Secondo il vicepresidente del C.S.M., Nicola Mancino, questo federalismo consentirà alle regioni ricche di avere maggiori competenze ed è con grande leggerezza e superficialità che il Mezzogiorno non si è reso conto che il federalismo, così come proposto dalla legge delega, incombe come una scure sulle regioni del Sud. Questo è l’allarme lanciato da Macino, nel corso di un convegno promosso dall’ordine e i dottori commercialisti e degli esperti contabili dei tribunali di Ariano ed Avellino. Secondo l’ex-presidente del Senato la riforma prospettata dal titolo V della Costituzione incombe più come una tomba che come una sfida per il Sud dell’Italia. Per Mancino, oggi il Mezzogiorno e meno forte di quella politica solidaristica che dal dopoguerra in poi ha scongiurato lo scontro sociale tra Nord e Sud del paese. Ma Mancino non si limita solo a mettere in allarme la platea, anzi, la scuote ad avere l’orgoglio di essere meridionali, esortandola a svegliarsi dal torpore e alla partecipazione della stesura della riforma, richiamando l’attenzione a tutto il Mezzogiorno ad avere una maggiore responsabilità e dovere nel concorrere a impedire l’involuzione del Sud. Siamo d’accordo, proprio per questo vanno fermati, finchè siamo in tempo.
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