Domenica 13 dicembre
l’Amministrazione Comunale di Bagnoli Irpino (AV), ha organizzato un’iniziativa denominata “Peppino Impastato e Don Giuseppe Diana, due vite un unico obiettivo: lottare contro tutte le mafie” durante la quale verrà posta
all’interno della biblioteca comunale una targa commemorativa in ricordo di Peppino Impastato e Don Giuseppe Diana, vittime sacrificali della lotta alla
Mafia e alla Camorra.
” L’Idea -dichiara il consigliere Antonio Nigro- ci è venuta dopo l’angoscioso gesto fatto dal Sindaco di Ponteranica in provincia di Bergamo che tempo fa tolse la targa dalla biblioteca comunale del proprio Comune. Un gesto assurdo che infangò la memoria di Peppino Impastato, martire
Italiano nella lotta contro la mafia. Tanti Comuni lungo tutto il territorio
dopo quell’infelice gesto hanno deciso di ricordare Peppino ponendo targhe alla sua memoria in uffici pubblici e biblioteche: anche Bagnoli quindi vuole dare un piccolo ma significativo omaggio a questo grande uomo morto in difesa dei propri ideali, affiancandogli un’altro personaggio, campano, ucciso dalla camorra, Don Giuseppe Diana, il prete ucciso nel ’94 a Casal di Principe. Un popolo senza memoria è un popolo senza futuro.”
La cerimonia di deposizione avrà luogo nella biblioteca Comunale sita in via Garibaldi domenica 13 alle ore 11:00.
Prevista inoltre in serata alle ore 18:00 la proiezione presso il Cinema
Comunale di un documentario sulla vita di Don Giuseppe Diana e del grande film
I 100 Passi, che ripercorre fedelmente la storia di Peppino Impastato.
BAGNOLI IRPINO ricorda Impastato e Don Diana
buonanotte compagni
Buonanotte Marco Di Lello, che si candida alle primarie.
buonanotte a Di Pietro, che ha tutti i difetti ma dice la verità.
ma dov’è finito Luigi Mainolfi? Mi manca.
Una pagina di vergogna.
L’Aula della Camera ha negato l’autorizzazione all’arresto del sottosegretario all’Economia Nicola Cosentino (Pdl), confermando la decisione assunta nei giorni scorsi dalla Giunta per le Autorizzazioni di Montecitorio. I voti a favore sul diniego dell’arresto sono stati 360, 226 quelli contrari. La votazione è stata a scrutinio segreto. Cosentino ha partecipato nell’Aula al voto.
Seduto nell’ultima fila, a pochi posti di distanza dal legale del premier Niccolò Ghedini e dal presidente della commissione Giustizia della Camera Giulia Bongiorno, Cosentino riceve gli abbracci e i baci dei colleghi della maggioranza che attraversano l’emiciclo pur di andare a congratularsi con lui per lo scampato arresto chiesto dai magistrati napoletani. Francesco Pionati lo stringe in un abbraccio affettuoso, mentre Mario Landolfi gli stringe calorosamente la mano. Ma la processione dei deputati, soprattutto campani, è lunghissima e lui sorride felice a tutti.
“Non si è mai contenti di difendersi da accuse così infamanti; ma prendo atto di un voto che ha attraversato tutti gli schieramenti ed è andato oltre il numero della stessa maggioranza”. Così Nicola Cosentino commenta l’esito della votazione di Montecitorio che ha respinto la richiesta della procura di Napoli di custodia cautelare nei suoi confronti.
hai capito Pionati?!!?
Nobel per la pace.
Mentre Obama ritira il Nobel per la pace, il suoi soldati in Afghanistan continuano a uccidere civili innocenti
Amrul è un piccolo villaggio sulle montagne innevate di Laghman, un centinaio di chilometri nordest di Kabul, abitato da poche centinaia di pastori e contadini. Come ormai quasi tutti i villaggi dell’Afghanistan, Amrul è sotto il controllo dei talebani.
“Perché gli danno una medaglia per la pace?”. Lunedì notte, attorno alle due, decine di soldati delle forze speciali statunitensi accerchiano le case di argilla dell’abitato dove, secondo le informazioni raccolte, si nasconde un ‘bombarolo’ talebano ritenuto il responsabile di numerosi agguati dinamitardi contro i convogli delle truppe Usa.
