Buonanotte Giancarlo Caselli.
Giancarlo Caselli: lezioni di legalità.
A “che tempo che fa” Giancarlo Caselli ha dato una lectio magistralis di legalità. Il procuratore generale di Torino, senza mai scendere in polemica, senza mai debordare, ha spiegato con efficaci parole e con una capacità di sintesi straordinaria che cos’è la mafia, come si può tentare di sconfiggerla, come e perchè va difesa la legalità. Da contro un progetto di riforma della giustizia che vede consenziente anche il sen. Violante per il Pd, sancirà, sul piano formale, l’ulteriore mortificazione dei principi di autonomia ed indipendenza della magistratura. Caselli ha dimostrato invece quanto sia importante l’ indipendenza ed l’autonomia della magistratura, che viene sempre più mortificata da chi dovrebbe svolgere le funzioni di garanzia e tutela di tali principi.
La trasmissione si è articolata su tutti i problemi scottanti della giustizia e della legalità. La conclusione di Caselli è che la legalità è presuposto indispensabile per la sopravvivenza della democrazia.
Persone come Caselli, danno ancora speranze alla gente, che invece non riesce più a credere nella democrazia e nella sopravvivenza delle istituzioni.
Questa è la televisione che amiamo e che vorremmo vedere più spesso.
USA una lesbica eletta vescovo.
Per la prima volta la Chiesa episcopale ha eletto vescovo di Los Angeles una donna omosessuale: Mary Glasspool, 55 anni. La donna ha apertamente una relazione con un’altra donna da piu’ di 20 anni. L’elezione e’ avvenuta nel corso della tradizionale convention annuale della diocesi. Glasspool succede nell’incarico a Diane Jardine Bruce, 53 anni, eletta vescovo nella convention precedente. L’arcivescovo di Canterbury, Rowan Williams, si e’ detto preoccupato per la nomina.
Figuraqtevi come si è incazzato il Papa.
Berlusconi contestato a Torino.
E’ andato per inaugurare la linea Torino Milano e si è beccato una salve di fischi.
Questi qui sotto sono, senza filtri, i primi dieci minuti di una contestazione dura, evidente e senza appello che è durata poi fino alla partenza del treno (su Youtube ho messo anche altri video). La contestazione ha stupito anche me; perché dietro le transenne a urlare non c’erano solo ragazzi magari più politici della media, ma anche anziani suoi ex elettori e immigrate di colore. Sarà pur vero che esistono ancora milioni di persone che lo sostengono, ma la rabbia degli italiani – quelli medi, non i No Tav o i militanti dell’opposizione – sta crescendo in misura netta e palpabile; e se non ci credete vi basterà guardare le immagini, che ovviamente non vedrete mai in onda su nessuna televisione.
Il giorno del Raphael è vicino.
IL NO “B” DAY IN DIRETTA SULLA TV DANESE
Il No B day trasmesso in diretta dalla Tv di Stato solo che era quella danese. Hanno seguita la manifestazione in diretta anche Rainews 24, Sky Tg24, Red Tv e You Dem. “Possiamo essere soddisfatti – ha detto Gianfranco Mascia, uno degli organizzatori – del fatto che ci sarà la diretta di una rete televisiva pubblica nazionale: quella Danese. Infatti abbiamo saputo che il canale televisivo pubblico della Danimarca ha deciso di mandare in onda non solo P.zza San Giovanni, ma seguirà tutto il corteo. Una bella dimostrazione di democrazia nei confronti di chi – alla RAI – ha preferito non concedere la diretta TV”. I partiti di opposizione sono stati scavalcati dalla piazza, dove si vedono tantissimi giovani che invece sono sempre piu’ rari nelle sedi dei movimenti politici. Questo l’aspetto piu’ vistoso del ‘No B Day. Unico messaggio espresso insieme con rabbia e allegria: ”Berlusconi vada a casa”. I manifestanti hanno applaudito tutti quelli che hanno sfilato nel corteo con loro, da Di Pietro a Rosy Bindi, da Paolo Ferrero a Oliviero Diliberto, da Nichi Vendola ad Angelo Bonelli dei Verdi. Applaudito più di tutti è stato Salvatore Borsellino, che ha detto”Il vero vilipendio è che persone come Schifani e Berlusconi occupino le istituzioni. Schifani non vuole chiarire i rapporti avuti con la mafia nel suo studio professionale”.A proposito mentre un milione di giovani seguiva la manifestazione, si è riunita, senza che nessuno se ne accorgesse, la direzione nazionale del PSI per sancire la definitiva rottura con S e L. Nencini e compagni non perdono tempo con queste minchiate di piazza.
