di tutti i soci fondatori e neppure parte della denominazione dell’associazione stessa. “
La diffida in sè e per sè legittima dimostra quanto poco sia democratica e veramente socialista la vena di Nencini. Porre dei veti così perentori senza nemmeno discutere significa soltanto costringere Vendola o a fare un atto di forza e proporre comunque la presentazione di liste con il simbolo di Sinistra e Liberà ed ecologia, o trovare un altro simbolo che necessariamente non coinciderebbe con quello originario. Nel primo caso si corre il rischio di andare alle elezioni regionali dovendo fare i conti con un ricorso alla magistratura da parte del PSI e dei verdi, con tutte le incognite che tale ricorso comporterebbe, nel secondo caso un simbolo nuovo disorienterebbe gli elettori, che dovrebbero votare su un ulteriore nuovo simbolo, dopo aver votato alle ultime elezioni europee per i simbolo bianco e rosso di Sinistra e Libertà. Nencini e Vendola farebbero bene a trovare un accordo, allo stato difficile, anche perché il PSI, non ce ne voglia Nencini, è un partito moribondo, mentre Sinistra e Libertà è l’unica reale prosettiva per la sinistra se me mette da parte le frange massimaliste, che rischiano di affossarla.
Lo chef Giovanni Allegro, insegnante di cucina a “Cascina Rosa”, della Scuola di cucina dell’Istituto nazionale tumori di Milano, propone delle ricette sane utili a prevenire il tumore. Allegro collabora con l’Istituto e con il dipartimento di Scienze biomediche di Torino nell’ambito di progetti di ricerca sulla prevenzione dei tumori
Ingredienti per sei persone:
500 g di filetti di merluzzo freschi;
4 filetti di acciuga sott’olio;
50 g di pangrattato;
3 spicchi d’aglio;
2 cucchiaini di prezzemolo tritato;
1 limone;
q.b. olio extravergine;
q.b. sale e pepe.
Sintesi della ricetta:
Cottura = 20′
Dose = 6 persone
Calorie = 164 per porzione
Preparazione
Disponete i filetti di merluzzo in una pirofila unta e spolverizzateli con sale e pepe. In una scodella amalgamate i filetti di acciuga tritati e il prezzemolo e condite con olio extravergine. Spalmate questa salsa sul pesce, cospargete con pangrattato e passate in forno a 160° per 20 minuti. Prima di servire, irrorate il pesce con succo di limone e guarnite con qualche ciuffo di prezzemolo.
Anche a Natale, come nel resto dell’anno, non bisogna dimenticare di fare una corretta raccolta differenziata: dagli avanzi della tavola ai tanti prodotti acquistati e consumati, ogni cosa va gettata nel posto giusto. Con ”semplici accorgimenti individuali” si eviterebbe cosi’ ”la costruzione di un’intera discarica”, raccogliendo circa 120.000 tonnellate di carta e cartone che tornerebbero a essere una risorsa per l’economia. E, visto il momento ‘delicato’ delle festivita’ natalizie, Comieco (Consorzio nazionale per recupero e il riciclo degli imballaggi a base cellulosica), ha preparato un vademecum con indicazioni per mettere a punto una differenziata di qualita’ sia per il pranzo di Natale sia per il cenone di Capodanno. Per fare una buona raccolta, oltre alla buona volonta’, e’ ”necessario imparare a gestirla correttamente”, come emerge da un recente sondaggio Ipsos-Comieco (8 italiani su 10 differenziano regolarmente carta e cartone ma molti non hanno ancora imparato a farla bene). Si parte dall’antipasto: se e’ a base di affettati o formaggi, la confezione in cui sono conservati si getta nell’indifferenziata. Eccoci ai primi: per il piu’ tradizionale come le lasagne al forno bisogna ricordare che la carta da forno va nell’indifferenziata cosi’ come tutti i tovaglioli usati e qualsiasi tipo di carta con residui di cibo o che sia sporca. Il secondo: cotechino o zampone che sia, e’ necessario separare la confezione di cartone dall’involucro che contiene la carne. E lo stesso passaggio vale per il dolce natalizio sia per il panettone sia per il pandoro. E, infine, si deve fare attenzione anche agli scontrini dei negozi in cui abbiamo acquistato le leccornie natalizie: il 75% degli italiani li manda nel raccoglitore della carta, quando invece essendo carta chimica dovrebbe essere gettata nell’indifferenziata.