Archive for dicembre 15th, 2009

dicembre 15, 2009

Poesia di Vladimir Luxuria dedicata a Bagnoli.

Questa breve poesia ce l’ha inviata Vladimir Luxuria dove la sua visita a Bagnoli lo scorso Novembre.
La dolcezza e la leggerezza dei termini, la rendono semplicemente bellissima.

C’è un sapore che, dopo aver visitato Bagnoli, ti resta in bocca:
più deciso del tartufo,
più antico della castagna,
più dolce di un torrone;

è il sapore dell’affetto della gente,
del calore delle strette delle loro mani
e della luce di occhi e sorrisi.

La sapienza di chi con le mani sceglie le castagne migliori
e di chi con le mani ha intagliato splendide figure nel coro.

Grazie di tutto

Vladimir Luxuria

 

Antonio Nigro e Vladimir Luxuria

Vetta Rajamagra Laceno

dicembre 15, 2009

Buonanotte compagni.

buonanotte compagni.

buonanotte a tutti i blogger. Il ministro della paura sta studiando come  sottometterci.

L’Italia come la Cina.

Intanto dalla finanziaria sparicono gli incentivi per l’auto elettrica.

la Fiat non la sa fare e non la vuole fare.

What’s Going On è un album del cantante statunitense Marvin Gaye, pubblicato nel 1971. L’album tratta temi come l’abuso di droga, la povertà e la guerra del Vietnam, e per questo inaugurò un nuovo corso nella musica soul. Viene considerato una sorta di concept album, dato che alcune tracce fanno da introduzione alla successiva. Viene anche catalogato come album Song Cycle, perché la traccia finale riprende la traccia iniziale dell’album. I temi trattati sono interpretati dal punto di vista dei veterani della guerra del Vietnam, che fatto ritorno a casa non vedono altro che ingiustizia, sofferenza ed odio.

dicembre 15, 2009

L’altra faccia della luna.

Testimonianza da Milano: le violenze di neofascisti, sostenitori di Berlusconi e polizia contro chi contestava il premier.

Io ieri sera in piazza Duomo a Milano c’ero.
Terroristi non ne ho visti. Provocatori comunisti nemmeno.
Ho visto i ragazzi di Azione Studentesca picchiare tutti quelli, tanti, centinaia tra il pubblico e i passanti che facevano riprese o che dicevano la loro contro Berlusconi in un paese dove ormai la libertà di espressione in un luogo pubblico è bandita.
Ho visto un povero squilibrato che nella tensione di questo periodo non ha saputo trattenere un gesto senza dubbio deplorevole. Uno.
Ho visto i nostalgici del fascismo. Signori distinti di una certa età che davanti ai giovani picchiatori dicevano “Che bello, sembra di essere tornati indietro di mezzo secolo”. Ho visto tanta gente vestita di viola guardarli sgomenta. E non erano vestiti di rosso. Erano proprio vestiti di viola.
Ho sentito un giovane berlusconiano che diceva ai caschi blu: “Lui lasciatelo stare, è dei nostri”.
Ho sentito un altro giovane che accusava i video operatori che documentavano l’evento di essere collusi con la Digos. Ostacolava il loro lavoro, coprendo la telecamera con le bandiere ed arrivando a strappare le telecamere dei giornalisti dalle loro mani e al tentativo di linciaggio di chi voleva solo raccontare. Affermavano, lui e i suoi colleghi, che la libertà di informazione di ciò che avviene nella pubblica piazza deve essere subordinata alla garanzia dell’anonimato del gesto di picchiare dei semplici cittadini che esprimono un’opinione contraria.
Ho chiesto perché e mi sembrava domanda legittima.
Mi sono sentita dire che dovevo andarmene perché avevo la faccia da comunista. Io. Che nessuna parola avevo proferito, attonita nell’osservare la deriva culturale del nostro paese.
E’ vero. E’ deplorevole scagliare un souvenir contro un presidente del consiglio, ma nella foga di denunciare questa nefandezza facciamo lo sforzo di non dimenticarci e non distorcere il contorno e di non accusare di aver lanciato il duomo in testa al presidente tutti quelli, moltissimi, che manifestano solo il desiderio di vedere Berlusconi difendersi in tribunale come lui stesso aveva promesso.

Laura, Milano(fonte:Peace reporter)

dicembre 15, 2009

“bella ciao” diventa l’inno dell’opposizione iraniana

Magari in Italia non è più di moda, ma in Iran l’opposizione al regime ne ha fatto il proprio inno.

dicembre 15, 2009

il cancro si combatte a tavola.

Il sovrappeso e la vita sedentaria sono fattori che predispongono al cancro. Le persone grasse, secondo un volume sul rapporto fra alimentazione e tumori del Fondo mondiale per la ricerca sul cancro, si ammalano di più di carcinoma della mammella, dell’endometrio, del rene, dell’esofago, dell’intestino, del pancreas e della cistifellea. 

Anche fare poco movimento è un fattore di rischio a prescindere dall’obesità. “La prima raccomandazione di mantenersi snelli per tutta la vita e di evitare i cibi ad alta densità calorica, cioè quelli ricchi di grassi e di zuccheri, che più di ogni altro favoriscono l’obesità. E, in primo luogo, non bisogna mangiare gli alimenti proposti nei fast food e le bevande zuccherate”.
 