I talebani, appostati sui tetti delle abitazioni, aprono il fuoco e in un istante si scatena l’inferno. I soldati americani sparano contro tutto quello che si muove, sparando fanno irruzione in alcune abitazioni, uccidendo sette guerriglieri ma anche sei civili, tra cui una donna.
Il mattino successivo, partiti i militari Usa, gli uomini di Amrul raccolgono i loro morti e li portano a Mehtarlam, il capoluogo della provincia, per protestare davanti al palazzo del governatore.
Dal corteo funebre di protesta si alzano urla contro l’America, contro Obama: “Perché danno a Obama una medaglia per la pace? Dice di volerci portare sicurezza, ma ci porta solo morte! Morte a lui!”, urla un parente delle vittime alle telecamere di Al Jazeera. “Morte a Obama! Morte all’America!”, gli fa eco la folla attorno a lui alzando i pugni al cielo.
La rabbiosa processione degli abitanti di Amrul avanza tra i campi Mehtarlam, ma alle porte della città trova la strada sbarrata dai soldati dell’esercito afgano, il loro esercito. I militari aprono il fuoco contro il corteto, uccidendo tre persone.(peace reporter)
A questo punto il Nobel spetta anche a Berlusconi.
Ridateci Boselli
Nel sito del partito socialista è apparso un documento in cui si afferma che la rete avrebbe espresso duemila adesioni in favore della candidatura di Marco Di Lello alle primarie in Campania per la scelta del candidato del Centro Sinistra per le prossime elezioni regionali. La richiesta di adesione vanta, giustamente, i meriti di Di Lello, nella sua qualità di assessore nella giunta regionale, ricordando che alle ultime elezioni europeee ha raccolto 43.000 preferenze personali. Il Ps dimentica un piccolo particolare e cioè che le preferenze Di Lello le ha ricevute quando aderiva a Sinistra e Libertà e, poi, non bisogna dimenticare che solo pochi giorni fa parlando del No “B” day, Nencini, sicuramente ideatore di questa sceneggiata, affermava con la sua solita sicumera “delle manifestazioni di piazza sganciate da un programma concreto di riforme, possono solo avvantaggiare le ali estreme”.
Secondo il nostro segretario nazionale, la rete è buona solo quando fa comodo, quando invece non serve è giustizialista.
Non sarebbe stato più serio e credibile che Di Lello, persona seria e capace, venisse candidato dal partito, senza questa ridicola finzione a cui non crede nessuno?
Più andiamo avanti e meno capisco.
Pillola abortiva: da oggi si può.
Il Cda dell’Aifa ha dato l’ok alla pubblicazione in Gazzetta Ufficiale dell’autorizzazione all’immissione in commercio della pillola Ru 486. L’autorizzazione riguarda il farmaco Mifegyne (Mifeprostone), della Exelgyne. Dopo cinque anni di polemiche, la RU486 arriva anche in Italia. La Determina, ovvero la decisione che autorizza l’arrivo della pillola abortiva in Italia che verrà pubblicata in Gazzetta Ufficiale entro il 19 novembre, rimanda a Stato e Regioni le disposizioni per il corretto percorso di utilizzo clinico del farmaco all’interno del servizio ospedaliero pubblico.
E così, da oggi, una donna che decida di abortire nelle prime settimane di gravidanza avrà la possibilità di scegliere tra l’aborto chirurgico e quello farmacologico, come quasi in tutta Europa. Sempre nel rispetto della Legge 194, e pertanto potrà essere somministrata solo in ambito ospedaliero.
Come funziona l’aborto farmacologico
L’aborto farmacologico è un’opzione non chirurgica per le donne che intendono interrompere la gravidanza entro la settima settimana, è tra la settima e la nona settimana, infatti, che si registra il maggior numero di eventi avversi e il maggior ricorso all’integrazione con la metodica chirurgica.
“In pratica la paziente assume due farmaci: il mifepristone prepara il terreno e la prostaglandina, somministrata due giorni dopo, provoca l’espulsione del materiale abortivo entro poche ore. Rispetto ai metodi tradizionali l’aborto con la Ru486 non richiede né anestesia né l’intervento chirurgico e, se usata correttamente, funziona nel 95% dei casi.“Non è un contraccettivo ma un abortivo.
