Buonanotte agli attivisti di greenpeace che hanno scalato il Colosseo.
Buonanotte a Niki Vendola che corre da solo.
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Buonanotte agli attivisti di greenpeace che hanno scalato il Colosseo.
Buonanotte a Niki Vendola che corre da solo.
Otto attivisti di greenpeace sono saliti sul monumento simbolo di Roma e hanno aperto uno striscione di 300 metri quadrati: “COPENHAGEN, ACCORDO STORICO ADESSO. Make history NOW!”. Ai piedi del Colosseo cinquanta volontari hanno composto con i loro corpi la scritta umana “Act now”.
A Copenhagen qualsiasi accordo genericamente politico – e non legalmente vincolante – o che voglia dilazionare nel tempo gli impegni è un modo per sprecare un’occasione storica.
A incontrare gli attivisti in azione al Colosseo è arrivato anche il sindaco di Roma, Gianni Alemanno, che ha appoggiato la protesta, chiedendo al Governo italiano di essere forza trainante per l’accordo sul clima. Ci auguriamo che un simile appello, in arrivo da un esponente della stessa maggioranza, sia di stimolo perché Berlusconi abbandoni l’atteggiamento di retroguardia sia in sede europea che a Copenhagen.
Non è troppo tardi! Ma è necessario che i Paesi industrializzati siano i primi a fare il primo passo impegnandosi a ridurre le emissioni di gas serra di almeno il 40% al 2020, e garantendo risorse finanziarie pari a 110 miliardi di euro all’anno per fronteggiare i cambiamenti climatici nei Paesi in via di sviluppo.
Il nostro rapporto Energy [R]evolution mostra che ce la possiamo fare. Anche se qualcuno prova a intimidirci. Oggi, infatti, il Financial Times ha pubblicato in esclusiva la notizia che Enel ha chiesto a Greenpeace 1.600.000 euro di danni per le azioni di protesta dei nostri attivisti presso le centrali a carbone.
Se Enel pensa di imbavagliarci, otterrà il risultato opposto.
Io non mollerò”: il presidente della Regione Puglia, Nichi Vendola dice ‘no’ al Pd, nazionale e pugliese, e va avanti come un carro armato: si candida alle regionali del 2010, malgrado gli inviti a fare un passo indietro che gli giungono da più parti, primo tra tutti dal maggiore alleato. Il sindaco di Bari e presidente regionale del Pd, Michele Emiliano, chiede a Vendola “una mano a sbloccare una situazione che sta facendo ridere l’Italia”, dice che Vendola “potrebbe scegliere il suo successore”, ma va anche oltre: ammette che se fosse D’Alema a chiedergli di candidarsi per il centrosinistra lui direbbe di no ma se fosse lo stesso Vendola, “la cosa sarebbe molto diversa”. Il Pd – ha detto oggi il governatore – “si assuma fino in fondo la responsabilità di sapere che senza primarie Vendola é candidato automaticamente, candidato di un popolo largo che é di centrosinistra e che sta anche fuori dal centrosinistra.
La carriera politica di Silvio Berlusconi è sull’orlo di un precipizio. Dovrebbe andarsene.
Anche per i suoi standard, questa è stata una brutta settimana per il primo ministro italiano Silvio Berlusconi: una corte ha domandato garanzie di copertura per una enorme multa ai danni della Fininvest; sua moglie Veronica ha intentato una causa di divorzio milionaria; il suo processo per corruzione dell’avvocato inglese, David Mills, sta ricominciando dopo che la sua immunità è stata spazzata via; nuove accuse di connessione con la mafia e si è tenuta una manifestazione di protesta (No Berlusconi Day) a Roma questo week end.Mr Berlusconi ha fatto della sopravvivenza politica un arte, ma nonostante questo adesso sembra essere in guai seri.
Gli eventi di questa settimana portano cattivi presagi. La ripresa di vari processi a suoi carico ed a carico delle sue aziende, in aggiunta ad altri problemi legali, stanno distraendo lui ed il suo governo dalle loro responsabilità. Il danno è lampante. Con la crisi finanziaria incalzante e la recessione, l’attenzione è stata spostata dalle difficoltà economiche italiane sulle beghe di altri paesi come la Grecia. Nonostante l’ammirevole contributo delle piccole e medie aziende del nord, il paese nel suo complesso è ancora largamente in difficoltà. Nel terzo quarto dell’anno il suo PIL si è ridotto di più della media europea, ed il calo annuo sarà di circa il 5%, una grossa caduta simile agli altri paesi europei.