Regione Campania: piano Casa verso l’approvazione.
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Nuovo stop per il piano casa in Consiglio regionale. Sembrava ci fossero tutte le condizioni per arrivare in serata al varo del testo atteso da oltre due mesi ma dopo aver approvato l’articolo 3 con i voti di Pd e Pdl (contrari Anzalone, Mpa e Idv) il Consiglio regionale ha chiuso i propri lavori aggiornandosi alla prossima settimana non avvalendosi cosi’ della facolta’ prevista dalla convocazione di proseguire ad oltranza. La proposta di continuare oggi, infatti, non ha trovato accoglimento per l’opposizione del gruppo dell’Udeur. sara’ la conferenza dei capigruppo, tuttora in corso, a stabilire la nuova data. Dopo una lunga interruzione, chiesta dal Pdl per prendere visione del subemendamento della giunta che ha riscritto il testo alla luce dell’accordo tra maggioranza e opposizione, il Consiglio regionale è andato avanti fino a tarda sera con l’esame del piano casa. Dopo due mesi di muro contro muro, sembra reggere l’intesa con il Pdl che ha chiesto di poter tenere in piedi e discutere soltanto pochissimi emendamenti di chiara natura politica. Il solo Ronghi (Mpa), critico nei confronti dell’accordo raggiunto, ha posto una questione procedurale e ha dato battaglia con i suoi emendamenti e con la richiesta di voto per appello nominale dicendo no ‘a una legge che ci porta in vicoli molto bui’. L’ultimo ostacolo all’approvazione della norma era sorto nel pomeriggio sul solito articolo 5, quello della riconversione delle aree industriali dismesse. Il centrodestra ha posto infatti un problema di natura interpretativa sulla norma chiedendo di chiarire se il lotto su cui poter edificare fino a 15.000 metri quadri puo’ essere compreso in un’area dismessa piu’ ampia del limite stesso (ad esempio, lotto da 15.000 in un’area da 30.000). Sul punto l’assessore regionale alle Opere Pubbliche Oberdan Forlenza ha rimandato la questione alle linee guida della legge. Il voto finale, a meno di colpi di scena, è atteso nella prossima seduta. |
Grecia: tremate ritornano le streghe.
Situazione esplosiva ad Atene, blindata da 12.000 agenti, dopo le decine di arresti, fra cui quelli di cinque italiani, in retate preventive in vista del primo anniversario, oggi, della morte del quindicenne Alexandros Grigoropoulos ucciso dalla polizia. Gli agenti hanno fermato in tutto 162 persone di cui 72, inclusi gli italiani, quattro uomini e una donna, saranno tradotti stamane davanti al giudice. Una parte dei fermi sono avvenuti ieri dopo un’irruzione in un centro sociale nel sobborgo ateniese di Keratsini, dove è stato occupata per protesta la sede del consiglio comunale, e sequestrato materiale per la costruzione di bombe molotov, mazze, una granata luminosa e maschere antigas.
Altri incidenti sono avvenuti nel quartiere anarchico di Exarchia dove gruppi di giovani hanno attaccato la polizia, al termine di una commemorazione per Grigoropoulos, assassinato da due agenti il 6 dicembre 2008. Le forze dell’ordine hanno compiuto numerosi fermi poi trasformati in alcuni arresti tra cui quelli di cinque italiani e tre albanesi. Nei giorni scorsi le autorità avevano annunciato l’arrivo in Grecia di oltre un centinaio di anarchici europei in vista delle dimostrazioni previste per domani e lunedì, che fanno temere il ripetersi dei gravi disordini che sconvolsero il paese nel dicembre dello scorso anno.