Gli studi condotti – si legge sul dossier Aifa – riportano una serie di effetti collaterali legati principalmente all’utilizzo delle prostaglandine: il dolore di tipo crampiforme che può variare da nulla a forte e aumenta in prossimità dell’espulsione, riducendosi nettamente subito dopo. Poi nausea (34-72%), vomito (12-41%) e diarrea (3-26%). Il sanguinamento, massimo al momento dell’espulsione, è variabile per quantità e durata, con perdite ematiche che persistono per almeno una settimana e, in forma ridotta, anche più a lungo. Le complicanze severe sono rare.In pratica gli effetti collaterali ci sono, ma sono minori rispetto all’aborto chirurgico.
Le differenze con l’aborto chirurgico
L’aborto chirurgico, praticato legalmente in Italia da trent’anni, prevede un intervento con anestesia e ricovero. La donna deve formulare una richiesta scritta, controfirmata da un medico non obiettore. L’operazione prevede lo svuotamento dell’utero in anestesia locale o generale. Ma non bisogna dimenticare che possono esserci delle complicazioni (come il sanguinamento) sebbene il dolore immediato sia attutito dall’anestesia”. Anche il coinvolgimento della donna fa la differenza. È lei infatti che assume il farmaco. Nell’aborto chirurgico invece l’azione è delegata al medico e la sofferenza attutita dall’anestesia“.
Inizia il Processo Eternit.
E’ cominciata a Torino la prima udienza del maxiprocesso Eternit. I due imputati, Stephan Schmidaeiny e Louis De Cartier non sono presenti.
Il presidente Giuseppe Casalbore e’ poi passato ad affrontare le questioni tecniche legate ai responsabili civili:la prima di esse ad essere interpellata e’ la Presidenza del Consiglio,i cui avvocati si sono costituiti per chiedere di essere esclusi.Sono state almeno un centinaio le persone che hanno manifestato davanti al Tribunale di Torino.
Il giudice Casalbore è nativo di Avellino. Vai Peppì!
regione Campania: approvato il piano casa.
La Regione Campania ha approvato il piano casa (35 sì, 3 astenuti e 6 contrari). La legge prevede l´ampliamento fino al 20 per cento delle cubature degli edifici mono e bi-familiari, di quelli che non superano i 1000 metri cubi e a non più di due piani. È previsto l´incremento entro il 35 per cento delle cubature degli edifici, per demolire e ricostruire all´interno della stessa unità immobiliare catastale e delle sue pertinenze al fabbricato. Non sono possibili interventi in fabbricati non accatastati per i quali, al momento della richiesta dell´ampliamento, non sia in corso la procedura di accatastamento. Gli interventi devono essere realizzati con tecniche costruttive che garantiscano prestazioni energetico-ambientali e conformi alle norme sulle costruzioni in zona sismica.
L´ultima versione dell´articolo 5 prevede la riqualificazione delle aree urbane degradate. I Comuni individueranno gli ambiti destinati a sostituzione edilizia, anche con varianti al Piano regolatore, con aumento dei volumi entro il 50 per cento, per interventi di demolizione, ricostruzione e ristrutturazione urbanistica dei fabbricati, con vincolo per la Regione di inserire nella programmazione fondi per l´edilizia economica e popolare.
Secondo l´Ance, il piano casa si tradurrà nei prossimi cinque anni in un incremento del Pil regionale di 6 miliardi di euro, con 40 mila nuovi posti di lavoro e risposte al deficit di case della Campania di 468.000 mila alloggi. Per riqualificare aree industriali dismesse e degradate è prevista la possibilità di interventi sugli immobili, in lotti non superiori a 15.000 metri quadrati, con varianti al Piano regolatore generale, di sostituzione edilizia, con gli stessi volumi, cambiando la destinazione d´uso di fabbricati industriali che abbiano chiuso le attività produttive da almeno tre anni, destinando non meno del 30 per cento ad edilizia sociale. Nessun intervento è ammesso all´interno delle aree a rischio idrogeologico e geofisico, come la ‘zona rossa´ a rischio Vesuvio (legge regionale 21/2003), negli immobili di valore storico e architettonico, nelle aree di inedificabilità assoluta. È previsto il recupero dei sottotetti. Gli aumenti di volume possono essere realizzati anche sugli immobili qualificati “prima casa” già condonati o per i quali sia stata presentata domanda di condono e sono subordinati alla valutazione della sicurezza del fabbricato che deve essere riportata nel fascicolo del fabbricato. Una nuova colata di cemento si abbatterà sulla Campania. E vai!