Il terzo governo Berlusconi ha anche perseguito una eccentrica politica estera lontana dagli usuali alleati occidentali. Berlusconi è intimo di Vladimir Putin e del colonnello Gheddafi alla ricerca del consolidamento della politica energetica italiana (questa settimana era in Bielorussia, a chiacchierare con un altro dittatore, Lukashenka). Sotto la sua guida, l’Italia continua a contare meno del suo valore in Europa e nel mondo. L’Italia sarebbe un posto migliore se “il cavaliere” (n.d.t. in italiano nel testo) cavalcasse fuori di scena.
Le donne italiane non si nutrono a sufficienza con alimenti ricchi di calcio. Il consumo di latte tende, inoltre, a diminuire con l’età e le donne privilegiano quello parzialmente scremato. Per la fascia di età tra i 41 e i 59 anni, quella più a rischio di osteoporosi, l’apporto medio giornalierè di circa 100 millilitri di latte, di gran lunga inferiore ai 250 ml raccomandati. L’assunzione media giornaliera di calcio, contenuto principalmente nel latte, nei formaggi e nelle acque calciche, risulta di 630 mg al giorno, meno della metà delle quantità suggerite dai nutrizionisti (1.200-1500 mg al giorno).
E’ questo il risultato di un anno di ‘osservazione’ delle abitudini alimentari di un campione di oltre 10 mila soggetti rappresentativi della popolazione italiana da parte dei generalisti e pediatri che costituiscono l’Osservatorio Nutrizionale Grana Padano, nato esattamente un anno fa, grazie all’impegno di SIMG (Società Italiana di Medicina Generale) e FIMP (Federazione Italiana dei Medici Pediatri).
Per contrastare l’indebolimento osseo è, quindi, sufficiente un introito giornaliero di calcio che va dai 1.200 ai 1.500 milligrammi. Da qui l’idea dei nutrizionisti dell’Osservatorio di suggerire una Dieta Rosa, che prevede di assumere ogni giorno determinate quantità di latte, acque calciche e soprattutto formaggi.
Ecco tre esempi di Dieta Rosa per combattere l’osteoporosi:
– 1 litro d’acqua calcica – 300 mg
– 2 bicchieri di latte – 300 mg
– 150 grammi di verdura a foglia verde – 150 mg
– 50 g di formaggio grana – 600 mg
Totale – assunzione di 1.350 mg di calcio alimentare
– 1 litro d’acqua calcica – 300 mg
– 1 bicchiere di latte – 150 mg
– 1 yogurt – 150 mg
– 100 grammi di verdura a foglia verde – 100 mg
– 80 grammi di legumi cotti – 45 mg
– 2 cucchiai (20 grammi) di formaggio grana grattugiato – 230 mg
– 80 grammi di stracchino – 450 mg
Totale – assunzione di 1.425 mg di calcio alimentare
– 1 litro d’acqua calcica – 300 mg
– 1 bicchiere di latte – 150 mg
– 1 yogurt – 150 mg
– 100 grammi di verdura a foglia verde – 100 mg
– 100 grammi di alici – 150 mg
– 2 cucchiai (20 grammi) di formaggio grana grattugiato – 230 mg
– 80 grammi di ricotta – 230 mg
Totale – assunzione di 1.310 mg di calcio alimentare
“Non va dimenticato che una dieta ricca di calcio è consigliabile anche nella prima adolescenza, tra i 10 e i 14 anni in questa fase della vita, infatti il calcio è altrettanto fondamentale in quanto si forma il 45 per cento circa della massa ossea definitiva e soddisfare adeguatamente i fabbisogni giornalieri di questo minerale aiuta a prevenire l’osteoporosi dopo i cinquanta’anni”.
Come era prevedibile dopo soli tre giorni il vertice di Copenhagen comincia ad evidenziare le difficoltà e le prime crepe. Oggi, infatti, si comincia ad avvicinarsi alla discussione sui tagli delle emissioni di Co2. Da qui si testeranno le buone intenzioni dei paesi industrializzati. Ma a Copenaghen è sempre più scontro tra Paesi ricchi e quelli in via di sviluppo. I Paesi poveri potrebbero creare degli ostacoli ai negoziati anche se non hanno nessuna intenzione di affossarli. Già ieri i rappresentanti dei G77 che raggruppa 131 Paesi soprattutto in via di sviluppo avevano fatto sentire la loro voce dopo che nel vertice era circolata una bozza danese di un testo di accordo che, secondo loro, li avrebbe scavalcati sia nei contenuti, perché non considera la responsabilità storica, sia per il fatto che non sono stati coinvolti nella discussione. Al maxi-vertice che si è aperto lunedì a Copenaghen e che vede in campo 193 paesi con 15.000 delegati e 110 capi di stato e di governo, sono cinque i pilastri di discussione e su tre le trattative stanno marciando compatte: trasferimento di tecnologie, adattamento e deforestazione. Scogli duri sono invece ancora la riduzione delle emissioni e, su tutti, il capitolo che riguarda i finanziamenti dove ci sarebbero solo impegni a breve termine, fino al 2012.