I FATTORI DI RISCHIO

Alcool e carni rosse
“Il consumo di bevande alcoliche – continua Berrino – è associato ai tumori del cavo orale, della faringe, della laringe, dell’intestino, del fegato e della mammella

Sale e calcio
“Anche il consumo elevato di sale e di cibi conservati sotto sale – continua Berrino – sono associati al carcinoma dello stomaco. E ancora, continua l’esperto dell’Istituto italiano dei tumori, mangiare eccessive quantità di calcio probabilmente provoca il cancro della prostata. Cereali e legumi contaminati da muffe cancerogene sono responsabili del tumore del fegato. La contaminazione con arsenico dell’acqua da bere è invece responsabile di tumori del polmone e della pelle. Il consumo di alimenti contenenti beta-carotene ad altissime dosi (un pigmento arancione contenuto in molte varietà di frutta e verdura) fa aumentare l’incidenza di cancro del polmone nei fumatori”.

Latte e latticini
“Sul latte e i latticini e, in generale, sui grassi animali – conclude Berrino – gli studi sono molto contrastanti e non conclusivi: il consumo di latte sembrerebbe ridurre i tumori dell’intestino, che sarebbero però aumentati da quello di formaggi. Un utilizzo elevato di grassi aumenterebbe sia i tumori del polmone che i tumori della mammella; si tratta di aumenti di rischio modesti ma, data l’elevata frequenza di questi tumori, tutt’altro che trascurabili. “Un ulteriore fattore importante è l’allattamento: riduce il rischio di cancro della mammella e forse dell’ovaio e il rischio di obesità in età adulta per il neonato”.

dicembre 15, 2009

Un dolce Natale sotto la neve.

Mentre il piccoletto se ne sta al caldo e Tartaglia se ne sta al fresco, c’è chi invece sta al gelo, come il bambinello di Natale.
Finalmente tutti in Abruzzo – dove ora nevica e gela – hanno ricevuto ( come da propaganda di regime ) le nuove abitazioni …

dicembre 15, 2009

Fantapolitica.

Da qualche ora nella Rete italiana, e in moltissimi siti stranieri, uno dei video più *linkati e cliccati* vede l’attuale premier
Berlusconi e due noti ministri nudi che praticano diverse figure del Kamasutra, avendo come soundtrack Fratelli d’Italia in versione hard rock.
Il video è stato ripreso dai maggiori network mondiali e *Sky lo
trasmette in mondovisione* in un talk show a cui partecipano il noto editorialista Luttwak, monsignor Milingo, Carla Bruni e Chicco Mentana nelle vesti di conduttore.
L’opinione pubblica è scossa. Ci sono manifestanti che riempiono
spontaneamente piazze e strade e*un’organizzazione sindacale
anarchica* riesce a fermare con successo autobus, taxi, treni e
aerei. Si attende quasi un*intervento del Presidente Napolitano.
Invece è Maroni, ministro dell’Interno, a intervenire a reti
unificate: “Il video è falso” – dichiara – “sono solo degli
attori molto somiglianti, si tratta di una manovra
dell’*ultrasinistra appoggiata da hacker rumeni”
Nel frattempo, YouTube viene oscurato per apologia di reato fino a data da decidere, come pure tutti quei siti che avevano linkato,
compreso quello di Beppe Grillo.
Di lì a qualche giorno il Tar del Lazio dichiarerà illegittimo il
provvedimento, ma intanto dozzine di siti sono stati oscurati al
mondo intero.
Ovviamente è solo un’ipotesi surreale, “futurista”, *solo fantapolitica* …… o no??

dicembre 15, 2009

Christiana: una comune assediata.

COPENAGHEN – I Black bloc, con barricate in fiamme, molotov e petardi, sono tornati a colpire a margine del vertice Onu sul clima a Copenaghen e, per farlo, hanno scelto un luogo simbolo degli ‘alternativi’ di tutta Europa: il quartiere di Christiania, la storica comunità hippie della capitale danese.
La polizia ha reagito con lanci di lacrimogeni, cannoni ad acqua ed elicotteri facendo circa 200 fermi al termine di una giornata che già in mattinata aveva visto l’intervento della polizia all’interno del centro provvisorio di detenzione dove sono reclusi i giovani fermati nella manifestazione dell’altro ieri. Attorno alle 22:30 alcuni giovani, secondo quanto riferito da agenti sul posto, sono usciti da Christiania attaccando la polizia già schierata nella zona. Tra i facinorosi, hanno riferito il sito di un quotidiano e fonti della polizia, c’erano anche “Black bloc”, gli anarchici anti-capitalisti che fanno dello scontro con le forze dell’ordine una loro ragion d’essere.
I giovani sono riusciti ad allestire una sorta di barricata alla quale hanno dato poi fuoco utilizzando anche materiali vari tra i quali una barca di legno rosso. La polizia, in tenuta antisommossa, è intervenuta con un massiccio lancio di lacrimogeni ed ha fatto irruzione nel quartiere, noto per essere in parte autogovernato. La zona è stata costantemente sorvolata da elicotteri ed il fuoco delle barricate è stato spento con cannoni ad acqua. Fonti ufficiali della polizia citate dai media hanno confermato che sono state lanciate bottiglie molotov e da foto appare chiaro un fitto uso di petardi.
Le forze dell’ordine hanno tenuto lontani la maggior parte dei giornalisti arrivati sul posto ma l’ANSA, dall’interno del quartiere, ha potuto constatare che ancora poco dopo la mezzanotte una quindicina di ragazzi sono stati ammanettati e, in fila indiana, sono stati fatti salire su un furgone cellulare per essere portati via. L’operazione di bonifica della zona è continuata con l’intervento della squadre cinofile della polizia.

La Repubblica