Una dura protesta contro “la nuova giunta” al potere è giunta dall’ex assessore comunale di Keratsini Dimitris Karakostas, mentre Antarsya, la sigla che raggruppa una decina di organizzazioni della sinistra radicale, ha chiesto la “liberazione immediata” degli arrestati denunciando “l’enorme ipocrisia del governo” che mentre invoca dimostrazioni pacifiche “sguinzaglia orde di agenti speciali per imporre uno stato di polizia senza precedenti”.
Mentre centinaia di scuole e facoltà universitarie sono occupate da venerdì per assemblee indette per ricordare l’uccisione dello studente, le autorità hanno blindato in misura senza precedenti la capitale temendo che oggi e domani le celebrazioni e dimostrazioni possano degenerare in incidenti violenti. Il ministro dell’ordine pubblico, Michalis Chrisochoidis ha ribadito dopo le retate che la polizia continuerà a “compiere il suo dovere di proteggere i cittadini” e non consentirà che “i vandali mettano di nuovo a sacco Atene”. la Grecia è solo l’inizio. Le streghe ritornano.
Solo novantamila. Parola di Dell’Utri.
Un milione in piazza, ma per la Questura solo novantamila.
L’appuntato di novantadue anni , da cinquantasette addetto alla conta dei manifestanti, sa contare soltanto fino a nove.
Ma da quindici anni si avvale di un moderno e sofisticato computer, quindi per la Polizia è giusto quello che dice lui …
Cambio di sesso, il percorso per una nuova vita.
Sono come prigionieri di un corpo che non sentono proprio. Sono i transessuali di cui tanto e tanto male si è parlato negli ultimi tempi. I transessuali soffrono del disturbo dell’identità di genere. Avvertono un disagio tale da non riconoscere come propri gli organi sessuali di cui sono dotati. “E in alcuni casi il rifiuto è tanto forte – spiega la dottoressa Laura Schiati, psicologa e sessuologa del Centro per la diagnosi e la terapia dei Disturbi d’Identità di Genere (CeDig) di Trieste – da portare queste persone ad affrontare un lungo e difficile cammino che termina con un intervento di riattribuzione chirurgica del sesso”. In Italia per fare l’operazione è necessaria una perizia psichiatrica che accerti la presenza del disturbo, il via libera di un tribunale e l’iscrizione in una lista d’attesa delle strutture pubbliche che praticano la correzione chirurgica. Una volta effettuato l’intervento, il transessuale deve rivolgersi nuovamente al tribunale per chiedere il cambiamento di stato anagrafico. Solo a quel punto il giudice può operare la correzione dei documenti, per sesso e per nome.
Attualmente in Italia è possibile operarsi in diverse strutture pubbliche specializzate come l’ospedale Cattinara di Trieste, l’Ospedale le Molinette di Torino, il S. Orsola- Malpighi di Bologna, il San Camillo di Roma, la Clinica urologica dell’Università di Bari e il Policlinico Federico II di Napoli. Una volta, mi ricordo si andava a Casablanca.
Il test di real life. Arrivare all’intervento non è facile. “È necessario prima di tutto un test di real life – spiega la dottoressa Schiati – che permetta ai medici di diagnosticare il disturbo dell’identità di genere. Il paziente viene seguito da uno psichiatra e da un endocrinologo che gli somministra una terapia ormonale sostitutiva: estrogeni e anti-adrogeni per l’uomo che si sente donna, e testosterone per la donna che invece si sente uomo”. Soltanto così la persona affetta dal disturbo può mettersi alla prova con se stesso e iniziare a vivere diversamente il proprio corpo. “Dopo il test di real life, che dura in media un paio d’anni, lo psichiatra effettua la diagnosi che poi il tribunale valuterà”. Il test, la diagnosi e la sentenza del Tribunale vengono eseguite nella propria regione mentre per l’intervento chiunque può iscriversi nelle liste d’attesa di ciascuno dei centri specializzati. “Prima dell’intervento, che è completamente a carico del Servizio sanitario nazionale si può attendere anche un paio d’anni. In alternativa il paziente può chiedere l’operazione in intramoenia.
Adele Sarno